Premio “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” l’assessore Alberto Samoná: “vi invito ad essere ‘visionari’. la politica deve assumersi la responsabilità di tornare ad amministrare nel rispetto della memoria tutelando ciò che é prezioso, caro e amato”


Pubblicato il 05 Giugno 2020

Palermo, 5 giugno 2020 – “Occorre ricomporre la frattura esistente tra chi amministra e chi ha una visione della società che non si piega alla mera logica del profitto e del consumo.

La pandemia, nella sua drammaticità ha messo a nudo le profonde contraddizioni del nostro tempo e ci ha rivelato come ogni grande progetto ha senso se pone al centro l’essere umano con la sua coscienza e la bellezza. In un tempo di guerre non dichiarate quale quello che viviamo, la riflessione ci riconduce all’essenziale e ci invita ad essere visionari; a quella “lucida follia” di chi vuole intepretare l’esistente tentando di amministrare nel rispetto della memoria e tutelando ciò che è prezioso, caro e amato”.

Così l’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonàintervenendo a Palermo alla conferenza stampa per l’assegnazione del premio internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. “La cultura – ha sottolineato l’assessore Samnà – ha, oggi più che mai, il compito di rappresentare quel “vaccino” che rafforza e fortifica. E alla giornalista che gli ha chiesto se anche lui  come Guzel Jachina, la giovane scrittrice russa vincitrice del premio – ritiene che la cultura sia la stampella del sistema politico, Alberto Samonà ha risposto che essere stampella vuol dire riconoscere che il sistema è claudicante. E in effetti malato è un sistema che si lega alle logiche del consumo e perde di vista il senso dell’uomo, delle cose e della storia. Sarò un assessore visionario – ha affermato Alberto Samonà – ma cercherò di amministrare i Beni culturali della Sicilia percorrendo sentieri che conducano nella direzione di un autentico rinascimento”.

 


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