CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Ultima replica per la Furia di Orlando. I detenuti della compagnia “Ir-ritati in Catarsi” in scena davanti alle scuole
Pubblicato il 24 Giugno 2025
Grande successo per l’ultima replica di “La Furia di Orlando”, lo spettacolo messo in scena interamente in lingua originale (volgare) da diciannove attori detenuti della compagnia gli ir-ritati in Catarsi, che si è tenuto nei giorni scorsi presso la Casa Circondariale di Catania Bicocca. Si tratta dell’evento finale del percorso fatto durante il laboratorio teatrale avviato nel 2024 e svolto dall’associazione La Poltrona Rossa, con la regia di Ivana Parisi e la collaborazione della docente della struttura detentiva Rosanna Fiume. La replica è stata possibile grazie alla piena disponibilità da parte del direttore Giuseppe Russo, l’organizzazione del responsabile dell’area educativa Maurizio Battaglia e di tutto il personale interno come la Polizia Penitenziaria e l’area educativa.
In quest’ultima giornata la pièce teatrale ha coinvolto un pubblico d’eccellenza: le rappresentanze delle scuole come Mauro Mangano, dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Statale “MUSCO” di Catania, i docenti di diversi plessi scolastici di Catania e gli studenti dell’Università di Catania – Dipartimento Scienze Politiche e Sociali accompagnati dal prof. Enrico Lanza. Dopo lo spettacolo i ragazzi hanno partecipato a una “chiacchierata” con gli attori detenuti e hanno avuto la possibilità di porre numerose domande.
«Questa rappresentazione – ha detto M. uno dei giovani attori della compagnia – è il simbolo di quello che si può fare quando le persone che credono caparbiamente nella possibilità di effettuare un percorso di recupero si impegnano a fondo. Questo spettacolo è cresciuto con il coinvolgimento della scuola A. Musco e del teatro Stabile di Catania che hanno fornito, gratuitamente, scenografie e costumi. Uno spettacolo dal quale sono emerse le vere personalità di noi detenuti di Bicocca. È l’affermazione di come sia possibile trarre il meglio da ognuno di noi se ci si dà l’opportunità. Speriamo che questa esperienza possa essere da stimolo per tutte le istituzioni che possono investire tempo e risorse e ridare ai detenuti dignità e speranza».
Anche la scrittura del testo ha destato grande curiosità e interesse tra gli studenti, riscrittura che si è basata sulla capacità degli attori di contribuire con le proprie idee e il proprio vissuto personale, modificando l’originale per renderlo più autentico e coinvolgente. «Nonostante alcuni di noi in questo momento non siano più in struttura per diversi motivi – ha spiegato uno degli attori –, il testo scritto è rimasto invariato nel tempo durante le prove, mantenendo la sua struttura fondamentale e il suo spirito originale. Questo processo di adattamento e condivisione ha permesso di preservare l’essenza dell’opera, arricchendola con le intuizioni e le esperienze di ciascun interprete».
«È importante lasciarsi alle spalle i problemi esterni – ha aggiunto S. un altro detenuto – per immergersi completamente nel ruolo o nell’arte teatrale. Questa idea è molto condivisa nel mondo del teatro e dello spettacolo: entrare in scena significa abbandonare preoccupazioni e tensioni quotidiane per concentrarsi pienamente sulla propria interpretazione, creando così un’esperienza autentica e coinvolgente sia per l’attore che per il pubblico».
Lo spettatore, legato alle tradizionali rappresentazioni dei Pupi Siciliani, si è trovato inizialmente disorientato di fronte a un allestimento più affine a un contesto europeo, con elementi di scena e tecniche narrative differenti. Questa scelta stilistica ha contribuito a creare un senso di sorpresa e curiosità. «Il poema epico – ha aggiunto S. – narra le eroiche imprese dei Paladini di Francia, i valorosi cavalieri europei che difendono la cristianità e portano gloria alla loro terra attraverso gesta leggendarie e nobili imprese».
«In un contesto difficile dove motivi di sicurezza sono presenti e tutto è reso difficile da procedure severe – ha concluso M. – siamo riusciti a superare tutti gli ostacoli e a liberare le energie necessarie per celebrare l’arte intesa come libertà e bellezza. Rendere possibile quello che sembra impossibile è stato il vero miracolo compiuto da noi attori, insieme alla regista Ivana Parisi».



Lascia un commento