Giudiziaria sotto il vulcano: domani torna Raffaele Lombardo per la fine del controinterrogatorio. E in Appello si avvia a conclusione il processo per il “buco di bilancio”…


Pubblicato il 19 Marzo 2013

Giornata con protagonisti di rilievo domani a Palazzo di Giustizia…di iena giudiziaria

Domani, dalle 10,30, davanti al Gup del Tribunale di Catania Marina Rizza, tornerà, dopo l’udienza del 6 marzo scorso, Raffaele Lombardo. L’ex presidente della Regione sarà sentito come imputato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. Lombardo, che ha scelto il rito abbreviato,concluderà il controinterrogatorio, con le domande dei pubblici ministeri, che già nella scorsa udienza gli hanno rivolto molti quesiti.Dopo questo passaggio processuale, dovrebbe avere inizio la discussione, con le richieste dei Pm e l’arringa difensiva.Il “traguardo” della sentenza per Raffaele Lombardo non è lontano e dovrebbe arrivare prima dell’estate.Domani, in Corte d’Appello, è prevista anche un’altra udienza di un processo che ha fatto molto clamore, non fosse altro perché si occupa di una vicenda eclatante come il “buco di bilancio” del comune di Catania. Nelle scorse udienze hanno parlato le Difese degli imputati: domani parlerà il prof. Guido Ziccone per l’ex ragioniere generale del comune Vincenzo Castorina. Ziccone difende anche l’ex sindaco Umberto Scapagnini. Poi potrebbe arrivare la sentenza, ma non c’è certezza al riguardo.Ricordiamo i dati essenziali del processo, partendo da quanto chiesto dall’Accusa: richiesta di assoluzione per un capo d’imputazione e riduzione della pena per un altro. Queste le richieste avanzate dal sostituto procuratore generale Giulio Toscano al processo di secondo grado, in corso davanti alla prima sezione della Corte d’Appello di Catania (Presidente Ignazio Santangelo, a latere Muscarella e Mignemi), per il cosiddetto “buco di bilancio”, la “voragine” finanziaria esplosa al comune di Catania ai tempi delle amministrazioni dell’ex sindaco Umberto Scapagnini.L’ipotesi di reato contestata è di falsità ideologica aggravata e continuata in concorso. Sulle due ipotesi contestate agli imputati (dall’ex sindaco Scapagnini a numerosi ex assessori comunali, al già responsabile del servizio di ragioneria Vincenzo Castorina, tutti condannati in primo grado, con pene dai due anni e tre mesi ai due e nove mesi) la Pubblica Accusa si è così pronunciata, al termine delle proprie richieste: assoluzione per la delibera del 2005 in tema di rendiconto della gestione relativa al 2004, condanna –ma con pene diminuite sulla base del riconoscimento delle attenuanti generiche- per la delibera del 2006 sul rendiconto della gestione relativa al 2005.La richiesta di assoluzione –per la delibera del 2005- riguarda i seguenti imputati: Giuseppe Arena, Vincenzo Castorina, già responsabile del servizio di ragioneria, Francesco Caruso, Stefania Gulino, Santo Ligresti, Giuseppe Maimone, Salvatore Santamaria, Umberto Scapagnini, Giuseppe Siciliano, Nino Strano, Giovanni Vasta.Invece, per quanto concerne la delibera del 2006 vi è stata richiesta di condanna ad un anno e sei mesi per Castorina e Caruso ed ad un anno per Giuseppe Arena, Filippo Drago, Mario De Felice, Santo Ligresti, Giuseppe Maimone, Domenico Rotella, Umberto Scapagnini, Giuseppe Siciliano, Giovanni Vasta, Giuseppe Zappalà. Si sono costituiti parte civile al processo il comune di Catania e l’associazione di società civile “Cittainsieme”.Non vorremmo essere uccelli del malaugurio ma già in primo grado il Tribunale inasprì le pene rispetto alle richieste della Pubblica Accusa….

 


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