Cronache comunali, collegio di difesa: arriva replica dell’assessore Giuseppe Girlando


Pubblicato il 07 Settembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo:

“Spett. Le  Redazione di “Iene Sicule”

Ho letto soltanto oggi l’articolo del 5 settembre 2015 a firma della Vostra “Iena delle Domande”.

Nel ringraziarVi per la richiesta di chiarimenti sulla vicenda del Collegio di Difesa del Comune di Catania, accetto di buon grado il quanto mai opportuno (visto quanto accaduto) suggerimento di inviarvi, in via diretta, la mia nota di risposta.

 

A – Il Collegio di Difesa del Comune di Catania è attualmente disciplinato dal regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 del 15/6/2006 e modificato con deliberazione, sempre del Consiglio Comunale, n. 15 dell’11/03/2009.

 

Ai sensi dell’art. 4 del detto regolamento il Collegio esprime parere obbligatorio su: a) bandi e capitolati della gare di appalto, lavori forniture e servizi, per importi pari o superiori alla soglia comunitaria; b)atti relativi alle modalità dei servizi pubblici locali; c) transazioni giudiziali di importo superiore a €. 100.000,00.

A norma dell’art. 3 al Collegio è dovuto un compenso per l’attività prestata.

 

B – Il compenso determinato per l’anno 2015 è di €.16.800 per ciascuno dei quattro componenti, per un compenso complessivo annuale di €. 67.000,00 oltre Iva e cpa.

 

Riguardo a tale indicazione colgo l’occasione per precisare che la mia nota, dello scorso 4 settembre, in replica alle osservazioni sollevate da Iannitti di Catania Bene Comune, indicava espressamente i dati suindicati. Purtroppo per me, in ragione delle contumelie di cui sono stato oggetto – alcune fin troppo sgradevoli e spropositate – nella trasmissione tramite ufficio stampa e per un evidente errore commesso in tale fase – veniva precisato come costo annuale del collegio il compenso di un singolo componente e non quello complessivo.

 

C – Leggo nel vostro articolo che la Giunta Stancanelli, a vostro dire in adesione alla tesi da voi sostenuta “aveva già di fatto non più costituito questo Collegio DI DIFESA ormai fuori dal contesto normativo”.  La norma da voi richiamata è del dicembre 2012. La mancata costituzione del Collegio di difesa da parte della passata amministrazione è precedente (2009) e quindi antecedente e non collegata al citato dato normativo. In realtà l’allora sindaco Stancanelli, per un verso non nominò il Collegio di difesa, per altro procedette alla nomina di un proprio consulente legale, con oneri ovviamente a carico del Comune. Detto consulente legale ha ricevuto in 3 anni (dal II secondo semestre 2010 al primo semestre 2013) un compenso complessivo di €. 226.131,35.

Debbo, comunque, precisare che il ruolo e le funzioni del consulente legale del Sindaco Stancanelli non sono in alcun modo sovrapponibili a quelle del Collegio di difesa

La iena delle domande mi vorrà scusare se su questo particolare punto mi permetto di rilevare che a mia memoria, ma sarei lieto di essere smentito, non mi pare che la vostra testata abbia mai domandato al precedente Sindaco il perché di tale nomina e le ragioni di tale importante compenso.

 

D – Mi permetto di dissentire, infine, sulla interpretazione data alla lettera dell’art.12, comma 20, primo periodo, del Decreto legislativo n. 95/2012, convertito dalla legge n.135/2012, secondo cui tale norma a determinato la cancellazione dei Collegi di difesa. Sul punto mi limito a segnalare che: a) il Collegio di difesa, che è organo terzo di controllo e di garanzia, non rientra tra le fattispecie previste dall’art. 68, comma 1, del Decreto legge 25 giugno 2008 n.112; b) la Commissione edilizia Comunale è stata abrogata non in virtù del D. Lgs. n.95/2012, come da Voi sostenuto, ma in ragione dell’art. 19 della legge regionale siciliana 5 aprile 2011.

Segnalo, ulteriormente, che come oramai affermato dalla Corte Costituzionale, la norma da voi richiamata non si applica alla Regioni a statuto speciale.

 

E – Come assessore al Bilancio ho dovuto esaminare con attenzione il Piano di riequilibrio pluriennale (il cd predissesto). Da tale lettura e dall’esame dei più rilevanti importi debitori, posso affermare che una fra le importanti criticità, se non la più importante, che hanno minato l’equilibrio del bilancio comunale negli anni passati sia una forte presenza di debiti fuori bilancio per sentenze di condanna subite dall’amministrazione. Solo nel piano di rientro l’importo dovuto per tali cause superava i 65 milioni di euro. Nessuna amministrazione può reggersi se non ha il controllo del contenzioso passivo. In questo senso il Collegio di difesa, con i suoi pareri sia contrattuali che di supporto alla attività dell’avvocatura, costituisce un valido aiuto per la riduzione di tale evenienze negative.”


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