25 APRILE, TRANTINO “ASSENTE” ANCHE QUEST’ANNO: UN SINDACO DIVISIVO


Pubblicato il 25 Aprile 2025

PRIMO CITTADINO DI UNA CITTA’ O MILITANTE? AVVERTITELO CHE NON E’ LA STESSA COSA!

Trantino, il sindaco delle “persone perbene” di Catania, fa…bis! Per lui il 25 aprile deve coincidere sempre con “circostanze sfortunate” oppure in consapevoli scelte politiche. In ogni caso, assente lo scorso anno (vedi link)

assente anche oggi. Al suo posto il vicesindaco Prof. La Greca. Esigenze personali? Motivi privati? Chissà?

Ma se fosse stata una scelta politica? Ecco, se fosse andata così (aggiungiamo che non ci sono nemmeno dichiarazioni di circostanza, un comunicato di due righe, nulla…) allora – ma lo scriviamo per quella minoranza che sa la Politica ha delle regole che vanno al di là dei comportamenti da giovane militante del Fronte della Gioventù, capace di scrivere “25 aprile, lutto nazionale” e poi di scappare. Ma certamente, il sindaco di una città, di una grande città, il sindaco che ha giurato sulle leggi della Repubblica, che ha giurato sulla Costituzione, ha obblighi ben diversi da quelli di un militante con vernice o gessetto.

Ora, capiamo tutti, comprendiamo che tutto avviene in una città piccolo borghese in cui il qualunquismo dilaga, oggi come ieri; capiamo che parlare di Politica al catanese medio è impresa piuttosto ardua, ma ci sono dei limiti.

Limite 1: ma FdI non è il “partito della pacificazione nazionale” come testimoniato da tante dichiarazioni di suoi esponenti (esempio, Ignazio La Russa) ? La “pacificazione” si pratica eludendo quanto previsto per una festa nazionale della Repubblica Italiana?

Limite2: chi in qualità di sindaco si comporta così è divisivo. Un sindaco così non comprende le ragioni del rispetto delle Istituzioni. Un sindaco di questa risma trasmette l’immagine di un sindaco di parte, di un primo cittadino che rappresenta una parte della città. Non tutta.

Essere divisivi non è una novità per questo sindaco: è una pratica che dura da tempo, realizzata anche con il contributo di pezzi di “brave persone” che direttamente o indirettamente vorrebbero creare il “mito” del “sindaco civico”, che va al di là delle divisioni ideologiche. Poi, arriva il 25 aprile e il “castello di manipolazioni” crolla.

Purtroppo, si potrebbe dire il livello del personaggio è questo: il livello e l’intelligenza politica. Peccato che dopo 40 anni di politica e decenni di avvocatura, uno magari potrebbe pensare che sarebbe ora di superare lo stato politico e mentale di “militante del Fronte”. Pie illusioni. Ma forse è quello che si meritano Catania e tanta parte dei suoi abitanti.

Noi, dal canto nostro, noi che non apparteniamo a nessuno, ricordiamo un passaggio illuminante del pensiero dell’attuale sindaco (dichiarazioni passate nel silenzio assordante di tanti….) della decima città d’Italia (tratto dall’articolo di Marco Pitrella di cui abbiamo già fornito il link):

“…Di che stupirsi? basterebbe leggere l’intervista rilasciata a “LiveSicilia” dello scorso anno, dove lo stesso Trantino ha avuto il coraggio di dire: “condanno le leggi razziali e tutto quello che venne fatto dopo il 1939. Ma se guardo con distacco, capisco che tutto deve essere analizzato nel contesto storico in cui si verificò. Quel che so di certo è che per la mia indole e natura se io fossi vissuto all’epoca, sicuramente sarei stato un antifascista”.

Ora, tralasciando che il 25 aprile di quest’anno era il primo anno da sindaco e con la presenza avrebbe potuto dimostrarlo quel che dell’intervista è l’ultimo passaggio “sarei stato un antifascista”.

Di grave c’è piuttosto l’aver detto “condanno tutto quello che venne fatto dopo il 1939”.

Come se prima, dalla marcia su Roma del 1922 in poi, Mussolini abbia fatto “cose buone”.

Eccole alcune delle “cose buone”: dal delitto di Giacomo Matteotti a Antonio Gramsci, lasciato morire in carcere; dallo squadrismo alla legge Acerbo, passando per la soppressione delle libertà: tutto questo è accaduto prima e non dopo il 1939…”.

Iena Politica Marco Benanti.


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