CATANIA – “La macchina dell’emergenza messa in piedi in tempo record può funzionare solo se tutti gli ingranaggi funzionano, o meglio, sono messi nelle condizioni di essere efficienti – interviene Luciano Cantone, portavoce M5S alla Camera dei Deputati – si stanno accreditando da oggi, dopo solo 13 giorni dall’attivazione della misura, i 600 euro agli autonomi e professionisti, accredito che proseguirà nei prossimi giorni per coprire la platea dei richiedenti e che vedrà per il mese di aprile un aumento dell’importo a 800 euro.
Un risultato ottenuto anche grazie al super lavoro richiesto agli uffici Inps che stanno affrontando al meglio l’impegno in virtù delle recenti assunzioni che hanno immesso nuove forze lavoro, oggi rivelatesi più che mai necessarie. Sono in lavorazione le richieste di Fis, fondi bilaterali e cassa integrazione ordinaria, termine previsto 30 aprile, supportato da un apposito accordo stipulato con le banche per permettere l’anticipazione ai lavoratori in tempi brevissimi.
Lo stesso lavoro ben fatto non si può attribuire a alcune regioni, alle quali è affidata l’elaborazione delle istanze di cassa integrazione in deroga, attraverso i centri per l’impiego: se 11 regioni hanno già iniziato a fornire all’Inps le informazioni necessarie per procedere ai pagamenti, tra queste non rientra la Regione siciliana, inspiegabilmente ancora ferma nella valutazione delle pratiche. I centri per l’impiego infatti sono ancora fermi, in attesa dell’autorizzazione a iniziare, ma soprattutto pagano la sottovalutazione dell’opportunità del potenziamento dei Cpi che già da un anno era stata data alla Regione, finanziata, ma mai attuata in un inspiegabile ritardo da parte del Dipartimento Lavoro. Non sono infatti ancora pervenute notizie in merito al bando regionale previsto per 1500 nuovi addetti, una parte dei quali destinati ai Cpi. Non se ne sta discutendo in sede di commissione regionale Lavoro, che convocata ancora solo ieri ha registrato l’assenza dell’assessore regionale Scavone, il tema fondamentale non viene posto nei tavoli, se pur virtuali ma lo stesso efficaci, più significativi. Si cambi rotta, non c’è più tempo, i lavoratori chiedono tutele e risposte in attesa di ripartire, risposte che il Governo ha dato affidandosi alle Regioni, ma anche ai Comuni.
I Comuni italiani già dal 31 marzo hanno ricevuto i fondi previsti dallo Stato, 400 milioni di euro, da distribuire ai cittadini sotto forma di buoni spesa, ma anche in Sicilia alcuni sono già partiti da giorni, nell’Acese per esempio, altri invece stanno tardando, l’esempio più significativo Catania, ritardo giustificato con l’inceppamento del sistema informatico. Lo stato si aspetta che Comuni e Regioni siano in grado di gestire fondi con capitoli di spesa ben precisi, soprattutto in una situazione di emergenza come quella attuale. Non è il momento del solito scaricabarile “all’italiana”, quando l’emergenza sarà finita inizieremo a tirare le somme, la priorità ora è soltanto una: garantire agli italiani la possibilità di superare l’emergenza con dignità”.
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