Catania, agonia del Teatro “Bellini”, Maurizio Caserta: “la campagna elettorale è finita. Crocetta, Stancheris e Bianco facciano chiarezza”


Pubblicato il 09 Novembre 2013

Presa di posizione su una vicenda “caldissima”….“Si inasprisce sempre di più la protesta dei lavoratori del Teatro Massimo Vincenzo Bellini che non percepiscono gli stipendi da mesi”.

Lo si legge in una nota dell’associazione Per Catania. La protesta, secondo l’associazione, è diretta contro il governatore Crocetta, l’assessore al Turismo Michela Stancheris e, ovviamente, il sindaco di Catania Enzo Bianco che in campagna elettorale si era detto garante del futuro del teatro. “Sappiamo che più volte, tanto il presidente Crocetta, che il suo assessore, e il sindaco, più volte, hanno promesso ai lavoratori e agli artisti del Bellini di avere pazienza e che i soldi sarebbero arrivati nel giro di pochi giorni. Ma la promessa non è stata mai mantenuta.”

Il movimento che fa capo a Maurizio Caserta ha quindi chiesto chiarezza: “La campagna elettorale è finita e chi ha rassicurato i lavoratori del Bellini adesso dovrebbe fare chiarezza e dire quali siano i fondi regionali, nazionali e comunitari che si possono mobilitare, quali siano stati gli sprechi e chi ne è colpevole ma, soprattutto, quale sia il piano strategico per il nostro teatro più importante.” Secondo il movimento di cittadini, Crocetta e Bianco dovrebbero far sapere quale sia la politica siciliana sulla cultura e sui teatri. Ricorda infatti il presidente dell’associazione, Loredana Mazza: “Sappiamo bene che esiste la possibilità di fare un circuito dei nostri teatri, unendo le attrazioni del teatro siracusano, quello lirici di Palermo e di Catania, ma non è più il caso di dirci cosa si può fare, ma come e quando farlo.”A tutt’oggi, secondo gli esponenti del movimento Per Catania, la politica regionale si è soffermata più sull’idea di tagliare teste che nel governare. “Non è con la retorica antimafia che si fa politica, né è utile spacciare per antimafia il piazzamento di propri uomini nei posti di governo e sottogoverno. I fatti sono che le questioni che sei mesi fa erano aperte, stanno ancora tutte lì. A parte il Ponte Gioeni, che è sparito.””Non vorremmo che questi gravi ritardi siano figli di un premeditato atteggiamento passivo per costringere l’attuale sovrintendete Rita Gari (nominata da Lombardo e Stancanelli) a dimettersi prima della scadenza naturale del suo mandato per sostituirla con qualche altro amico in lista d’attesa. Se così fosse sarebbe gravissimo. Non si può infatti giocare con la vita dei lavoratori per vergognosi giochi di potere. Se poi il tema sono gli sprechi e i costi, bene, si facciano analisi e ispezioni, non ricatti economici.”Il Teatro Massimo Bellini ha bisogno di ristrutturazioni e di rilancio, e intendiamo vigilare, stando anche al fianco delle maestranze teatrali, perché queste vengano fatte, magari con fondi comunitari, e non immaginate in astratto. Non vorremmo che finisse come il ponte sullo Stretto. Naufragato come le chiacchiere da bar sulla lirica siciliana che ha tanta tradizione ma nessuno che la curi.”

 


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