Politica e territorio, il caso Librino e tanto altro nelle parole di una militante di base del Pd. Che dice: “avremmo potuto fare molto di più…”


Pubblicato il 17 Settembre 2012

Intervista a Sonia Messina (nella foto), impegnata nel quartiere di periferia di Catania nelle file del “Partito Democratico”. Una brava compagna, che parla bene di tutti o quasi. Più coraggio, Sonia! Avrai mica paura del segretario Spataro?Di iena politica Marco Benanti

Sonia Messina, che cosa ha fatto il Pd in questi anni a Librino? Chi lavora come te in periferia come vede il rapporto partito centrale-periferia?Che interlocuzione hai avuto in questi anni con la dirigenza del Pd catanese? Sei soddisfatta? Se no, dove hanno fallito i dirigenti di Catania?Il Pd ha avuto assolutamente il grande pregio di essersi scommesso in periferia aprendo un circolo a Librino e riaprendo quello del Villaggio S. Agata, quartiere che è inserito anch’esso nel piano di zona di Librino.Ho partecipato con gioia all’apertura del primo, di cui sono socia fondatrice insieme ai dirigenti Pd e che sento assolutamente una mia creatura, e con altrettanta soddisfazione ho partecipato alla riapertura del secondo di cui sono responsabile dell’organizzazione.Ma nonostante questo mi sento di dire che avremmo potuto fare molto di più, essendo mancata, ad oggi, la capacità di concentrare le nostre energie su pochi obbiettivi fattibili.Se il partito non riesce a tradurre le nostre esperienze in buona politica prendendo posizioni chiare su argomenti che interessano ai catanesi corriamo il rischio, a mio parere, che il nostro impegno quotidiano venga percepito come mero proclama. Mi riferisco ad esempio, alla mancata istituzione di un liceo musicale, promesso e rimandato negli anni e sulla battaglia che avremmo dovuto fare insieme alle famiglie della periferia che lo vogliono fortemente, mi sarei aspettata mille lumini che illuminassero il buio di librino, avrei chiesto l’intervento al prefetto per affrontare la questione sicurezza che si ottiene non mandando i soldati ma aprendo un presidio dei vigili urbani e così via…Ma non parlo di fallimento, noi nel territorio ci siamo e lavoriamo tutti i giorni a contatto con le persone. Quello che mi aspetto da questa esperienza e da questa collaborazione è che il Pd catanese colga l’occasione di promuovere le buone idee delle persone in gamba, per bene e competenti che abitano a librino, ma anche al Villaggio S. Agata a San Giorgio a Zia Lisa II a S. Giuseppe La Rena, in tutte le periferie e in quella grande periferia che rischia di diventare pure il vecchio centro storico.

E il comune di Catania è visibile oppure è un fantasma? Quali sono i bisogni veri della popolazione del quartiere? Quanti voti clientelari sposta Librino? Chi si è interessasto, chi si è speso negli ultimi anni, almeno negli ultimi cinque, per tentare di affrontare i drammi di Librino?Non mi sento di dire che l’amministrazione comunale sia del tutto assente in periferia, credo piuttosto che quello che manca è una visione d’insieme e una progettualità che dovrebbe essere condivisa con le realtà associative che sono impegnate nel territorio.Ieri per esempio, è stato restituito ai ragazzi del quartiere il Palanitta: diciamo che mi piacerebbe avere giorni come questi più spesso, come mi piacerebbe che il Partito Democratico funzionasse da pungolo all’amministrazione, costringendola ad un interesse costante per la periferia, magari lontano da scadenze elettorali.I bisogni di librino, corrispondo a oggi ai bisogni catanesi, la disoccupazione è elevata, il tasso di dispersione scolastica è dato certo. Credo che in più librino abbia bisogno di sentirsi finalmente parte integrante della città.

