Luci e ombre sulla “Pubbliservizi” della Provincia di Catania: la parola all’amministratore unico, l’avv. Carpinato


Pubblicato il 26 Ottobre 2011

della iena Marco Benanti

La “Pubbliservizi S.p.A.” è spesso stata al centro di importanti dibattiti consiliari e da qualcuno che fa opposizione alla giunta provinciale, presieduta da Giuseppe Castiglione, più volte sono state sollevate perplessità e ombre in merito ad alcuni aspetti organizzativi riguardanti la società a suo tempo creata, con una delibera del Consiglio provinciale, nel 2006. Ricordiamo che fanno parte della compagine societaria la Provincia regionale di Catania con il 99,50% e l’Istituto Musicale “V. Bellini” con lo 0,50%.

La società ha per oggetto varie attività, dalla manutenzione di strade e segnaletiche alla pulizia di immobili, dalla gestione dell’autoparco alla custodia, accoglienza e reception, realizzazione e cura di aree a verde. Insomma, servizi di primaria importanza. E proprio al fine di chiarire numerose vicende riguardanti la vita di questo ente abbiamo incontrato l’amministratore unico, l’avv. Francesco Carpinato, voluto alla guida della “Pubbliservizi S.p.A.” da Giuseppe Castiglione in persona.

Gli abbiamo chiesto un appuntamento e, con molta cortesia, l’avv. Carpinato ci ha ricevuti presso lo studio legale nel quale esercita la professione, lo studio associato Libertini, già citato dalla nostra testata in un precedente articolo sulle consulenze erogate dal Consorzio dell’Ato2 Catania Acque (secondo statuto presieduto da Giuseppe Castiglione). In quel servizio vi parlammo della consulenza conferita a un altro illustre professionista dello studio Libertini (il prof. Libertini è stato candidato sindaco del Pd e di Enzo Bianco, poi sconfitto da Scapagnini): l’avv. Harald Bonura tra i protagonisti della cosiddetta “primavera catanese” durante la sindacatura del senatore Bianco.

Siccome sa che siamo amanti della trasparenza, ci dice subito che l’avvocato Carpinato costa alla Pubbliservizi circa 51 mila euro l’anno. Avvocato, allora, che momento vive la “Pubbliservizi”? “Innanzitutto ci tengo a sottolineare che rispetto al passato in tempi brevi ho portato la sede della società a ‘Le Ciminere’, tagliando un affitto da 160.000 euro. Sono moderatamente soddisfatto, nel senso che con impegno stiamo affrontando un momento difficile. Uno degli ultimi eventi importanti è stato l’aumento delle ore lavorative in favore dei pulizieri qualche mese fa, paradossalmente siamo andati in controtendenza, nel momento in cui molti riducono noi, invece, siamo riusciti addirittura ad aumentare, sebbene di due ore settimanali. Siamo riusciti ad individuare risorse interne senza chiedere ulteriori somme alla committenza.

Quanti dipendenti avete? “Attualmente siamo andati sotto i 400. Ci sono stati alcuni pensionamenti e poi abbiamo avuto la cessazione dell’appalto all’istituto musicale ‘Bellini’, molto recente, che ha portato al passaggio dei 14 nostri dipendenti che erano addetti all’appalto dell’istituto alla nuova ditta che si è aggiudicata il servizio”.

Lei è nuovo a questo tipo di incarico? “Assolutamente sì. Vivevo le vicende delle amministrazioni, delle società, ma sempre dal punto di vista consulenziale, che è la mia attività principale”.

Da quanto tempo ha questo incarico? Se potesse tornare indietro rifarebbe la stessa scelta? “Da due anni. Sinceramente, un’esperienza professionale interessantissima, senza rimpianti. Io sono abituato ad accettare gli incarichi e quando li accetto lo faccio col massimo impegno, sia che assisto la grande azienda che il singolo individuo. Professionalmente, quindi, è un impegno notevole e anche molto stimolante perché c’è un’accelerazione di problematiche che io seguo quotidianamente. Sotto l’aspetto umano, invece, questa esperienza è fantastica. La Pubbliservizi è uno spaccato della nostra società attuale, c’è tutto …”.

