Cronaca giudiziaria: esemplare sentenza di condanna del cecchino di via Asiago, Corsetti Luigi Agatino e del complice, “affittacamere”, Cosenza Alessio. La Procura impugnerà?


Pubblicato il 09 Giugno 2015

di Redazione Iene Sicule
 
Nel silenzio della stampa “libera e senza padroni”, telematica e cartacea, Iene Sicule, era stato l’unico quotidiano a fare i nomi e i cognomi dei due “bravi” ragazzi che tra il 31 marzo e il 2 aprile del 2014, avevano causato quasi una psicosi ai malcapitati passanti di Via Asiago. Vedi i links : http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4672
http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4689
 
La coppia di “bravi” ragazzi, eccola: il “cecchino gambler”(in foto) Corsetti Luigi Agatino, l’11 giugno prossimo compirà 24 anni e il complice, “affittacamere”, Cosenza Alessio, che il prossimo 21 luglio, compirà 25 anni, beata gioventù, si divertivano, secondo l’Accusa, a sparare, con una carabina ad aria compressa modificata, ma da chi(?), da un appartamento, sui malcapitati passanti di via Asiago e ne ferivano cinque. 
Oggi, l’esemplare sentenza del Gup Monaco Crea: riconosciute ai “bravi” giovani le attenuanti generiche, due anni di reclusione pena sospesa e quattromila euro di multa. Corsetti, il cecchino “gambler” dovrà risarcire tutte le parti civili, Cosenza, l’ “affittacamere”, ha già provveduto ai risarcimenti, tranne che per una parte civile.
Bisognerà attendere 45 giorni le motivazioni per potere commentare. Solo qualche riflessione!
 
La sentenza pare proporzionata alla gravità del reato. Due anni, le attenuanti generiche e la pena sospesa sembrerebbero congruenti, per chi per diletto e “malu chiffari”, si mette a sparare da un balcone su ignari ed inermi passanti. Un colpo di fine arguzia giuridica, ci sembra, equiparare e comminare la stessa pena(?) a chi effettivamente spara e chi ha invece concesso la sola disponibilità dell’appartamento.
 
Il quasi inesistente allarme sociale provocato dall’azione, ripetuta e recidiva, dal 31 marzo al 2 aprile, dai due “bravi”ragazzi, non è paragonabile a quello dei pusher, che delinquenti incalliti, con l’abbreviato si beccano il doppio di anni, senza pena sospesa e una bella foto che campeggia su tutti i media, oltre le generalità complete e talvolta l’indirizzo dove abitano i parenti. Dura lex sed lex! Non per niente la bilancia è perfettamente “pariggia”.
 
Piuttosto, non per voler esser critici a tutti i costi, ma quel Piemme che ha sbattuto in carcere, a Piazza Lanza, per mesi, il “cecchino gambler” Corsetti e disposto i domiciliari per l'”affittacamere” Cosenza, non si sente in imbarazzo? Nessun eventuale rimorso di coscienza per misure cautelari tanto draconiane?
 
Mah ! Non ci resta che sperare nella Procura Generale, per ristabilire un comune sentire del senso di Giustizia..
 
 

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