Cronache del Regime catanese, giornalismo, ufficio stampa comunale abusivo, ordine&sindacato, I Siciliani e Pippo Fava: su “I Vespri” Fabio Tracuzzi le canta chiare!


Pubblicato il 11 Giugno 2016

Ecco uno spaccato di Verità, non di “verità di Palazzo”, mentre chi dovrebbe urlare nemmeno un pernacchio fa!

Tratto dal settimanale “I Vespri”, pag 2, articolo “l’operazione verità  di Bianco e Girlando finisce col dare ragione alla Corte dei conti” del giornalista Fabio Tracuzzi

 

“…Noi non crediamo che Bianco e Girlando siano riusciti nel loro intento di convincere i giornalisti. Anzi dalle facce dei presenti, tesserino e accredito, crediamo proprio che nessuno gli abbia creduto, anche se di colleghi ‘signorsì’ erano li schierati in bella mostra e in prima fila.

Ma la conferenza stampa  è fallita già in partenza. Non sono stati fatti entrare i colleghi, sì colleghi, non ancora iscritti all’ordine. Davanti la porta del Comune a piano terra tra vigili urbani, dicasi, tre, a sbarrare la strada agli intrusi. Una scena pietosa. Ci aspettavamo prese di posizione del sindacato (ecco perché non vale più la pena farne parte) e dell’Ordine dei Giornalisti. E, invece, con arroganza e un pizzico di maleducazione, c’era chi diceva che le regole dell’Ordine dei giornalisti non possono essere stravolte. Ed è quanto meno singolare che a dire queste cose era un collega (l’amicizia non c’entra) che essendo dirigente dell’Ordine è il primo a infrangerle queste regole svolgendo all’ufficio stampa del Comune un lavoro da abusivo ma ben retribuito. Se sbaglio aspetto una smentita.

E così sono rimasti fuori tante testate on line e altri giornali. Tra questi anche I Siciliani. Sì, i Siciliani il cui rappresentante è stato sbloccato dai vigili urbani proprio dove anni e anni fa il coro del Bellini cantava il ‘Va Pensiero’ di Verdi davanti alla bara di Pippo Fava, direttore e fondatore de I Siciliani, ucciso a Catania dalla mafia. Sindaco Bianco abbia almeno un po’ di vergogna. E con lei i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti siciliani. Uno in particolare che al Comune, nei rapporti con la stampa, sembra fare da padre padrone e al quale, in amicizia, consigliamo visto il ruolo che occupa (sia pur abusivamente) un po’ di arroganza in meno e un po’ di comprensione in più. Chi non rispetta le regole non può pretendere di imporne agli altri. Vogliamo invece ringraziare pubblicamente l’ufficio stampa del Comune, quello vero, per la cortesia e l’educazione….”

 


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