Il Covid torna a ruggire e la proroga si avvicina.
Il 30 scade la proroga della macchina anti pandemia. Intanto, domani riunione del Dasoe per capire come gestire idoneamente i malati “Covid non covid” asintomatici che stanno mettendo nuovamente sotto pressione gli ospedali

DI GIUSEPPE BONACCORSI

Andreotti diceva che “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. E allora vediamo cosa sta accadendo in questi ultimi giorni di un giugno infuocato per il caldo record e anche per l’impennata di casi della Omicron 5  che, come ha detto ieri lo stesso commissario Covid di Catania, Pino Liberti, è di ben 17 volte più infettiva della Omicron.  L’ultimo aumento dei casi, inoltre,  coincide con la scadenza della proroga della macchina anti pandemia voluta dalla Regione, con la fine dell’incarico per gli oltre mille addetti della consistente e nutrita macchina operativa che scade il 30 giugno. Una domanda sorge spontanea: cosa accadrà tra due giorni visto che i casi Covid stanno aumentando? Tutto il regime di gestione della macchina finirà nelle mani dell’Asp oppure arriverà un nuovo provvedimento di proroga da altri svariati milioni di euro, magari sino alla fine dell’estate?
Le notizie sono frammentarie, ma sembra che un nutrito gruppo di addetti prorogati e oggi nuovamente in scadenza abbia intenzione  di riunirsi domani ad Acireale per far sentire la loro voce e probabilmente premere affinché arrivi un nuovo provvedimento di proroga che appare nell’aria.
Dall’altro punto di vista la situazione è tornata ad essere infernale soprattutto negli ospedali. Alcune settimane fa, in una nostra intervista, il direttore del dipartimento di Malattie infettive del Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello, aveva lanciato l’allarme sui possibili risvolti della pandemia a causa del conseguente aumento dei casi di positivi che si recano negli ospedali. Bene, quell’allarme si sta materializzando in questi giorni con i pronto soccorso ritornati ad essere lazzaretti, tra posti che mancano e medici sotto continua pressione.
Stamattina al pronto soccorso del Policlinico c’era una situazione infernale con i malati Covid in aumento, i posti che mancano perché sono stati ridotti e la pressione dei malati ordinari che chiedevano assistenza per i casi più disparati.
Al Cannizzaro l’allarme arriva proprio dai reparti Covid che sono nuovamente pieni, ma – come scriviamo ormai da mesi – non di malati polmonari visto che la patogenicità del virus è meno consistente, ma di degenti delle più svariate patologie, dall’infarto ai politraumi, che una volta giunti in ospedale risultano positivi al tampone di accesso e per questo finiscono nei reparti Covid. Un’emergenza che dura ormai da mesi e che ha spinto adesso le autorità a cercare di trovare una soluzione a una situazione che rischia a breve di diventare insostenibile in tutti gli ospedali. Proprio per questo domani a Palermo si riunirà il Dasoe (dipartimento attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico della Regione) per valutare la gestione dei pazienti Covid asintomatici nelle strutture ospedaliere. A Palermo sono attesi tra gli altri il primario Carmelo Iacobello del Cannizzaro e il responsabile del dipartimento Malattie infettive del Garibaldi, prof. Bruno Cacopardo che già molti mesi fa aveva lanciato con il collega l’allarme sulla anomalia dei pazienti chiamati “Covid non covid” asintomatici finiti nei reparti Covid con una assistenza non del tutto adeguata.
Dalla riunione potrebbero emergere novità importanti per evitare allo stesso tempo di essere costretti ad aumentare nuovamente i posti letto nei reparti Covid in una sorta di tira e molla a scapito di altri reparti, visto che la coperta  sempre corta,  in un’estate che si preannuncia rovente sotto tutti i punti di vista e anche sotto il profilo della carenza di  medici e infermieri contro la pandemia il cui numero scarno per la gestione dei Covid asintomatici sta diventando un altro dei problemi in una mare di problemi.

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Iene Sicule

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