CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Ordine dei medici, si corre da Basile? I consiglieri uscenti e i consiglieri dimissionari chiedano scusa a Buscema, allora
Pubblicato il 08 Dicembre 2018
Sarebbe corretto: gli chiedano scusa quelli che… consiglieri uscenti e consiglieri dimissionari hanno fatto di Buscema, il Massimo presidente, quello brutto, sporco e cattivo. Del resto, solo a fine giugno, tra comunicati, ricorsi e lettere petalose, è arrivata la rottura; insomma, consiglieri uscenti e consiglieri dimissionari c’hanno pensato giusto, giusto all’ultimo minuto.
E sparsi nelle tre le liste li (ri)troviamo candidati.
Nino Rizzo e Lucio Di Mauro (che vanno a coppia) e Emanuele Cosentino sono con “Giannone presidente” mentre Riccardo Castorina e Sebastiano Ferlito stanno con “Ordiniamoci”; Gianluca Albanese, invece, a capeggiar l’ultima lista, “Andiamo avanti”… per restare indietro, verrebbe da dire, visto che Albanese della presidenza Buscema ne è stato il segretario per due legislature. Per non dimenticar, infine, gli odontoiatri, Marcone e Campagna, un tempo “allineati”.
E con la scusa del voto trasversale (è possibile votare, infatti, candidati di diverse liste) pare si sarebbero fatte le cordate. Lo scopo è presto detto: di nuovo tutti dentro.
È l’arte del “riciclo”, bellezza!
Chiedano scusa a Buscema, allora. Oppure dicano, lor signori, pardon lor dottori, in tutti questi anni quali le delibere votate in dissenso dal Massimo presidente. In fondo, è domanda che più volte dalle Ienesicule è stata domandata: e risposta non c’è è stata.
C’è stato il fuggi, fuggi, però. Come si dice e come si mormora, per andar verso Basile, il magnifico rettore che ha avuto pure il coraggio di candidar la moglie; la “bellissima” Catalano che, c’è da scommetterci, “diventerà notissima” con l’epiteto di Donna Francesca, quando non col titolo di presidente dell’Ordine dei Medici di Catania.



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