Processo al “re dei supermercati”: domani comincia l’appello per Scuto


Pubblicato il 04 Dicembre 2011

Domattina, prima udienza, davanti alla Prima sezione penale della Corte d’appello di Catania, presieduta da Ignazio Santangelo, del processo di secondo grado al “re dei supermercati” in Sicilia, Sebastiano Scuto e all’ex maresciallo dei carabinieri Orazio Castro. In primo grado (nella foto il momento della sentenza, con in primo piano il legale avv. prof. Ziccone), il 16 aprile del 2010, Scuto è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, mentre Castro, accusato di concorso esterno, è stato assolto. A reggere l’Accusa il Procuratore Generale Gaetano Siscaro, mentre gli avvocati difensori sono il prof. Guido Ziccone e il prof. Giovanni Grasso per Scuto e l’avv. Tommaso Tamburino per Castro.

In primo grado, i giudici hanno disposto la confisca del 15% delle quote societarie dell’imprenditore, che, sotto l’insegna “Despar”, ha costruito un impero commerciale. Secondo l’Accusa della Procura Generale, come sostenuto in primo grado, Scuto avrebbe “finanziato in modo continuativo” la ‘famiglia Laudani “in cambio di una duratura protezione” e “riciclato in attività economica legale ingenti proventi delle attività illecite della cosca”.

Sempre in primo grado, Scuto è stato assolto dall’ipotesi di reato di estorsione aggravata nei confronti di un imprenditore e dall’accusa di avere gestito a Palermo centri commerciali in comune con i boss Bernardo Provenzano e Salvatore e Alessandro Lo Piccolo e il capomafia catanese Benedetto Santapaola. Il Tribunale, presieduto da Antonino Maiorana, ha disposto “il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto” dei beni sequestrati e sottoposti a custodia giudiziale e della “quota ideale del 15%” ha ordinato la confisca. Scuto è stato inoltre interdetto per cinque anni dai pubblici uffici, dichiarato incapace di contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno e, una volta scontata la pena, sottoposto alla libertà vigilata per un anno.

Nella sua requisitoria, in primo grado, il Pg Gaetano Siscaro aveva chiesto la condanna di Scuto a 12 anni e sei mesi di reclusione e del maresciallo Castro a quattro anni e sei mesi. La difesa ha sempre respinto le ricostruzioni della Procura sostenendo invece che Scuto è stato “vittima di estorsione da parte della mafia” e che “pagava il clan per evitare ritorsioni personali”.Quello di Scuto è uno dei capitoli del “Caso Catania”, quell’intreccio di vicende giudiziarie, politiche, mediatiche, sociali e culturali che hanno al centro il sistema di Potere nel capoluogo etneo.iena benanti


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]

2 min

comunicato stampa La FP CGIL Catania e la CGIL Catania annunciano la partecipazione allo sciopero nazionale dei lavoratori del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, indetto per venerdì 5 dicembre. La mobilitazione territoriale si svolgerà davanti alla prefettura di Catania dalle ore 10 alle ore 13 con un sit-in […]

3 min

comunicato stampa Sinistra Italiana Catania denuncia con forza il nuovo regolamento della tassa di soggiorno 2026 approvato dall’Amministrazione Trantino: una misura ingiusta, socialmente regressiva, tecnicamente sbagliata e potenzialmente illegittima ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 23/2011. Il comune aumenta la tassa di soggiorno, colpisce i turisti più poveri e tutela i più ricchi, le nuove […]

3 min

L’arresto di Cuffaro e del suo cerchio magico marchia a fuoco la sua creatura, la Nuova DEMOCRAZIA CRISTIANA, e rende esplicita la natura affaristica della coalizione di centrodestra. Paradossalmente, le misure restrittive e le incriminazioni dei componenti del comitato d’affare che ha lucrato cinicamente sulla sanità siciliana, e non solo, arrivano il giorno dopo la […]