PNRR per Catania. Tanti i dubbi per il futuro e troppe le occasioni perdute, secondo i sindacati e le associazioni


Pubblicato il 18 Aprile 2023

CGIL Catania, CGIL Sicilia, SUNIA Sicilia, Coordinamento iniziative Monitoraggio PNRR
                  Comunicato stampa 

PNRR per Catania. 

Tanti i dubbi per il futuro  e troppe le occasioni perdute

Il PNRR rimane ancora una grande opportunità per Catania e la sua provincia, ma troppi sono i dubbi e le grandi occasioni perdute da parte del Comune e della Città metropolitana, anche in ambiti molto importanti. 

Nel corso di “Emergenza PNRR, bisogni, proposte, iniziative”, l’incontro pubblico tenutosi oggi e  organizzato dalla Cgil di Catania e dalla Cgil Sicilia, dal Sunia Sicilia, e dal Coordinamento iniziative Monitoraggio PNRR, è per esempio emerso che il confronto e il coinvolgimento delle associazioni che operano in città sono stati accuratamente evitati.

Hanno presieduto i lavori il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, e Antonio Pioletti, del Coordinamento iniziative Monitoraggio PNRR; sono intervenuti Antonio Fisichella (Coordinamento) sulla povertà educativa, Rosaria Leonardi (segretaria confederale Cgil) sul welfare, Giusi Milazzo (segretaria Sunia Sicilia) sul territorio e la casa, Giuseppe Rannisi (Coordinamento) sui parchi e sulle infrastrutture verdi, Carmelo Calvagna (FP Cgil Medici) sulla sanità, Pasquale Nania (Coordinamento) sul tema dei rifiuti, di Giuseppe Gullotta (Coordinamento) sulla mobilità.

Ha concluso i lavori Alfio Mannino, segretario generale di Cgil Sicilia.

De Caudo ha ricordato che “temi come la povertà educativa, la Sanità, la Mobilità, i Rifiuti, il welfare e le politiche sociali, il territorio e la casa, i parchi e le infrastrutture verdi e l’utilizzo corretto dei beni confiscati sono stati sempre al centro dei ragionamenti politici e delle lotte quotidiane della Cgil, ma da quando si gioca la partita del PNRR, sono stati sempre accompagnati dalla necessità di essere coniugati alle finalità del Piano”.

A tracciare un identikit di massima degli interventi programmati da Comune e Città Metropolitana, e finanziati con fondi PNRR è stato Antonio Pioletti, che ha fatto riferimento agli interventi dei Piani integrati che sembrano avere tenuto conto di suggerimenti avanzati da varie associazioni (parco urbano di Librino, parco urbano di Monte Po-Acquicella, interventi di riqualificazione urbana a San Berillo), a cui sono stati aggiunti altri interventi nelle zone di Ognina e piazza Lupo. “Ma non si sa nulla dei contenuti delle progettazioni in itinere – ha detto Pioletti- proprio per la mancanza di confronto con le associazioni e i vari soggetti che avevano avanzato proposte molto articolate. Dalle denominazioni degli interventi finanziati sembra di capire che si tratti di interventi frammentari, disomogenei, non coordinati fra loro e con il contesto circostante, che denotano l’assenza di una visione complessiva e di obiettivi chiaramente delineati”. 

Ma ecco alcuni dati interessanti.

L’ importo complessivo per il Comune di Catania ammonterebbe a circa 74 mln € (Direzione Urbanistica).

Le progettazioni degli interventi e l’espletamento delle procedure di gara sono stati affidati a INVITALIA.

Nell’ ambito di Parchi e Giardini storici è inserito l’ intervento finanziato per il Comune di Catania di restauro e valorizzazione del Giardino Bellini, per un importo di 2 mln di euro. L’elenco è lungo: si va dai 5,07 mln € per la realizzazione di 20 Km di piste ciclabili, al fatto che da parte di Comune e Città Metropolitana non è stata avanzata alcuna richiesta per tramvie, filovie, busvie (BRT), o altri sistemi di trasporto collettivo finanziabili con questa misura.

Alla voce flotte di bus urbani, la somma stanziata per il Comune di Catania nel decreto di riparto è di 74,5 mln € per l’acquisto di 110 autobus con entrata in servizio entro il giugno 2026. I fondi sono stati successivamente integrati fino a raggiungere la somma di 78 mln, di cui 57 mln destinati all’acquisto di bus elettrici (AMTS in convenzione). È anche previsto l’acquisto di autobus a idrogeno (10 mln €) e la realizzazione di infrastrutture di supporto (10,5 mln). In provincia di Catania sono stati ammessi a finanziamento quattro interventi (Adrano, Motta S. Anastasia, Aci S. Antonio, Acireale).