Qualcuno sostiene che l’assessore provinciale Filippo Gagliano avrebbe ingerenze nella gestione: è vero o è una leggenda metropolitana? “E’ una leggenda metropolitana e te lo dico per quello che mi riguarda. Io dovrei sapere tutto naturalmente essendo l’amministratore, tra l’altro unico. L’assessore Gagliano è l’assessore alle partecipate, è un assessore della giunta è un elemento molto attivo, lo conosciamo tutti, passionario, uno che si mette a tu per tu anche con i lavoratori e, sinceramente, influenze io non ne ho avute dal Presidente, che è l’unico che potrebbe veramente influenzarmi nelle scelte gestionali, figuriamoci se me le può fare un assessore. Io l’ho visto più volte parlare con campanelli di dipendenti perché dice la sua, perché è un passionario, però sinceramente la sensazione che ho io, per motivi che tutti possiamo anche immaginare, anche politici perché magari ha parte del suo elettorato, però è uno che alla Pubbliservizi in generale vuole bene, cioè uno che in Consiglio ci difende, è uno che –e questo mi consta- in riunioni con commissioni è uno che prende le difese della Pubbliservizi, come istituzione, come logica dell’esistenza, quindi sotto certi aspetti in questo momento è un alleato dalla Pubbliservizi.”

I lavoratori hanno dei “black berry”: è uno strumento di lavoro? Qualcuno potrebbe ipotizzare una qualche forma di controllo a distanza dei lavoratori, cosa vietata dalla legge…“Assolutamente no. Su questo abbiamo fatto svariate riunioni sindacali. Abbiamo fatto anche un accordo sindacale che prevede non l’utilizzo indiscriminato ma la sperimentazione. Ovviamente i sindacati non hanno prestato alcun accordo formale alla distribuzione sistematica del ‘black berry’. Ci sono state richieste di chiarimenti che abbiamo dato. Questo è uno strumento che io ritengo che sia per noi un fiore all’occhiello e bisogna anche saperlo usare naturalmente”.

Da cosa nasce l’idea? Dalla necessità di controllare il territorio. Una delle nostre fondamentali attività è quella del controllo delle strade, nel senso che noi dobbiamo anche eliminare ma comunque segnalare i pericoli. Anche se noi abbiamo la manutenzione ordinaria, quindi, non siamo responsabili di quella straordinaria delle strade, però facciamo il controllo e se ci sono situazioni di pericolo le dobbiamo eliminare se lo possiamo fare, e comunque è competenza nostra segnalarle. In tutto questo, c’è da dire che la Provincia subisce annualmente una marea di contenziosi per i danni stradali. Allora, l’idea è che ci sia un controllo del territorio, fatto in maniera oggettiva. Io volevo che venisse tracciato il percorso delle nostre autovetture, perché noi quotidianamente abbiamo centinaia di mezzi che girano per vari motivi. Allora, l’evoluzione è stata quella di utilizzare un dispositivo Gps mobile. Ed è stato individuato questo apparecchio, che può svolgere anche funzioni importantissime come la georeferenziazione delle fotografie. Sempre nell’ottica del controllo del territorio, ma anche dell’attività che svolgiamo, noi siamo in grado di dimostrare l’attività che facciamo. Allora, le squadre hanno a disposizione questo dispositivo e scattano delle foto delle attività che svolgono, al momento dell’inizio e al momento della fine del lavoro svolto.

E poi? E poi costituisce anche una banca dati delle attività che svolgiamo. Altra cosa con cui stiamo sfruttando questo apparecchio riguarda la timbratura delle presenze. Noi abbiamo degli operai che lavorano nel calatino, a Bronte, a Castiglione, altri che sono di Piedimonte o di Scordia: quindi, questi operai giustamente non vengono a timbrare il cartellino da Scordia a Piano Tavola e poi ritornano a lavorare a Caltagirone. Fino ad oggi eravamo affidati al foglio di presenza cartaceo. Allora, abbiamo introdotto il ‘badge’ come un po’ dappertutto, negli uffici amministrativi, tutte le postazioni oggi hanno un tesserino. Per alcuni di questi lavoratori era oggettivamente difficile rilevare la presenza al lavoro, in entrata ed uscita preciso, non altro tipo “dove sei” o “che stai facendo”; quindi, abbiamo dato questi dispositivi con i quali loro si timbrano in ingresso e si timbrano in uscita. Ancora ulteriori elementi che sono stati valutati positivamente per l’utilizzo di questo strumento è la possibilità di scambiarci le informazioni sulle attività e sui lavori.”

