Sport, Calcio Catania: finalmente si chiude il 2015, Annus horribilis

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Quale 2016 per i rossoazzurri?

di iena rossoazzurra

L’Annus horribilis, il 2015 rossoazzurro, volge finalmente al termine, lasciando ai tifosi etnei e agli appassionati di calcio in genere, veleno allo stato puro più che il classico amaro in bocca.
Lo scandalo delle partite dopate e truccate che ha sbattuto il Catania nell’infernale girone C della lega Pro, ha indubbiamente lasciato i segni, profonde ferite che difficilmente si rimargineranno. Forse un giorno chissà, ma ancora è presto per dirlo. Troppo presto.
Nel frattempo, siamo costretti a esultare (?) per il punticino strappato in quel di Melfi, e per la rotonda vittoria ottenuta in casa con la Paganese
– allucinante, fino a due anni fa, repetita iuvant, si giocava contro Napoli, Juve e Milan – e a sperare in un 2016 calcistico ricco di soddisfazioni. Quali?
A nostro avviso, anche per non ricadere negli errori degli ultimi anni (vedi proclami illusori puntualmente smentiti), la società rossoazzurra dovrebbe puntare a 1) salvare bene la categoria (non si sa mai),
2) rodare la macchina in proiezione futura, 3) costruire per tempo, già quest’anno, l’intelaiatura di una squadra che, nel prossimo campionato, possa lottare per la promozione diretta in serie B.
La serie C o lega Pro che dir si voglia è una brutta bestia, a Catania ne sappiamo qualcosa.
I meno giovani ricorderanno certamente i tempi del grande presidente Massimino, quando  si penava non poco per risalire, pur schierando sul rettangolo di gioco fior di squadroni per l’epoca.
I playoff quest’anno? Difficili, molto difficili in verità, a meno che non si voglia tentare di acciuffarli in extremis, col permesso di Benevento, Cosenza, Foggia, Casertana, Juve Stabia e Lecce, più la solita rivelazione naturalmente.
Per tentare l’impresa però, bisogna consegnare a mister Pancaro in fretta e furia, almeno 4 giocatori di categoria (anche superiore) che vengano a Catania per sputare l’anima
– calcisticamente parlando -, e non per mangiare cannoli, granite e spaghetti ai ricci.
Servono con urgenza un buon portiere (stop agli esperimenti con Bastianoni e Liverani, perseverare est diabolicum), un terzino sinistro col vizio del cross dal fondo, una mezzala di regia vecchia maniera, possibilmente  col vizio del gol e un bomber alla Pippo Maniero oggi al Bari, per il quale sarebbe stato opportuno effettuate un super sforzo per trattenerlo (gravissimo errore lasciarlo partire). Gianvito Plasmati non è mai stato un grande realizzatore, ed è ancora fuori condizione, e lasciare tutto il peso del reparto offensivo solo sulle spalle dell’ottimo Calil è operazione ardita oltre che poco lungimirante.
Non male inoltre tentare di ingaggiare un forte incontrista di centrocampo, dai piedi buoni però, alla Igor Marziano per intenderci.
A queste condizioni, si può tentare il colpaccio, in caso contrario tireremo a campare costretti a…esultare per le vittorie esterne, tipo quella risicata ottenuta a Rieti…contro la Lupa Castelli Romani.
Chi si contenta, gode.
Dimenticavo, auguri di buon 2016 a tutti i tifosi rossoazzurri e naturalmente, ora e sempre forza Catania.

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Redazione Iene Siciliane

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