Economia, Catania, Pistorio (Fillea Cgil): “rischio ‘spezzettamento’ per Tecnis”


Pubblicato il 11 Febbraio 2016

Il dirigente sindacale: “Comune e Regione intervengano subito. Politica necessaria in questa fase”

“È necessario che il sindaco di Catania ed il presidente della Regione Sicilia si confrontino presto con il tessuto sociale sulle idee e le iniziative per la salvaguardia del territorio catanese e delle sue possibilità di sviluppo industriale e professionale. A partire dalle riflessioni sul caso Tecnis, per evitare un pericoloso spezzettamento all’interno dei singoli rami aziendali”.

L’appello parte dal segretario generale della Fillea Cgil, Giovanni Pistorio, che sottolinea come “la complessità del caso Tecnis, nell’insieme delle sue aziende, merita di essere trattata adeguatamente, non solo per le eventuali ricadute negative sul piano occupazionale ma anche per quelle che potrebbero danneggiare il territorio; per questo l’intera questione va affrontata anche politicamente. E noi non possiamo purtroppo ritenerci soddisfatti di come Comune e Regione stiano gestendo il loro apporto istituzionale alla complicata vertenza”.
Nella nota sindacale Pistorio evidenzia che
se l’attuale gestione commissariale dovesse procedere all’esclusivo completamento dei cantieri in corso di esecuzione e alla messa in ordine dei conti, ma senza un preciso indirizzo politico,  “il tutto potrebbe concludersi nel graduale esaurirsi delle attività e nella frantumazione del complesso industriale. In pratica, finiremmo per assistere allo spezzettamento dei singoli rami d’azienda, nel loro interno, attraverso la cessione”.

Se ciò dovesse accadere, il territorio “subirebbe un impoverimento imprenditoriale, tecnico e sociale difficilmente superabile nel breve periodo: al contrario – continua Pistorio- servirebbero decenni per il riformarsi di una grande impresa di costruzioni nel nostro territorio , e un tempo ancora maggiore per adeguare le risorse umane alla attività che sono tipiche di una grande azienda. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che il personale in linea con le innovazioni tecniche, viene di solito portato in dote dalle grandi aziende di calibro nazionale e che laddove si eseguono i lavori, spesso c’è una crescita dell’occupazione ma senza ricadute sull’arricchimento  tecnico-professionale del personale impiegatizio ed operaio locale”.

Sulla vicenda Tecnis, per il segretario generale della Fillea Cgil di Catania, “non sono perciò tollerabili ulteriori ritardi, silenzi ed attese, così come non è giustificabile chi pensa che prestare la propria attenzione solo al completamento delle opere sia il compitino da assolvere.
Il complesso delle attività e delle competenze di Tecnis va salvaguardato e nel caso di eventuali avvicendamenti societari i processi di cessione devono essere finalizzati al sostentamento del perimetro industriale e , sarebbe auspicabile, anche dell’imprenditorialità locale.
Le attività che sta mettendo in atto il commissario per la messa in sicurezza dei conti economici e delle finanze sono valide e ci sono tutte le condizioni affinché il percorso di ristrutturazione del debito possa andare a buon fine; viceversa sarebbe la catastrofe anche per i circa tremila fornitori”.

Nella nota Pistorio tiene infine  a puntualizzare che “le vicende giudiziarie dei soci Bosco e Costanzo non vanno di certo banalizzate; l’attività della giustizia va sostenuta e valorizzata, ma nello stesso tempo è necessario fare in modo che il  destino della proprietà , qualunque esso sia, sia disgiunto da quello dell’impresa che è fatta di mezzi e soprattutto di lavoratori e lavoratrici, validissimo sia nel settore tecnico che impiegatizio”.


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