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Catania “senza paracadute”, “una città di serie C”: a rischio declassamento anche l’interporto!
Pubblicato il 06 Dicembre 2013
Dopo la “batosta” per Fontanarosssa, nuovi “scenari allettanti” per gli “sperti”…di iena sotto il vulcano
Che Catania sia una realtà da tempo presa a pesci in faccia lo disconoscono in pochi. A parte i “tifosi” del “Potere buono” insediatosi da qualche tempo. I fatti parlano di una realtà in “caduta libera” socialmente, economicamente. Politicamente. Una triste comunità senza opposizione, “manganellata” mediaticamente ogni giorno. E soprattutto con “gruppi dirigenti” di infimo livello. Roba da provincia dell’impero.
Non a caso, qualche settimana fa è arrivata la “bocciatura” di Bruxelles per lo scalo rossazzurro: adesso a rischio è anche l’interporto, un’altra infrastruttura sempre celebrata, a parole. Nella migliore tradizione dell’ “industria delle chiacchiere” che alberga in Sicilia e a Catania. Di fatto, il Parlamento sta per approvare un provvedimento di legge che “taglierebbe” fuori l’interporto di Catania sulla base di un parametro: la lunghezza dei treni. Che dovrebbero essere di 750 metri per rimanere -come dire- in “serie A”.
Il rischio è “rimbalzato” oggi, a margine, dall’incontro promosso, a Palazzo degli Elefanti, dal sindaco Enzo Bianco contro il declassamento di Fontanarossa.
Bianco ha annunciato che ha chiesto alla deputazione nazionale di fare un emendamento per superare questo empasse.
Riusciranno i “nostri eroi” a fare almeno questo?



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