Sciopero generale a Catania, manifestazione di Cgil e UIL con bandiere listate a lutto. Eseguito il “silenzio” alla Villa Bellini in onore delle vittime sul lavoro


Pubblicato il 11 Aprile 2024

Zero morti sul lavoro, la necessità di una giusta riforma fiscale, il bisogno di un nuovo modello sociale e di fare impresa. Sono queste le tre principali rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori catanesi che in tantissimi hanno partecipato stamattina alla mobilitazione indetta da Cgil e UIL, in occasione dello sciopero generale di 4 ore del settore privato proclamato dalle sigle nazionali. 
All’iniziativa hanno partecipato i segretari generali di Cgil e Uil Catania, Carmelo De Caudo ed Enza Meli, insieme a una delegazione di dirigenti e rappresentanti sindacali che hanno esposto sul luogo le bandiere rosse e azzurre delle due sigle.
Dopo la deposizione simbolica di una corona d’alloro in via Garibaldi nei pressi del Fortino, proprio dove il 20 marzo 2018 morirono Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, i due vigili del fuoco vittime del dovere nel corso di un’operazione di servizio, i manifestanti si sono ritrovati davanti l’ingresso di via Etnea alla Villa Bellini. Poco dopo, nel chiostro della musica, il trombettista Filippo Sapienza ha eseguito il commovente e austero pezzo del Silenzio per ricordare tutti i morti sul lavoro. Cgil e Uil di Catania hanno reso così omaggio a tutte le vittime, listando le proprie bandiere a lutto.
“La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa. Ecco la prima condizione necessaria per cambiare lo stato delle cose – hanno detto De Caudo e Meli- Non possiamo rassegnarci a queste morti, non possiamo pensare che stragi come quella avvenuta alla centrale di Suviana possano ritenersi inevitabili. Oggi piangiamo le vittime sul lavoro cadute nei nostri cantieri e nelle nostre fabbriche, o durante le attività di emergenza, come accaduto ai due pompieri, in via Garibaldi, sei anni fa. E ricordiamo il dolore delle loro famiglie con le quali siamo  sempre solidali. Oggi denunciamo l’inutilità delle risposte della politica a questa tragedia nazionale; risposte che riteniamo al limite della complicità con gli imprenditori. Noi siamo sindacato di protesta e di proposta. Proponiamo leggi che puniscano come meritano gli imprenditori assassini e che garantiscano occupazione dignitosa, sicura, vera. Basta con i subappalti a cascata, al lavoro nero, ai contratti pirata e basta con il precariato selvaggio che sta trasformando i nostri giovani in lavoratori-fantasma, rapinati del loro futuro. Ma basta anche con i vuoti di organico negli Ispettorati, perché così prosperano le aziende della filiera dell’illegalità e fanno concorrenza sleale alle imprese sane. Rivendichiamo  pure uno scatto di orgoglio, un sussulto di equità per questo nostro Paese in cui lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90 per cento del gettito Irpef, mentre gli evasori dormono sonni tranquilli. Il diritto alla sanità e all’ istruzione stanno sempre più diventando roba per ricchi. Adesso, basta”.


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