CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
DESTRA CONTRO SINISTRA: CHI CONSERVA MEGLIO? LA DESTRA PIAZZA IL “COLPO” TRANTINO
Pubblicato il 07 Aprile 2023
Mai dire mai! La destra “liberale” italiana “piazza” un altro “colpo”: supera in conservazione la sinistra! Accade in un luogo triste e doloroso, accade a Catania, una enorme periferia priva di ogni modello culturale. Insomma, un luogo di eterno presente. Con una scelta degna quanto ad originalità ad un programma della Raitivvù, un misto di nostalgia e di sbadigli profondi, le “teste d’uovo”siculo-romane della “destra liberale” italiana hanno piazzato a candidato sindaco unitario l’avv. Enrico Trantino (MEMORIA. https://www.ienesiciliane.it/cronache-del-palazzo-savanza-un-nuovo-urbanista-per-caso/ )
Una scelta che è sostanza di una visione della politica e della città: ovvero, che tutto resti immobile. Coerenti. Le relazioni reali –fuori dalle scenografie buone per buttare fumo sugli occhi degli allocchi- di Catania sono queste da decenni: un blocco familistico (a sinistra, anche con il suo notabilato ottocentesco, capace di distruggere le speranze di due/tre generazioni), trasversale, preoccupato di conservare e di intervenire quando qualche “pazzo” prova solo a ragionare (ragionare a Catania e in questa volgare Italietta è il “peccato” peggiore) a voce alta. Così in politica, ma non solo: basta vedere chi difende uno snodo fondamentale di questo Potere, chi difende la Procura della Repubblica…
Ma esattamente quali possibilità ha una persona capace, ma priva di relazione familiari e familistiche di avere un ruolo in politica a Catania? Prima di Trantino, Pogliese…
E se mai ce ne fosse stato bisogno una conferma: Raffaele Lombardo non è un leader. Anche stavolta si è accodato per mero interesse di bottega. Altro che mafia! Lombardo è questo (e lo è in buona compagnia): il Potere per il Potere.
Resta il Prof. Caserta. Che disegna mondi paralleli.
Che lo “scontro all’ultimo drink” abbia inizio.
marco benanti.



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