Trasporti, “Guerra di Fontanarossa”: verso la vittoria della “legalità all’italiana”. Le mani di Ivan Lo Bello sull’aeroporto? Con un eventuale ringraziamento al “rivoluzionario” Raffaele Crocetta

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Domani assemblea soci Sac. Il “biscotto” è pronto?di iena senz’ali Marco Benanti

Alla fine, come dicono i saggi e i maturi, il “Bene” vince. Sempre. Come nelle favole, aggiungiamo noi. E come nelle telenovela. Come quella in corso da mesi –stucchevole e triste- sul futuro dello scalo catanese di Fontanarossa. Uno dei primi aeroporti d’Italia, il maggiore –per numero di passeggeri- del Mezzogiorno.Bene, domani, per le 14, è stata convocata l’assemblea dei soci della Sac, la società di gestione dello scalo: all’ordine del giorno le nomine “nuove” del management –Presidente e Ad- dopo la sospensione decretata dall’ordinanza del giudice civile di Catania Fichera, qualche settimana fa. Chi vincerà? Allo stato attuale, tutto o quasi è nella mani del Presidente della Regione Crocetta. Perché? Perché fra i soci proprietari ci sono enti quali Provincia Regionale di Catania, Irsap ex Asi e Camera di Commercio di Catania che sono commissariati. Non solo: ma la Camera di Commercio di Ragusa è in attesa di commissariamento, dopo le dimissioni –con annessa denuncia dei retroscena degli ultimi tempi- della scorsa settimana di sette componenti il consiglio più il Presidente Gambuzza. Di fatto, i commissari che rispondono al governatore hanno in mano la decisione sul futuro dello scalo. Stando così le cose, la “cordata” politico-confindustriale capitanata da Ivan Lo Bello –alleato con la Politica di Siracusa (Bono) e Catania (già con Giuseppe Castiglione)- si prospetta una situazione di probabile vantaggio, non fosse altro perché ieri –guarda caso- sembrerebbe essere arrivata la nomina dell’ennesimo commissario (ma non era costume esclusivo di Raffaele Lombardo nominare commissari?) all’Irsap, l’ente che ha riunito le Asi. Nomina fatta dal governo regionale: è arrivato sulla poltrona di commissario Alfonso Cicero, altro uomo vicino a Antonello Montante, Presidente di Confindustria Sicilia e non non proprio “nemico” di Lo Bello –dicono i beneinformati…Il “biscotto” o meglio la “torta” è pronta? Parrebbe di sì, anche perché –nel silenzio mediatico- si sta consumando un’operazione che proprio rima con legalità -o almeno con l’opportunità- non fa. Primo punto: domani si dovrà fare un’assemblea mentre in Tribunale, a Catania, pende un giudizio in sede di reclamo (assemblea Sac del 6 settembre) in decisione ai primi di gennaio e lo stesso avviene per l’assemblea del 7 ottobre, anch’essa sospesa da altro giudice. Si può discutere in queste condizioni di nuove nomine? Non solo: ci sono anche esposti e procedimenti penali aperti, come nel caso dell’ing. Gaetano Mancini, per due mandati al vertice della Sac, già rinviato a giudizio per una condotta nella qualità di amministratore della Sac e coinvolto anche in un altro procedimento penale. Eppure, fra i nomi indicati dal Presidente della Camera di Commercio di Siracusa Ivan Lo Bello per le candidature alle nomine c’è (oltre al Presidente di Confindustria Ragusa Enzo Taverniti) anche Gaetano Mancini. Nessuna questione almeno di opportunità? Nessuna, pare. Del resto, nessuno dei media della “legalità all’italiana” dice nulla… Dall’altra parte, la Camera di Commercio di Catania ricandida il duo Giannone-Torrisi che in meno di tre mesi ha rifatto la pista di Fontanarossa nei tempi previsti, che, in accordo con comune e Prefetto, ha sgomberato i rom dall’aeroporto e ha accelerato l’apertura di Comiso, il tutto con apprezzamenti trasversali e con plauso da parte dell’Enac.

Il rinvio a giudizio per la vicenda dell’appalto delle pulizie è affare di passate gestioni della Sac. E in generale, la politica non è mai uscita da Fontanarossa, a dispetto della propaganda dei “buoni e antimafiosi”. Di certo, ci sono gli interessi economici corposi che uno scalo del genere alimenta nel mondo confindustriale.Insomma, stando così le cose, la Provincia Regionale con il commissario Liotta avrà un ruolo fondamentale. Ovvero Rosario Crocetta che farà? Dimostrerà autonomia dai Poteri Forti, consentendo almeno che la giustizia abbia il suo corso o farà –come nella storia dei “rivoluzionari”-trasformisti italiani- renderà omaggio a chi comanda? Il tempo sta per scadere. La privatizzazione dell’aeroporto, con tutte le conseguenze del caso (quanto costeranno i servizi?), è dietro l’angolo. Ma il sipario su questa “sceneggiata” del Potere miserabile italiano e siciliano non sta per calare.

  

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Redazione Iene Siciliane

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