Enrico Trantino da post-Msi a vetero-democristiano ?


Pubblicato il 04 Ottobre 2025

Il sindaco Trantino e tanti altri politici comunali sembrano convertiti ad un modello di comportamento di stile vetero-democristiano di affiancamento (clientelare?) a taluni ambienti della Chiesa catanese. E così alla fine a Catania, nel deserto della vera politica, ci ritroveremo “obtorto collo” a fare l’elogio alla coerenza di quei discussi-mitici-antipatici DC ?

Nei giorni scorsi abbiamo assistito a notevoli fibrillazioni nell’area politica del centrodestra, soprattutto catanese. Oltre alla ormai enigmatica “questione” giudiziaria del leader leghista Luca Sammartino, un diluvio di vicende riguardanti “autorevoli” esponenti del partito di Fratelli d’Italia della Presidente del Consiglio Meloni.
Da un lato le misteriose e creative gestioni del “Turismo” in Sicilia, la crisi e la conseguente fuoriuscita che ha riguardato l’on. Manlio Messina, le singolari e stupefacenti vicende, tra il rosa ed il noir, di cui è accusato il presidente dell’ARS  Gaetano Galvagno indagato per corruzione, per non dire del siracusano on. Luca Cannata vittima di “fuoco amico”, per una vicenda tutta interna a Fratelli d’Italia per una questione (quasi comica) di contributi dei consiglieri comunali alla sede siracusana del partito di FDI.
Da quello che appare, almeno per il momento, il sindaco di Catania Enrico Trantino cerca di tirarsi fuori dalle complicate e qualche volta grottesche vicende dei “Fratelli d’Italia” siculi.
 Considerando adesso  gli “investimenti” che il Comune guidato da Trantino sta operando (Vedi le scelte legate: 1. Al progetto  “Catania Comunità Educante” che ha varato un intervento per 18 centri di attività extra scolastiche per un importo di oltre 8 milioni di euro, 2. Alle ipotesi per l’impiego dei Fondi Caivano) sembra proprio che il sindaco abbia deciso una virata politica di 360 gradi assumendo il modus operandi tradizionale dei notabili della DC, cercando l’ombrello di associazioni, istituti  ed enti di derivazione, appartenenza o ispirazione prevalentemente religiosa, che si troveranno a gestire ingenti somme del Comune di Catania.

E fin qui, se ci fosse una trasformazione culturale del sindaco Enrico Trantino in salsa democristiana, “”Nulla quaestio omnia munda mundis” – sic – «tutto è puro per chi opera con retta coscienza».
Emerge tuttavia sul piano dei comportamenti e dell’etica politica, ad onore del vero, una distinzione abissale:
–  tra i politici “Lillipuziani” che stanno a Palazzo degli Elefanti “fulminati sulla strada di Damasco” e che sponsorizzano  enti ed  associazioni, che talvolta, anche col lanternino, nessuno ha mai visto nei quartieri “a rischio” e che sembrano desiderosi soprattutto di partecipare alla gestione del sostanzioso budget comunale di svariati milioni di euro;
– E il solito Raffaele Lombardo – discusso-mitico-antipatico , ma oggi come in passato (da ex allievo) dichiarato sostenitore dell’opera dei Salesiani e non di gruppi cattolici dell’ultima ora, anche se adesso in molti, compreso il Presidente Schifani, si dichiarano pronti a sostenere  l’azione dei centri di formazione professionale e degli oratori autenticamente gestiti dai seguaci di Don Bosco.


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