Catania, uno show quotidiano di corporazioni. E di mafia coreografica


Pubblicato il 20 Maggio 2023

A Catania esistono corporazioni.

Le corporazioni sono spesso costruite su relazione familistiche e di clan.

L’obbedienza, all’interno delle corporazioni catanesi deve essere totale.

Non c’è spazio per dubbi e nemmeno per disobbedienze. Si esegue senza discutere.

Uno dei più recenti esempi è dato dalla polemica dell’esclusione di Padre Resca e la sua CittàInsieme dalle commemorazioni per le morti di Falcone e Borsellino.

Padre Resca afferma che la sua esclusione dipende dal fatto che lo scorso anno nel suo discorso aveva inserito alcune affermazioni banali, ma che a Catania fanno scalpore. Ha detto ovvietà come la pervasività della mafia, laddove i poteri lasciano campo libero.

Disse che l’amministrazione comunale latitava e quindi la mafia spadroneggiava.

Due assessori dell’epoca, forse anche Trantino, oggi candidato a sindaco, davanti a queste banalità si siano indispettiti.

L’Associazione Nazionale Magistrati, a tutela del decoro e dell’assenza di polemiche, non ha invitato Padre Resca a ricordare i propri eroi.

Questo semplice fatto illustra alcune cose.

I magistrati non è vero che siano la quinta colonna del mondo progressista.

Forse è stato vero in passato, ma oggi non più.

La mafia è un argomento esotico, a Catania. Non deve riguardarci nel concreto. Se ne può parlare come fenomeno astratto, ma in pratica no, perché si rischi di offendere un primario, un candidato, un assessore, un amministratore sanitario, qualche primario, un amministratore delegato, un’associazione d’impresa o un sindacato, un medico o un professore, forse anche qualche magistrato che è sicuro in cuor suo di fare il proprio dovere.

Qualunque sia la ragione, nel concreto la mafia a Catania non c’è più, nel dibattito quotidiano e non va trattata come argomento.

Le corporazioni a Catania prosperano negli ordini professionali, ma a volte funzionano come i club service, assoluti estranei al fenomeno mafioso, ma che costituiscono un modello esemplare.

Potrebbero essere nascoste in organizzazione massoniche, anche quelle innocenti, ma con ritualità che possono fare invidia a quella mafia dei colletti bianchi che pretendono di avere un’immagine pulita, mentre le nostre città restano buie, sporche, malgestite.

Penseresti che i catanesi meno ricchi, che sono i due terzi della città, vogliano protestare contro queste corporazioni che soffocano le opportunità e hanno portato la bellissima Catania degli arancini al ragù a perdersi nei calcinacci che cadono da palazzi, ville e strade quasi di continuo.

In realtà scorri le liste dei conservatori della munnizza e delle macerie, come li ha chiamati un candidato a sindaco, e scopri che tanti esponenti della Catania dei ‘quatteri’ si candidano con i ricchi che non vogliono parlare di mafia, mentre consumano la città e la Regione.

Fanno da portatori di voto ed esprimono obbedienza.

Poi si chiedono come mai i loro figli sono costretti a partire per fare i camerieri a Bolzano, dopo aver studiato per anni.

La risposta, da Piazza Verga, non potrà arrivare.

La mafia non esiste, a Catania, nel concreto. Esiste solo come argomento di dibattito. E a parlarne sono le stesse corporazioni che non vogliono che si dica che la mafia c’è, a Catania. E molte persone con nomi e cognomi la rappresentano. Solo, non si dice. Potrebbero offendersi. E non è carino farli offendere, specie quando li hai accanto. Magari in una cena di gala.

Gaspare Quasimodo


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]

2 min

comunicato stampa La FP CGIL Catania e la CGIL Catania annunciano la partecipazione allo sciopero nazionale dei lavoratori del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, indetto per venerdì 5 dicembre. La mobilitazione territoriale si svolgerà davanti alla prefettura di Catania dalle ore 10 alle ore 13 con un sit-in […]

3 min

comunicato stampa Sinistra Italiana Catania denuncia con forza il nuovo regolamento della tassa di soggiorno 2026 approvato dall’Amministrazione Trantino: una misura ingiusta, socialmente regressiva, tecnicamente sbagliata e potenzialmente illegittima ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 23/2011. Il comune aumenta la tassa di soggiorno, colpisce i turisti più poveri e tutela i più ricchi, le nuove […]

3 min

L’arresto di Cuffaro e del suo cerchio magico marchia a fuoco la sua creatura, la Nuova DEMOCRAZIA CRISTIANA, e rende esplicita la natura affaristica della coalizione di centrodestra. Paradossalmente, le misure restrittive e le incriminazioni dei componenti del comitato d’affare che ha lucrato cinicamente sulla sanità siciliana, e non solo, arrivano il giorno dopo la […]