A proposito di apparecchiature: c’è questa “tappabuchi” che sarebbe stata acquistato e sarebbe di fatto “parcheggiata”…è vero? “E’ stata utilizzata all’inizio con buon successo. E’ una macchina che produce asfalto. L’abbiamo acquistata facendo una valutazione di varie macchine, ne abbiamo provate più di una, anche di diversa tipologia. Queste tipo di macchine servono per utilizzare l’asfalto caldo per tappare le buche che sono a grande distanza dagli impianti”.

Ma la macchina funziona o no? “La macchina è assolutamente funzionante, abbiamo però un problema, abbiamo un problema di personale, questo lo devo dire in maniera assolutamente aperta. E’ una macchina complessa, che ha bisogno di personale specializzato, che è stato formato, attenzione. Questa macchina per mesi è stata in funzione e la macchina funziona perfettamente”.

Ora è ferma o sta funzionando? “No, la macchina è ferma, in questo momento è in corso diciamo la permuta. Ho bloccato i pagamenti, ci sono stati dei guasti. Questa macchina si è guastata più volte, però siccome era nuova e in garanzia i pezzi ce li hanno sostituiti più volte. Dopo di che, abbiamo stabilito, d’accordo con tutti, che questa macchina non è una macchina adatta a noi. Purtroppo e dico purtroppo. E quindi la stiamo sostanzialmente permutando con un strumento diverso che è quello, invece, della cisterna coimbentata.”

Esiste una questione legata all’utilizzo di macchinari noleggiati da parte di personale esterno alla Pubbliservizi? “Una delle attività è nell’edilizia l’utilizzo, per esempio, di grosse gru o cestelli per arrivare nei tetti, noi abbiamo dei cestelli ma quando è necessario che arrivi a trenta metri lo devi noleggiare”.Quindi si noleggia da ditte esterne? “Certo”.

Magari si utilizza anche personale esterno? “Questo è il cosiddetto ‘nolo a caldo’ che è una sorta di subappalto, che sarebbe per parti di lavorazione assolutamente lecito, per mia scelta abbiamo sempre cercato di evitare questo tipo di attività perché per noi è un costo secco. Quindi, ho imposto alla mia direzione tecnica, ma soprattutto alla Provincia di non affidarci lavori che non sia possibile effettuare da noi. Ci sono però delle attività importanti. Faccio un esempio. Abbiamo fatto, l’anno scorso, un’attività di manutenzione straordinaria dei tombini, abbiamo pulito tutte le caditoie della provincia, nella parte nord, quell’Etna, cosa che non veniva fatta da venti anni”.

Risultato? “Risultato straordinario. Come lo abbiamo fatto? Con un escavatore a risucchio, che è un camion che ha una turbina di aereo montata, che è una sorta di aspiratore. Noleggiato. E’ una macchina speciale”.

Sono costi alti? “Rispetto al costo della pulizia di una caditoia, che io vedo oggi fare al Comune di Catania, con tre operai con la pala, una sola squadra…., noi in un giorno riuscivamo a fare quaranta-cinquanta caditoie”.

Con quale obiettivo guardate ai prossimi mesi fino alla fine dell’anno? “Dobbiamo chiudere bene il bilancio di quest’anno, con degli utili. L’anno scorso abbiamo chiuso con una perdita che derivava esclusivamente dalla mancata esecuzione di lavori, famosi articolo 9, per cui quest’anno abbiamo recuperato, facendo effettivamente un buon lavoro di sinergia con l’ingegnere capo e anche con il responsabile della posizione organizzativa della viabilità, per cui abbiamo recuperato, fra virgolette”.

Ma è vero o falso che ci sarebbero due ditte (non riportiamo i nomi per non violarne la privacy) che avrebbero, in qualche modo, un ruolo predominante nell’assegnazione dei lavori? “Sì, sono due ditte che lavorano con noi. La prima credo che sia un fornitore di mezzi d’opera, la seconda credo pure, se non sbaglio.”

Rientra tutto nella normalità? “Assolutamente, io non ho motivo di pensare…”

Si pettegola che dentro una di esse ci possa essere un parente o un affine eccellente: è anche questa una leggenda metropolitana? “Assolutamente no, è una ditta che lavora con noi. Sono centinaia le ditte che lavorano con noi”.

Non c’è un fenomeno quindi di predominanza? “Non ho sensazioni di questo tipo. Sinceramente non ho sensazioni di predominanza, poi ci potrebbe essere qualche ditta che lavora di più perché geograficamente collocata meglio o perché, che ne so, è più paziente nell’attendere i pagamenti”.

