Cronaca

L’impensabile sforbiciata del Ministero alla metro

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Da non credere: lo stesso Ministero dei trasporti che da un lato riversa fiumi di denaro per il futuro prolungamento dell’infrastruttura della “metropolitana” financo a Paternò, dall’altro taglia i finanziamenti anche per il servizio attuale, che presto dovrà essere ridotto.

Il DDL S 926 del 26/11/2023 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026” stabilisce infatti una prima decurtazione di € 1.540.237,00 nel 2024, tanto da costringere la Gestione ad ammettere

conseguenti tagli ai servizi esterni di cui la Gestione si avvale (Vigilanza armata e vigilanza stazioni metro, servizio sostitutivo bus) unitamente a inevitabili riduzioni dei servizi offerti imposti

ed una seconda decurtazione di € 5.274.000,00 nel 2026, riducendo drasticamente il conto in esercizio da € 25.480.000,00 ad € 20.206.000,00, costringendo la Gestione ad ammettere

l’impossibilità di garantire la continuità dei servizi pubblici di trasporto attualmente resi con tali risorse né ipotizzabile gestire ulteriori prolungamenti della linea metropolitana

È scritto tutto nero su bianco sul BILANCIO PREVENTIVO FINANZIARIO 2024. Certo deve essere stato un shock non da poco, tanto che il Direttore Generale di FCE ha dimenticato completamente di citarlo alla seduta del 14 dicembre scorso, convocata proprio per discutere l’insufficienza del servizio attuale. Una seduta sulla quale erano già state sollevate non poche perplessità, tanto che qualcuno aveva pensato bene di replicare anche con una lettera aperta, ma non ci si poteva certo aspettare che dietro la vaghezza delle risposte si celasse un simile scenario.

Comprensibile che in vista delle celebrazioni per l’inaugurazione di due nuove fermate non si volesse rovinare il clima festoso, tanto propizio per sostenere l’apertura dei nuovi cantieri: sarebbe stato troppo imbarazzante perfino per FCE annunciare l’imminente dismissione della linea storica per l’avvio dei lavori di prolungamento della metro in area extraurbana, se si fosse già saputo che sarà difficile fornire un servizio decente già solo in area urbana.

Suvvia, guardiamo il bicchiere mezzo pieno: magari non potremo metterci i treni che vorremmo, ma intanto presto avremo due nuove stazioni della “metropolitana”, vuoi mettere? Poi si vedrà.

Attilio Pavone.

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Iene Sicule

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