Per il Piano destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia, il Comune di Catania ha ottenuto il finanziamento per la costruzione di due nuovi asili nido. 

Ma, di contro, per il Piano di sostituzione di edifici scolastici, con il quale sono finanziati interventi di sostituzione di edifici obsoleti con scuole innovative altamente sostenibili, non sono stati finanziati interventi nel Comune di Catania.

Per quanto concerne gli interventi di riduzione del rischio idrogeologico non risulta che Comune o Città Metropolitana di Catania siano destinatari di finanziamenti per la gestione del rischio alluvione o per la riduzione del rischio. Così come non risulta che per il Comune di Catania siano stati stanziati fondi per interventi della Misura Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa a sostegno del Terzo Settore.

Molto complesso, seppure di prioritaria importanza, il legame tra PNRR e Servizi sociali inteso in senso molto ampio, come è emerso dal dettagliato report di Rosaria Leonardi: “Parliamo di anziani, minori, disabili ma anche famiglie che in questi ultimi, difficili anni, si sono impoveriti, anche per i tanti casi di perdita di lavoro o di famiglie con reddito da lavoro povero, cosa che ormai caratterizza troppi salari.

L’unico risultato significativo che siamo riusciti a portare avanti è stata la stesura di due regolamenti: sulle case di riposo e sull’Asacom, approvati solo recentemente dal Consiglio comunale, dopo un anno dalla sottoscrizione con i sindacati”.  

Fra housing temporaneo, sostegni a famiglie vulnerabili e anziani non autosufficienti, sono previsti investimenti pari a 7 milioni e 156 mila euro.

Giusi Milazzo sottolinea l’importanza degli investimenti Pinqua che puntano sulle Due Torri di Librino. “Non è un progetto innovativo come sarebbe dovuto essere, ma questi 64 alloggi andavano completati”.

La segretaria Sunia Sicilia ricorda la grande sconfitta per Catania, già denunciata più volte dal sindacato degli inquilini: “purtroppo il Comune non ha mai presentato progetto di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili popolari. Una mancanza imperdonabile”. 

La segretaria di Sunia Sicilia si augura però che sul fronte Piano integrato l’approccio venga migliorato: “Ci auguriamo che sia colto appieno visto che i lavori andranno assegnati nel terzo trimestre 2023. La somma destinata a Catania ammonta a 74 milioni di euro da suddividere tra Librino, Monte Po, San Berillo e Ognina. L’impressione, forte già da adesso, è che non si voglia ottenere un lavoro partecipato. Eppure per sua stessa identità lo dovrebbe essere. Lo testimonia la gestione del Ministero dell’ Interno che richiede una precisa condivisione con la cittadinanza”.

Carmelo Calvagna di FP Cgil Medici ha evidenziato che “a favore del potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale, vengono assegnati 7 miliardi di euro, di cui circa 773 milioni di euro alla Regione Sicilia, suddivisi in diversi investimenti: Case della Comunità, Assistenza domiciliare, Ospedali di Comunità”. 

Ma come ha detto chiaramente Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia, “più passa il tempo e più il Pnrr va configurandosi come la grande occasione perduta per la nostra regione. C’è  un limite di fondo ed è quello di avere rivolto i bandi ai comuni. È evidente che tra un grande comune e uno piccolo, magari di una zona interna e depressa, ci sarà un abisso quanto a capacità progettuale e di proposta. Paradossalmente allora proprie quelle aree che hanno più bisogno di investimenti, di infrastrutture,  di servizi, di welfare, di nuove opportunità di occupazione rischiano di restare tagliate fuori. Il problema della crisi degli enti locali, soprattutto delle zone più fragili, unito ai mancati investimenti del Governo, ad esempio su scuola e sanità,  rischia di incidere negativamente su funzionamento ed efficienza di eventuali nuove strutture che si possano realizzare. 

Il Pnrr deve insomma potere essere inserito in un progetto/Paese complessivo che abbia dello sviluppo del Mezzogiorno una delle chiavi di volta. É scontato dire che il governo regionale deve fare la sua parte, con un’azione di indirizzo, di stimolo, di sostegno e con una propria progettualità per lo sviluppo della Sicilia”.


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