Politica

La politica della violenza ridotta a farsa

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G.U.

Il Movimento 5 stelle si ritrova in piazza, grazie a un inusualmente tranquillo Beppe Grillo che nel suo colorito linguaggio invita i suoi a rendersi cittadinanza attiva, visto che in politica il movimento incide poco, ora. Invita i suoi a indossare il passamontagna per mettere a posto le buche e sistemare le aiuole.

Il comico leader satireggia sulla multa elevata ad un brav’uomo che ha inteso sistemare una buca davanti a casa sua, pericolosa per tutti.

Orrore ed obbrobrio per i nostri politici che ritengono evidentemente l’autotutela un insulto istituzionale, tanto da paragonarlo alle bande armate. Già immagino gli stellini armati da cazzuola e cesoie da giardinaggio attentare al potere governativo, mentre chiudono un pertuso con asfalto autoaggregante a freddo. Il popolo italiano si augura che legioni di Carabinieri e vigili urbani si mobilitino per scongiurare la possibilità che giardini e strade senza manutenzione restino la fetenzia che sono.

Ma i 5 stelle replicano immediatamente per perdere i punti acquisiti con quel pacifismo peloso da sondaggio estemporaneo attaccando la posizione dell’Italia asservita alla Nato. La colpa italiana è quella di inviare armi all’Ucraina, dicono, come prova del fatto che rischiamo una guerra nella quale gli americani non rischierebbero nulla.

In poche righe un cumulo di sciocchezze che possiamo perdonare solo a Nicola Fratoianni, politico beneficato da un colpo di fortuna inatteso un paio di legislature fa e che riesce in un modo o nell’altro a restare in Parlamento.

Ovviamente noi abbiamo un debito nei confronti della Nato enorme, è vero. Dal 1945 ad oggi l’Italia ha speso qualche spicciolo in difesa. Complessivamente, abbiamo risparmiato, a valori attuali, circa duemila miliardi tra navi, aerei e armi varie. Il risparmio lo dobbiamo proprio ai biechi americani che con la loro presenza hanno garantito una difesa che noi non immaginiamo neppure. La nostra resistenza ad un eventuale attacco esterno si misura in decine di minuti, nemmeno ore. Meno male che c’è la Nato, quindi.

Ma la Nato non ci ha obbligato a mandare armi in Ucraina. Per mandarle ci sono state varie votazioni in Parlamento. Per lo più, in origine, abbiamo mandato le nostre riserve di magazzino. Ora possiamo dire di aver mandato anche qualcosa di più pregevole, ai fini dei combattimenti. Ma la ragione per la quale lo abbiamo fatto non è l’obbedienza alla Nato, ma semplicemente perché la Russia ha tentato di destabilizzare il Mediterraneo, l’Adriatico, i vicini balcani. L’Italia ha agito nel proprio interesse, per evitare che la guerra trovasse Trieste, Ancona e Bari in prima linea a est e Siracusa, Pozzallo e Agrigento a sud. Puro interesse nazionale.

Il senatore Faraone fa poi notare che alla manifestazione nazionale dei 5 stelle ha partecipato anche la segretaria neo iscritta al PD Elly Schlein. In sostanza, la segretaria del PD ha manifestato la propria adesione ad una linea politica che smonta la strategia del PD. Poi uno si domanda perché il PD è destinato a perdere anche dopo l’ennesimo cambio di rotta spericolato e mal pensato.

Urge la costruzione di un soggetto politico che sia autenticamente, liberale, innovativo, progressista e serio.

A dire il vero, questo partito, chi scrive, lo ha già individuato e si chiama Socialdemocrazia SD.

Presto la presentazione del manifesto politico della socialdemocrazia del prossimo secolo. Tanto per chiarire il campo politico e di cosa ha bisogno il popolo in Sicilia, in Italia e in Europa: capacità di analisi, capacità di decisione ed azione, dignità personale e schiena dritta.

Non si tollerano più le mezze parole e le aperte bugie della politica attuale. Le idee e l’utopia non sono retorica. Non si può confondere l’attacco alle istituzioni con i passamontagna per riparare le buche o lo pseudo asservimento all’America, quando la guerra di difesa da un’aggressione è sempre stata un patrimonio della sinistra e persino della Chiesa. O le idee si trasformano in fatti o sono niente. La socialdemocrazia è questo: pensiero e azione, per la libertà, l’uguaglianza, la dignità. A cominciare dalla Sicilia.

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Iene Sicule

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