BETTINO CRAXI e la mancata eredità socialista


Pubblicato il 29 Gennaio 2025

Il 19 gennaio u.s. è stato celebrato ad  Hammamet Tunisia  l’anniversario della scomparsa dell’esponente socialista, che ha  visto la presenza  del ministro degli esteri Tajani, nonchè del Presidente del Senato il Sen. La Russa, ma stranamente non era presente come di consueto, nessun rappresentante della sinistra italiana. Questo vulnus storico che da sempre ha diviso la sinistra italiana, miseramente continua anche dopo la morte di Bettino Craxi, che sicuramente ha  incarnato i valori attuali di un socialismo democratico e che  con intelligenza non si è mai voluto confondere con una sinistra piazzaiola e inconcludente.

Certamente non  intendiamo beatificarne la figura, ma   riconoscerne i meriti e l’indiscusso spessore politico che raffrontato con le “eminenti” figure politiche attuali, appare ancor più come un gigante .Sicuramente il passare del tempo smussa i ricordi, ma non cancella quanto accadde all’uscita dell’on Craxi dal  hotel Plaza di Roma, che lo vide bersaglio di un fitto lancio di monetine ad opera di giovani militanti della destra e non solo.

Un fatto è certo, Bettino Craxi non si sarebbe mai alleato con il centrodestra, essendo  l’erede politico di Matteotti, con buona pace di qualche congiunto.  Ne conseguono pertanto  le seguenti riflessioni :  il pensiero socialista in Italia si è estinto con Craxi? Come mai  in questo scenario, nel quale i ricchi sono più ricchi  e di una  diffusa  povertà e diseguaglianze sociali, nessuno raccoglie l’eredità del pensiero socialista di grande attualità storica, nato peraltro per combattere  questi  squilibri ?

Questa anomalia italiana spicca nel panorama europeo, ove la sinistra è rappresentata e preminentemente dai socialisti, sia pure fiaccata da questo gelido vento di destra, che sembra avere contagiato buona parte del globo………come una pandemia. Speriamo quindi che qualcuno al più presto, raccolga questa  bandiera, ricollocando nella scena politica italiana un partito socialista  che possa ridare credibilità e speranza a quell’elettorato moderato e  di sinistra che attualmente si astiene  dal voto e che non  è rappresentato in “quell’esperimento mal riuscito” del  Pd, come saggiamente definito  da Massimo D’Alema.

L’Osservatore Catanese.


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