PUBBLICATO IL PARERE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE SUL PIANO REGOLATORE DEL PORTO DI CATANIA.


Pubblicato il 03 Luglio 2025

ACCOLTE MOLTE OSSERVAZIONI PROPOSTE DA LIPU, WWF, COMITATO PARCO MONTE PO – VALLONE ACQUICELLA, COMITATO PER LA DIFESA DELLE SCOGLIERA DELL’ARMISI, VOLERELALUNA

riceviamo e pubblichiamo:

Giorno 27 giugno è stato pubblicato il parere della Commissione Tecnica del Ministero dell’Ambiente sulla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del Piano Regolatore del Porto di Catania. Il Ministero ha accolto la gran parte delle Osservazioni presentate nel mese di febbraio di quest’anno da parte delle Associazioni ambientaliste e socio-culturalicatanesied ha formulato numerosissimi rilievi al progetto, evidenziandone spesso superficialità e contraddizioni.

In particolare il Ministero prescrive di:

  • assicurare l’integrazione funzionale tra i porti di Catania ed Augusta con specializzazione reciproca, con Catania “più orientata a traffico passeggeri e crocieristico”;
  • analizzare le alternative che possano comportarela minor interferenza possibile con il fiume Acquicella, cercando di mantenere l’ambientedella foce inalterato sia come corso fluviale che in termine di superficie, evitando lo spostamento della foce;
  • tutelare le specie e gli habitat inseriti nelle Direttive europee Uccelli ed Habitat, ed applicare anche la Nature Restoration Law (Regolamento UE 2024/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio);
  • approfondire gli aspetti naturalistici sulle lave della scogliera dell’Armisi riducendo l’ampiezza della prevista darsena turistica;
  • predisporre un vero e proprio Piano Energetico Portuale dotato di tempistiche, responsabilità attuative, stime economiche e priorità di intervento, valutando la capacità effettiva di autoproduzione energetica da fonti rinnovabili;
  • approfondire i valori storici e paesaggistici del Molo Vecchio che,trattandosi di bene pubblico con più di 70 anni di età,è tutelato ope legis.

Il parere del Ministero sottolinea che il Piano Regolatore del Porto presentato risulta carente di molti studi e approfondimenti ritenuti necessari, tra i quali:

  • il rilievo marino costiero dell’area interessata dalla costruzione dell’eventuale nuova darsena in corrispondenza dell’Acquicella;
  • uno studio su come le azioni proposte per la rinaturalizzazione della foce dell’Acquicella debbano integrarsi con le specie e gli habitat rilevati;
  • lo studio delle acque superficiali e sotterranee delle aree di monte e l’esplicitazione degli interventi per ridurre il rischio geomorfologico;
  • la valutazione degli impatti ambientali negativi sia in fase di cantiere che di esercizio (qualità dell’aria, produzione di polveri, clima acustico) a seguito dell’incremento di traffico portuale e stradalee il loro riflesso sulla salute dei cittadini;
  • la valutazione attenta della interferenza del previsto sottopasso stradale sotto la rotatoria del faro Biscari con la falda acquifera sottostante in subalveo dell’Acquicella.

La Commissione Tecnica del Ministero non affronta l’aspetto della enorme quantità di edificazioni che viene consentita nelle aree portuali, che è stato affrontato dal Consiglio comunale nel suovoto del 21 marzo scorsoin cui sidice a chiare lettere che i 3.750.000 metri cubi di nuove edificazioni previsti sono troppi e prescrive che le nuove costruzioni si limitino a un massimo di 1.471.500 metri cubi.

Risulta pertanto chiaro che le osservazioni presentate delle associazioni socio-culturali e ambientaliste erano fondate e che, per riportare le previsioni del Piano Regolatore Portuale entro limiti di legittimità e di ragionevolezza, si può e, soprattutto,si deve:

  • redistribuire le funzioni coordinando l’uso dei vari porti del sistema (Catania, Augusta, Siracusa, Pozzallo) per assorbire gli eventuali incrementi di traffico portuale sfruttando al meglio le potenzialità di ciascuno di essi. Se almeno una parte del traffico commerciale ro- ro viene spostata ad Augusta (cosa particolarmente conveniente per l’economia dellaSicilia sudorientale) si può evitare la realizzazione di una nuova darsena commerciale a sud, salvaguardando la foce dell’Acquicella e il suo delicato sistema dunale e retrodunale ed evitando lunghi, costosi e distruttivi lavori in quell’area.
  • valutare attentamente la possibilità di non realizzare il sottopasso stradale sotto la rotatoria del faro Biscari, considerando che lo spostamento di una parte consistente del traffico commerciale al porto di Augusta potrebbe snellire in maniera significativa il traffico sia sulla rotatoria che nelle strade adiacenti al porto,che oggi sonocongestionate erappresentano un collo di bottiglia nel traffico con l’aeroporto.
  • salvaguardare la scogliera dell’Armisi e i suoi valori ambientali, evitando di realizzare strutture portuali dove sono presenti scogliere verticali e affioramenti rocciosi. Anche in questo caso, sfruttare al meglio le potenzialità presenti nei porti di Siracusa e Pozzallo potrebbe consentire di soddisfare eventuali necessità di nuovi approdi per crociere e imbarcazioni da diporto, potendosi così evitare di realizzare la nuova darsena turistica prevista a est del molo di levante.
  • ridurre al minimo indispensabile le nuove edificazioni previste in ambito portuale per minimizzare i conseguenti impatti ambientali (isola di calore, inquinamento dell’aria e delle acque, consumi energetici, rifiuti, ecc.).

L’amministrazione comunale è stata inerte nel chiedere all’Autorità portuale il rispetto della volontà della città. È indispensabile che su questo punto vi sia chiarezza: ed è quindi necessario che la mobilitazione continui affinché l’Autorità portuale accetti di rivedere e ridiscutere il Piano Regolatore del Porto della nostra città.


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