In sede di candidature regionali, hai riscontrato criteri equi nella scelta delle persone? Criteri equi, ad esempio, rispetto all’impegno nei quartieri, al lavoro quotidiano…Non conosco ancora la composizione definitiva delle lista del Pd, spero nella candidatura del nostro capogruppo pd al consiglio comunale, Saro D’Agata (nella foto, attento in consiglio comunale), espressione massima del lavoro sul territorio.

E’ vero o falso che Jacopo Torrisi sarebbe in corsa per una candidatura regionale come espressione di Librino? Tu conosci Jacopo Torrisi? Cosa ha fatto per Librino?Certo che conosco Jacopo, è il segretario del circolo universitario Pd ma non conosco nel dettaglio le iniziative promosse dal circolo. Poi è chiaro che come giovani dirigenti, tutti partecipiamo attivamente alle iniziative promosse dai circoli cittadini, ma non abbiamo mai lavorato assieme nella realizzazione di progetti che riguardano la zona sud di Catania.Hai mai pensato di cambiare partito?Uhee Benanti, siam passsi ?! ‘0rco boia che no !!!Mi sono tesserata per la prima volta in età adulta, due anni fa, e l’incarico che il Pd mi ha affidato è stato la realizzazione di un sogno. Poi può anche capitare che non è come te lo aspetti, o che poi alla fine i tuoi sogni non si realizzino, ma stanno lì e dobbiamo metterci d’impegno perché escano dal cassetto …Hai letto le interviste a Spataro e Marilli: quanto tempo hai impiegato per capire cosa volessero dire? Meno di un’ora o di più?Per capire le loro parole hai usato un qualche particolare dizionario?Con questo linguaggio, credi che la gente si possa avvicinare di più alla politica?Vera domanda da ienapolitica ! Ho prestato attenzione alle dichiarazioni di Luca (nella foto al centro in basso) e Otello che come sempre espongono in maniera puntuale le posizioni che sono condivise dal Pd catanese e non ho avuto bisogno del dizionario!Se poi mi chiedi, quanto potrebbe capirci la famiglia tipo catanese che non sa come sbarcare il lunario o quanto riusciamo ad attirare le nuove generazioni, faccio fatica a risponderti. Ma più in generale, quella del linguaggio, è una questione aperta nel Partito da diversi anni e non è un caso che abbiamo scelto un segretario come Bersani che si rimbocca le maniche e volutamente sceglie di adottare un linguaggio semplice, ci stiamo provando.A nostra difesa, però, vorrei invitarti a seguirci durante i nostri volantinaggi nei mercati, lì, non so quanto potresti accusarci di utilizzare un linguaggio forbito!

Dimmi pregi e difetti, secondo te, dei candidati alla presidenza della Regione…Fra i pregi di Crocetta e Fava c’è senza dubbio la loro capacità di essere espressione della buona sicilianità , il difetto è che non corrono insieme. Claudio Fava ha però il difetto maggiore: nel momento in cui, per la prima volta, il centrosinistra poteva finalmente governare questa terra bella e maledetta per renderla più abitabile e vivibile, lui sceglie di correre in proprio pur di non vincere. E così la Sicilia rischia di restare bella e maledetta. Anche se io credo che alla fine Rosario Crocetta – e noi assieme a lui – ce la farà. Per il resto … ci sono altri candidati ?Ultima domanda: come si è arrivati alla candidatura di Berretta a sindaco di Catania? Tu lo sapevi o l’hai saputo dal giornale?Le elezioni comunali 2013 occupano gran parte delle nostre discussioni politiche, siamo un partito, no? La volontà di Berretta di scommettersi è un fatto noto non solo agli iscritti al Pd ma all’intera città perché lo ha detto pubblicamente in più occasioni, ma credo che sia più giusto parlare – come fa per primo lo stesso Berretta – di candidatura alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Catania e questo rientra assolutamente negli schemi democratici del nostro statuto.

nelle foto varia dirigenza Pd


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