Spettacoli e Cultura, Catania: 6, 7 e 8 marzo ultime repliche di “Molly Bloom-il divino è femmina”


Pubblicato il 03 Marzo 2020

VENERDI’ 6, SABATO 7 E DOMENICA 8 MARZO ULTIME REPLICHE ALLA SALA GIUSEPPE DI MARTINO DI CATANIA PER “MOLLY BLOOM – IL DIVINO E’ FEMMINA” DA J. JOYCE, REGIA DI ELIO GIMBO, PRODUZIONE FABBRICATEATRO

Ultime repliche, venerdì 6, sabato 7 Marzo 2020 alle ore 21.00 e domenica 8 alle ore 18.00, alla Sala Giuseppe Di Martino di Catania, in via Caronda 82, per“Molly Bloom – Il divino è femmina” (XVIII capitolo “Ulisse” di J. Joyce), per la regia di Elio Gimbo, nuova produzione del Centro teatrale Fabbricateatro. Protagoniste Sabrina Tellico e Cinzia Caminiti, scena di Bernardo Perrone, aiuto regia Nicoletta Nicotra. Ingresso: € 10,00 Ridotto € 8,00 – Info e prenotazioni: 347 3637379 (anche Whatsapp).

Lo spettacolo di Fabbricateatro, ideato ed elaborato nel 2014, è rimasto nel cassetto per varie vicende. Si tratta della trasposizione del noto capitolo XVIII dell’”Ulisse” di James Joyce, del “flusso di coscienza” di Molly, moglie del protagonista Leopold Bloom. Nell’originale Molly non fa altro che crogiolarsi nelle sue fantasie erotiche per tutta la notte, nel talamo coniugale, apparentemente senza alcuna azione fisica. A teatro, per l’intrinseca natura del mezzo, questa “inattività” si deve trasformare in azione, non necessariamente “realistica” ed il flusso linguistico di natura simbolica acquista senso ulteriore attraverso il valore dell’”esperienza” dello spettatore, attivo o addirittura interattivo osservatore del corpo dell’attore.

“Ho tratto ispirazione – spiega il regista Elio Gimboda Beckett, autore delle perfette “macchine simboliche” del suo teatro. Richiamo esplicitamente la Winnie di Giorni felici di Beckett e ne evidenzio le affinità con la Molly di Joyce. Le due donne, Molly e Winnie, sembrano sapere come il cancro di ogni maschio stia nel suo desiderio, mai appagato, alle prese con un femminile di cui non riesce mai a comprendere la natura complessa, “plurale”.

Negli uomini questa pluralità trovò in origine una sublimazione nella categoria del sacro, uno spazio simbolico in cui la capacità generatrice della donna fu innalzata al divino. Protagoniste in scena le due donne di Fabbricateatro, Sabrina Tellico e Cinzia Caminiti, entrambe donne nella vita reale ed entrambe “La donna” nella categoria del sacro. Due Molly per un unico sembiante: una sogna e canta, l’altra pensa ed agisce. Entrambe sono vive, energia pura, a differenza di quest’uomo ridotto a fantoccio che protegge i propri beni e la propria nevrotica inferiorità: un fantoccio incapace di comprendere quanto le azioni delle donne siano volte piuttosto a mascherare la sua mancanza”.

 


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