La montagna si è scassata, la desolazione dell’Etna


Pubblicato il 05 Giugno 2025

Si la montagna così affettuosamente e maestosamente denominata dai catanesi e che, in queste ore, nel mondo è sempre più nota come l’Etna dei flussi piroclastici e del ‘cratereà-di-sud-est-saltato-in-aria’ più che ‘scassare’ in senso geologico di sciccarsi spaccarsi si sia proprio ‘scassata’ o per meglio dire aperta d’intestino, urtata, incazzata proprio.Come dire che anche madre terra non ce la fa più.

Anche la natura pare averne abbastanza di ciò che successe a ‘Katanos’, ai piedi del monte, sembra essersi scassata di contraddizioni, impunità, prevaricazioni e prepotente ma pure sembrerebbe essersi scassata di presunta furbizia, approfittamento, vittimismo e delle mani di noi tutti gente dei piedi del monte. Delle nostre mani sporche, si di tutti noi figli del dio della “spirtizza” le mani ficcate ovunque tranne che nei posti in cui dovrebbero stare. E quindi l’avvertimento gli antichi catanesi lo avrebbero carpito e usato per cambiare rotta e dire basta alla desolazione e alla povertà in cui versa la città tutta. Basta alla mano larga dei facinorosi padroni del centro, alle “manitte” dei piccoli grandi borseggiatori di quartiere, alle mani degli affaristi falliti che si credono grandi imprenditori sol perché concludono contratti blindati dal piombo delle pallottole, tenute da mani povere e senza luce negli occhi. Basta alle mani del tribunale con la ‘t’ sempre più piccola che giudicano innocenti mani lerce intrise di sudore e liquidi corporei; mani che da dietro abbracciano e poi accarezzano kara-te (a mano aperta) le tette delle studentesse di medicina.

“Mani bestiali” quasi, più che patriarcali che incrociano, intercettandoli, desideri e interessi corrotti, sigillandoli in una stretta di mano velenosa tra la mano studentessa “palpettagiata” e quella del professore – si, proprio quello delle palpatine senza stringere i capezzoli che non fa violenza sessuale per la Cassazione – perché alla fine quando serve la tesi di laurea una mano, la povera studentessa strusciata deve pure chiederla, e riceverla. Pazienza se è quella dell’abusante.

Basta pure con l’ipocrisia dell’inclusione e con quella più brutta ancora della mano nera di gente sporca, abbandonata e assassina che non può integrarsi e non può essere nemmeno allontanata, incarcerata o rispedita a casa. Basta con sta puzza unta di morte e sudiciume e così boom l’Etna si scassò.

Peppe Nappa.


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