CRONACHE PIRANDELLIANE SICULE: INFORMAZIONE…E GIUSTIZIA


Pubblicato il 25 Dicembre 2014

Maniaci: “le mie denunce agli amministratori giudiziari ? Un flop”! 

De Luca: “le mie denunce agli amministratori locali? Querele per Iene Sicule!”

di Redazione

Sfrondando la retorica melensa e nauseante del buonismo per bene e caritatevole d’accatto, imperante in questo periodo festaiolo, una riflessione ci viene spontanea, prendendo spunto da un pezzo di Riccardo Campolo su loraquotidiano.it.

“Secondo quanto riferito da Maniaci, il sistema delle misure di prevenzione farebbe acqua da tutte le parti, non rispettando il principio ispiratore della legge Rognoni-La Torre. “Non sono riuscito a scalfire con le mie denunce – ha spiegato – il sistema delle assegnazioni degli incarichi a pochi privilegiati.”

“Quando ho riferito ciò che sapevo, mi sono reso conto che la politica era consapevole di ciò che stava succedendo. Forse i parlamentari non sono nelle condizioni di intervenire, al massimo hanno il potere legislativo per correggere”.

Nessuno ha preso provvedimenti nei confronti delle persone denunciate dal direttore di Telejato?Non funziona così, funziona così per le persone normali, ma non per gli dei delle misure di prevenzione”. Sic dixit Maniaci.

Noi di Iene Sicule al giornalista ad honorem Pino Maniaci, eccellente forse perché non ha mai fatto richiesta di iscrizione all’immorale (Einaudi)Ordine? Diciamo ” ti è andata di lusso”!

Il nostro Free Lance dottor Ignazio De Luca e il direttore di Iene Sicule dottor Marco Benanti, per le denunce, articolate e documentate, su queste colonne: sulla mala politica, sulla burocrazia fuori legge, sul “sistema di potere jihadista” della conveniente antimafia, si sono beccati querele intimidatorie a raffica, che mirano a silenziarli. Come? Con gli interrogatori davanti ai Piemme e l’elezione di domicilio innanzi all’Autorità di Polizia.

Addirittura al dottore Ignazio De Luca, bersagliato, dal 9 al 22 dicembre, non da una, né da due, ma da ben tre (3), querele è capitato perfino di essere stato eletto domiciliato, senza essere edotto sul presunto reato commesso e contestato. Non pretendiamo di essere infallibili, ma ci risulta che l’indagato abbia il diritto e l’obbligo in capo all’Autorita Procedente, di essere informato sulle presunte violazioni di legge commesse ed oggetto d’indagine.

Così a Catania, nella più pirandelliana città siciliana, culla dell’ “avvertimento del contrario”, succede che il Cacciatore Verde, pseudonimo di Ignazio De Luca, solo con lo studio delle carte, scopra i maneggioni della direzione Ecologia del Comune di Catania, col conseguente rinvio a giudizio della dirigente Li Destri con uno stupefacente avviso di garanzia che riportava per intero stralci dell’articolo del Cacciatore Verde.

rosso

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Mentre, sempre a Catania, se Ignazio De Luca, comincia a lambire il santuario del potere cittadino scrivendo e documentando, che Idonea, Danzuso e Rosso, dello staff del sindaco, abbiano conseguito incarichi e prebende violando la legge e la Giunta Bianco, abbia adottato atti, forse censurabili per danno erariale, cosa succede nella pirandelliana Città del Liotru?

danzuso, idonea

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Succede quanto avveniva nella Catania degli anni Ottanta, quando la facevano da padrone i cavalieri dell’apocalisse, per spegnere le voci in dissenso e fuori dal coro. Meno male, e buon per De Luca e Benanti, che invece delle Colt o delle Beretta si utilizzino, per silenziarli, le querele.

A scanso di equivoci dichiariamo, a chiare lettere, che non stiamo dicendo che chi querela Iene Sicule, De Luca e Benanti, sia mafioso, affermiamo solo un dato di fatto.

Chi non plaude, chi non è sdraiato, al potere dominante, chi non si rassegna che si facciano sberleffi e pernacchie alla vigente normativa, viene investito dalla querela, “primaverile e legale”, per carità! Con l’aggravante, come argomenta Maniaci, di essere persone normali.

 

 


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