Catania

Cosa succede nella sinistra catanese?

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Stanno tenendo banco, ultimamente, nella sinistra catanese, i cosiddetti “tavoli progressisti”. E’ il tentativo dei partiti di opposizione, Pd- M5S-Sinistra Italiana, di presentarsi alla scadenza con le comunali con un programma (almeno nelle intenzioni) partecipato. “Partecipato”, naturalmente, è una parola “grossa”. Matteo Iannitti ” u carusu comunista”, che è uno che ama “dare i numeri”, ha comunicato la presenza di 250 persone ai cinque o sei “tavoli” tenuti sinora. Pare li abbia contati lui direttamente, Iannitti, con l’eliminacode. E vabbè… Ma fossero state anche trecento o cinquecento poco cambia: la città sembra del tutto indifferente a questi “concistori”. Ciò non toglie che l’iniziativa sia lodevole e la “gestione” dei tavoli perlopiù qualificata. Architetti, ingegneri, avvocati, professori. Come il professor Maurizio Caserta o il fisico Paolo Castorina, che non hanno bisogno di presentazioni. Ma anche attivisti con storie di impegno sociale ben radicate alle spalle. Come Sara Fagone (Comitato Librino) o la professoressa Antonella Inserra, che stanno coordinando il “tavolo” sulle periferie, forse l’unico, al momento, che sembra piantato nella realtà. Agli inizi di marzo, conclusi i tavoli inizierà il difficile.

Di candidati sindaci, al momento, il “progressismo” catanese ne avrebbe tre o quattro. Girano i nomi del “pluritrombato” Emiliano Abramo, che sarebbe proposto dal segretario di Sinistra Italiana, Pierpaolo Montalto, e non sarebbe sgradito a Maria Grazia Leone (esiste, l’abbiamo anche vista), segretaria del Pd provinciale, né tantomeno al segretario regionale Anthony Barbagallo. Si parla anche di Nunzia Catalfo, proposta da Iannitti. Di Giancarlo Cancelleri, proposto da se stesso. E, lupus in fabula, anche dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, che un sondaggio che sarebbe stato commissionato dalla sua “area” (e precisamente dal “mitico” Mario Crocitti) darebbe addirittura in vantaggio persino sulla destra, Ancora numeri. Bianco sarebbe sostenuto da tutto il “blocco” bonacciniano”, dall’area di Angelo Villari – l’unico, nel campo del “progressismo” catanese, ad avere i voti a Catania – e da liste “moderate” della “vecchia” politica. Uno scenario “tribale”, denso di incognite, tipico di sinistra.

D’altro canto, il “campo di battaglia”, in campagna elettorale, sarà durissimo. La destra non fa “tavoli” ma fa “sedie” e arriverà compatta su un nome: “principino” Ruggero Razza? L’ “invisibile”Sergio Parisi? Il “temporeggiatore” Raffaele Stancanelli? La “leghista” Valeria Sudano? O addirittura il “camerataManlio Messina in persona? Non sarà un problema risolvere il nodo dopo un po’ di classico “teatrino”. Subito dopo partirà il cosiddetto effetto “ufficio di collocamento”: qualche migliaio di persone in cerca di lavoro si candideranno al consiglio comunale, ci sarà un candidato a condominio, tutti fortissimi e radicati. Milioni di liste. Miliardi di patronati”. Un “assalto” al Palazzo D’Inverno. Una potenza schiacciante che può contare sul sostegno del governo nazionale e di quello regionale a guida destra.

La sinistra catanese si muove in questo “guado”: debole elettoralmente, poco radicata nel territorio, lacerata da eterni protagonismi e “narcisismi”. Sostenuta, però, da una fitta rete di associazioni del territorio (c’è anche l’Arci) e da un sindacato che, benché lento nel cambiamento (al netto di qualche figura nuova come la neosegretaria Fiom Rosy Scollo) può contare su una rete di militanti che non si risparmiano in queste occasioni, come ha dimostrato la (a dire il vero un po’ deludente) candidatura del dirigente Mario Maugeri nelle liste Pd delle ultime regionali. Dietro le quinte, poi, si muovono “personaggi” solidi come lo “stakanovista” (ma ha messo “radici” nel suo studio?) Niccolò Notarbartolo e addirittura il “sempreverde” Salvo Ruffino. E l’avvocato Michele Giorgianni che “scelte di vita” farà?

Insomma, sembrerebbe non esserci partita contro la destra più forte di sempre. E con un astensionismo senza precedenti, soprattutto di sinistra. Ma le elezioni in fondo sono una lotteria. Ci lasciamo con una domanda: ma la “first lady” Adele Palazzo in quale lista si candiderà?

Marco Benanti

Nella prossima puntata: “Cosa succede nella destra catanese?”

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Benanti

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