MalaCumpassa a piazza Verga: il Riesame annulla ordinanza. Il “copia e incolla” non va bene

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“Nel caso di specie l’esame comparato della richiesta di misura del pm e dell’ordinanza impugnata ha consentito di apprezzare come il primo giudice, in punto di valutazione della gravità indiziaria, si sia limitato a trascrivere letteralmente la richiesta del pm senza che a tale tecnica redazione – pure ammissibile – abbia fatto seguito alcuna valutazione propria del compendio iniziarlo o alcuna considerazione che consenta di ritenere che lo stesso abbia valutato compiutamente il materiale investigativo, senza limitarsi ad un’acritica e apodittica adesione alla richiesta di misura cautelare del pm”.

 

Parole chiare e piuttosto imbarazzanti, forse. Così il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare di una recente operazione della Procura della Repubblica di Catania, la cosidetta operazione “Si può fare” (vedi link)  https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=9700

Insomma, in soldoni, un caso di “copia e incolla”.

Il Tribunale del Riesame (presidente Laura Benanti, a latere Corda e Boscario) ha annullato. 

La difesa ha eccepito – si legge nel dispositivo – in via preliminare la nullità dell’ordinanza impugnata per violazione dell’articolo 292 c. p.p. non avendo il primo giudice offerto alcuna autonoma valutazione del compendio indiziario sia in punto di gravità indiziaria che di esigenze cautelari, essendosi limitato a recepire acriticamente le risultanze dell’attività dell’attività investigativa come compendiate nella richiesta di misura del pm. L’eccezione è fondata ed esonera questo Tribunale – motiva il collegio – per la natura assorbente, dalla valutazione degli ulteriori profili di doglianza attinenti al merito”.

E ancora: “è in particolare da rilevare come la parte del provvedimento impugnato che avrebbe dovuto esplicare i tratti distintivi della fattispecie associativa si sia tradotta nell’integrale trasposizione della richiesta del pm senza l’aggiunta – evidenzia il Riesame – di alcuna considerazione autonoma”.

Nel collegio difensivo degli indagati gli avvocati Gianluca Costantino, Paolo Sapuppo, Francesco Turrisi, Enzo Merlino, Peppino Lipera, Giuseppe Sapienza.

 

 

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Benanti

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