Parliamo un po’ di figure professionali esterne. Ci sarebbero dei dipendenti che avrebbero i titoli per fare un certo tipo di lavoro e magari c’è l’esterno. E’ vero? “Non direi, c’è l’ing. Giammella che è una esterna, che è stata selezionata con un concorso esterno. E’ stata l’unica persona entrata a collaborare con noi con un concorso esterno dove c’erano 45 candidati. Una persona di una disponibilità eccezionale. Non violo nessuna privacy se lo dico, guadagna 20mila euro l’anno”.

Ma ci risulta che ci siano professionalità interne alla “Pubbliservizi”, come l’arch. Sgarlata ad esempio, che potrebbero avere un utilizzo diverso. Esiste una questione del genere? “Secondo me, noi abbiamo una carenza di queste professionalità. Noi abbiamo un’assoluta carenza di tecnici, di ingegneri, di geometri, di rilevatori perché abbiamo in corso un progetto di anagrafica. Ed è proprio ciò di cui si è occupata la Giammella in questi due anni, lei è stata selezionata proprio per essere la responsabile del progetto dell’anagrafica degli edifici, cosa che è stata impostata in maniera eccellente, un lavoro immane…”.

E se dovessero abolire le Province cosa accadrebbe? “Intanto, facciamo fantapolitica, ma le strade vanno mantenute, alle scuole va fatta la manutenzione. Io penso che la Pubbliservizi è un patrimonio oggi di professionalità, non è solo contratti, mezzi, macchine. E’, secondo me, un patrimonio umano, professionale da cui partire per le decisioni future.

La cosa più bella e quella più brutta capitata negli ultimi tempi? “La cosa più brutta -è inutile dirlo- è stata il suicidio di quel dipendente, la cosa più bella la collego allo stesso evento, perchè è stato la mattina successiva della morte del povero dipendente, io sono andato dagli operai, mi sono presentato, alle sette del mattino, al capannone ad affrontare, a scambiarci de visu le nostre opinioni. Quello è stato un momento personale straordinario, di grande intensità”.

Magari qualche volta ha pensato: faccio l’avvocato e lascio quest’incarico? “No, no io questo non lo dico mai, fino alla fine. Questo non l’ho mai pensato, questo impegno me lo sono preso, lo voglio portare fino alla fine”.

Quando scade il suo incarico? “Il mio mandato scade con l’approvazione del bilancio 2011, quindi entro aprile 2012.”

Ma la sua scelta chi l’ha fatta? Castiglione? “Giuseppe Castiglione, certo”.

Si parla anche di un documento che i lavoratori avrebbero affisso in occasione di uno sciopero avvenuto nel mese di dicembre dello scorso anno. Questo documento, ampiamente divulgato, sarebbe stato ritirato con la complicità di alcuni soggetti vicini ad una nota sigla sindacale che avrebbero convinto vari dipendenti, facendo loro credere che avrebbero potuto avere delle ripercussioni. Che c’è di vero? “C’era un documento, alcuni dipendenti me lo hanno fatto vedere. Io una copia ce l’ho: diceva un sacco di fesserie, non ricordo tutti i punti, però c’erano delle affermazioni anche volgari.”

C’è qualcuno che rema contro? “Tutto è possibile certo, posso fare mille pensieri. Però, io penso che oggi, in questo momento, remare contro me o contro il direttore piuttosto che contro il coordinatore è un atto molto pericoloso”.

Perché? “Perché oggi la situazione generale è veramente grave e la Pubbliservizi è in una posizione di grandissima difficoltà. Con la nuova manovra, noi entriamo parte a pieno titolo delle spese di personale della Provincia, quindi facciamo parte a pieno titolo delle spese della Provincia, abbiamo fatto sforare la Provincia di Catania dal patto di stabilità. Sostanzialmente, noi rappresentiamo il motivo per cui la Provincia di Catania non avrà nel 2011-2012, nel bilancio, un euro per straordinario, un euro per incentivazione”.

Siete dietro la lavagna, metaforicamente? “Noi come tutte le società partecipate italiane…

In relazione ad un commento pubblicato inavvertitamente in questo articolo da un nostro collaboratore, commento offensivo che con un minimo di attenzione avremmo censurato, porgiamo le nostre sentite scuse al dott. Cocuzza.

Le iene sicule.


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