A giorni il procuratore Patanè lascerà il posto al successore di D’Agata. Ecco un bilancio dei brillanti risultati conseguiti


Pubblicato il 10 Ottobre 2011

michelangelo_patane_NTra qualche giorno il Consiglio superiore della magistratura eleggerà il nuovo procuratore capo della Repubblica di Catania. L’attenzione è da tempo focalizzata sui tre possibili successori (Giovanni Tinebra, Giuseppe Gennaro e Giovanni Salvi), ma a noi di ienesicule piace invece, per una volta, ricalcare la figura dell’attuale facente funzioni, il dott. Michelangelo Patanè, un esempio di professionalità, senso del dovere e riservatezza che molti dovrebbero seguire.Dallo scorso marzo, periodo a partire dal quale guida l’ufficio lasciato vacante da Vincenzo D’Agata, il dott. Patanè ha lavorato sodo, assumendosi responsabilità che probabilmente qualcun altro, al posto suo, avrebbe preferito lasciare al nuovo designato.In pochi mesi, la Procura coordinata da Michelangelo Patanè ha avuto la capacità e il coraggio di chiudere delicate inchieste di cui i giornali ormai trattavano da troppo tempo, indagini che avevano suscitato aspri dibattiti e qualcuna pure allarme sociale.Tra quelle a sfondo politico citiamo tra tante “Iblis”, la complessa indagine che vede coinvolti politici, uomini d’affari e mafiosi. Tutti gli indagati sono stati “consegnati” al competente giudice, tra richieste di rinvio a giudizio e citazioni dirette. Un’inchiesta che Patanè ha portato a compimento con una serenità straordinaria, nonostante le pesanti pressioni mediatiche che hanno caratterizzato la vicenda. Come non ricordare poi l’indagine relativa al “PTA di Giarre” che il procuratore capo facente funzioni ha chiuso in tempi rapidissimi con quattro indagati, tra i quali il marito della senatrice Anna Finocchiaro, il dott. Fidelbo Melchiorre. E questo è un merito inconfutabile se solo si pensa ai tempi a cui eravamo abituati.Stesso impegno il procuratore Patanè ha profuso, naturalmente in sinergia con le forze dell’ordine, nell’azione di repressione della criminalità organizzata.Tra tante ci piace ricordare l’importante “Operazione libertà” che, lo scorso giugno, portò all’arresto di ben 14 presunti appartenenti alla cosca Santapaola, un gruppo che operava prevalentemente nel settore delle estorsioni a operatori commerciali nella zona della stazione ferroviaria del capoluogo etneo. Dalle indagini emerse anche una richiesta di “pizzo” ai danni di un politico che intendeva svolgere un comizio nella zona: la mafia voleva 300 euro dal candidato in cambio dell’utilizzazione del suolo pubblico. Per spingerlo a pagare i picciotti del clan avevano organizzato una sorta di boicottaggio elettorale, poi avvenuto realmente con tentativi di interruzione del comizio al candidato che non si era “messo a posto”. Operazione, lo ricordiamo, condotta con le Fiamme Gialle, guidate dal colonnello Francesco Gazzani. Qualche settimana prima, invece, in collaborazione con la Procura di Siracusa, la Procura di Catania aveva azzerato i vertici della potente cosca Nardo di Lentini e sequestrati beni per circa venti milioni di euro.Sono stati numerosi pure gli interventi diretti, avvalendosi delle sofisticate indagini condotte dalla Polizia postale guidata dal dott. Marcello La Bella, a reprimere la pedopornografia. Su tutti la maxioperazione “Rescue”: 184 le persone arrestate in 14 Paesi, 670 gli indagati e 230 i bambini vittime di abusi sessuali identificati. E recentemente un’analoga indagine ha coinvolto interamente il suolo italiano con ben 51 indagati e 32 città coinvolte.Non è mancato neppure l’impegno antidroga con la messa a segno di alcune operazioni che hanno portato al sequestro di ingenti quantità di stupefacenti e all’arresto di decine di persone, come nell’ambito dell’operazione “Mulini”, condotta dalla squadra mobile della Polizia di Catania, con 31 persone arrestate sull’asse Catania-Napoli. Si è fatta luce su un fiume di cocaina che interessava Catania, “merce” acquistata da persone di ogni estrazione sociale, a prezzi stracciati (dai 40 ai 20 euro a dose) per guadagni stratosferici. Nel corso del suo mandato il dott. Michelangelo Patanè si è occupato anche di mafia e sbarchi clandestini con l’indagine che ha portato all’arresto di due persone nell’ambito dello sbarco di 135 egiziani avvenuto il 21 marzo scorso sulla riviera Ionica.E non è tutto, perché il procuratore Patané, con il suo incessante lavoro, in questi mesi è stato in grado di assicurare ai cittadini quella sicurezza che l’azione preventiva e repressiva degli organi inquirenti ha il dovere di garantire. Come dimenticare l’arresto, eseguito nelle scorse settimane dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Catania, di quei quattro feroci delinquenti che per oltre un anno avevano terrorizzato l’hinterland etneo compiendo rapine in villa a raffica. Crimini che avevano suscitato un allarme sociale elevato nel pedemontano, dove molta gente dormiva con un occhio aperto per il terrore di ritrovarsi i ladri in casa di notte.Ci fermiamo qui, ma avremmo potuto scrivere ancora per ore. Quelli sopra citati, infatti, sono solo alcuni dei significativi risultati conseguiti dalla Procura di Catania anche grazie al serio e infaticabile lavoro del procuratore Michelangelo Patanè che, non si può non ricordarlo, già poco prima di andare a coordinare l’ufficio lasciato vacante dal dott. D’Agata, aveva chiuso un’altra importante inchiesta sulle promozioni facili al Comune di Catania, culminata con l’indagine a carico di 6 dirigenti comunali, 39 assessori, ex sindaco e sindaco.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

4 min

Una targa con il Presidente dell’Enac. Che simboleggia un’epoca. Indimenticabile. di iena degli “insaccati” marco benanti. Una settimana indimenticabile quella vissuta all’aeroporto di Catania e in particolare da Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac, la società di gestione dello scalo. La festa per il centenario è stata vissuta con i vertici delle istituzioni locali e […]

3 min

Non Solo Tango e Figli dell’Arte in scena con L’Altalenadi Martoglio per Banco Alimentare della Sicilia Talento, divertimento e solidarietà tutti declinati al superlativo per il nuovo appuntamento teatrale proposto dal Gruppo Teatro Non Solo Tango e dall’associazione Figli dell’Arte che metteranno in scena L’Altalena, commedia in tre atti di Nino Martoglio, a sostegno di Banco Alimentare della Sicilia ODV. L’appuntamento […]

2 min

Una segnalazione ufficiale alla Procura della Corte dei Conti  relativa a un presunto danno erariale derivante da un’ordinanza del giudice del lavoro, nella causa per condotta antisindacale promossa dalla  Uil Pubblica Amministrazione di Palermo contro l’Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia. A trasmetterla è stata l’organizzazione sindacale, rifacendosi al dispositivo dell’ordinanza, emessa dal […]