La rubrica delle erbe. La vite rossa e le sue proprietà curative già note alle antiche civiltà

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VITE ROSSA

Vitis vinifera

Famiglia VitaceeNome siciliano RacìnaAltri nomi Ova, Uga, Ua, Axina.Parti utilizzate Le foglie, i semi e le bucce del fruttoProprietà Vaso protettrici, astringenti, antispasmodiche, decongestionanti, emollienti, antinfiammatorie, antiossidanti.MITI E LEGGENDA

La vite è conosciuta e coltivata da secoli mentre il vino, prodotto dalla fermentazione del succo d’uva, ha avuto e continua ad avere un ruolo importante nella vita e nella cultura occidentale. Omero narra nell’Iliade che Ettore, figlio di Priamo, distribuiva ai suoi soldati durante l’assedio della città di Troia, il pasto giornaliero fatto di pane e vino. Nell’Odissea si narra che l’immortale Calipso, quando Ulisse fu finalmente pronto ad abbandonare l’isola di Ogigia e si accingeva a riprendere il suo viaggio verso Itaca, disse ai suoi uomini di rifornire la zattera di pane e vino, prodotti che stavano a simboleggiare, quindi, gli alimenti primari ed essenziali.

Narrano le scritture antiche che in un tempo assai remoto la vite era una semplice pianta ornamentale ed essa non produceva né fiori né tanto meno frutti. Venne la primavera e il contadino decise di tagliarla dicendo: “Questa pianta dà ombra ai seminati, la ridurrò più piccola che sia possibile”. Detto fatto. Il contadino la potò così energicamente che della verde pianta non rimasero che pochi rami nudi. La vite pianse e un usignolo ebbe pietà di lei e disse: “Non piangere, io canterò per te e le stelle si muoveranno a compassione”. Volò sui poveri rami tronchi, vi si afferrò con le zampette e, giunta la notte, cominciò a cantare tanto dolcemente che la vite si sentì via via rinascere. Per dieci notti le note trillanti salirono verso le stelle, finché esse si commossero e fecero discendere un po’ della loro forza sulla povera pianta mutilata. Allora la vite sentì scorrere in sé una linfa nuova; i suoi nodi si gonfiarono, le sue gemme si aprirono. Le prime verdi foglie fremettero alla brezza e tenui riccioli verdi, i viticci, si allungarono per avvolgersi come una delicata carezza intorno alle zampine dell’uccellino. Quando l’usignolo volò via, già gli acini del primo racimolo cominciavano a dorarsi alla luce dell’alba. La vite era diventata una pianta fruttifera. E che pianta! Il suo frutto possedeva la forza delle stelle, la dolcezza del canto dell’usignolo e la luminosa letizia delle notti estive.

CARATTERISTICHE

La vite è un arbusto con rametti eretti rampicanti, con corteccia fibrosa che si lacera e si distacca dai rami in strisce longitudinali. Le foglie sono alterne, picciolate con il lembo cordato alla base, di forma palmata in cinque lobi e con i margini dentellati. I rametti giovani, spesso pelosi, sono di colore verde pallido e possiedono, dalla parte opposta alla foglia, un cirro che permette alla pianta di attaccarsi ai sostegni. I fiori sono raccolti in grappoli di forma compatta e sono odorosi, mentre il calice è formato in superficie da cinque denti. La corolla presenta cinque petali di colore verde e la sua forma è ovale. Il frutto d’uva è una bacca a forma di globo uni o biloculare che contiene al suo interno uno o due semi per loggia, a forma di pera e durissimi.

INDICAZIONI

La vite rossa, o Vitis vinifera, è la cosiddetta varietà a foglie rosse. Ad essa, dopo anni di ricerche in campo scientifico, si riconoscono proprietà antinfiammatorie e antireumatiche. Il vino che se ne produce, se assunto in piccole quantità, è stimolante e tonico. Le foglie, che contengono composti polifenolici e flavonoidi ricchi di vitamina PP, si usano per diverse terapie. Il succo d’uva è energetico, rimineralizzante, depurativo e diuretico. In gemmoterapia la vite è utilizzata in tutti i processi infiammatori recidivanti, soprattutto in quelli a livello articolare. Si scopre un buon tonico della microcircolazione venosa, astringente ed antiemorroidario.

Si usa l’infuso, oppure la tintura madre, nel trattamento dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, negli edemi, nei casi di varici, emorroidi e disturbi della menopausa.

La Vite Rossa è un ottimo astringente, un eccellente tonico venoso e capillare, nonché un regolatore della Circolazione Sanguigna. Affinché possa agire al meglio in tutte le sue fondamentali funzioni è necessario assumerla nel modo corretto. Nel 1652, l’erborista Nicholas Culpeper la consigliava come collutorio e scriveva che “le ceneri dei rami bruciati rendono i denti da neri come la colza a bianchi come la neve; con queste frizionate perciò i denti ogni mattina”.

DECOTTO PER PROBLEMI CIRCOLATORI

Bollire in 100 ml di acqua, per 5 minuti, un cucchiaio di foglie di vite; spegnere il fuoco e far riposare per altri 10 minuti. In caso di disturbi circolatori, assumerne da due a tre tazze al giorno, tra un pasto e l’altro.

ALTRO DECOTTO PER LE VARICI/p>

Far bollire 20 grammi di foglie di vite rossa e 20 grammi di foglie di hamamelis in 500 ml di acqua per 5 minuti; spegnere il fuoco e lasciare riposare per un’ora circa, poi filtrare e bere in tre volte nel corso della giornata. Indicato per migliorare la tenuta dei vasi sanguigni quando è compromesso il loro funzionamento e serve, inoltre, a combattere la disfunzione delle vene varicose.

INFUSO PER I DISTURBI DELLA MENOPAUSA

50 g di vite rossa foglie,

25 g di fumaria sommità fiorite,

25 g di maggiorana sommità fiorite

Preparare il tutto in 500 ml di acqua da tenere in infusione per una decina di minuti, poi filtrare e bere. È un ottimo rimedio per eliminare i disturbi della menopausa e l’antiestetica couperose.

IMPACCHI PER USO ESTERNO

Preparare un decotto di vite rossa foglie, 8 g in 100 ml d’acqua, bollire per 5 minuti, spegnere il fuoco, fare intiepidire e applicare sui geloni e sui vasi dilatati superficiali. Ripetere il trattamento per parecchie settimane. Per favorire la circolazione e il flusso mestruale si possono fare bagni, di circa un quarto d’ora, in acqua contenente due manciate di vite rossa per ogni litro.

Tè alle erbe coadiuvante nelle funzioni dimagranti

10 grammi di Vite rossa foglie

10 grammi di Sambuco fiori

10 grammi di Tiglio alburno

Preparare come decotto

Far bollire le piante per 5 minuti, tenere in infusione per 10 minuti, filtrare e bbere tutto il liquido durante il giorno, tra i pasti. Per eliminare la ritenzione idrica e intercellulare e le tossine, bere 3-4 tazze (da 750 ml a 1 litro) al giorno, prima dei pasti, per 30 giorni consecutivi.

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Redazione Iene Siciliane

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