Catania, avanzano i giovani (quelli di ieri), Berretta: “la città mi spinge ad andare avanti”. Dalla strada qualcuno: “avanti verso Roma e senza biglietto di ritorno”


Pubblicato il 02 Gennaio 2013

Riflessioni “sbagliate” all’indomani dell’ultima vittoria (non c’erano avversari) del Piddì. Le giovani promesse potrebbero e dovrebbero andare nella capitale. L’auspicio per il nuovo anno è anche questo…di iena politica Marco Benanti

Con il mirabolante risultato di meno di 1500 voti (per l’esattezza 1140!) nella città di Catania, il parlamentare uscente (giovane secondo gli standard italiani) Giuseppe Berretta ha lanciato la sua sfida: “risultato straordinario nella città di Catania mi spinge ad andare avanti”.

Dove? Verso Roma, dove questi risultati -prosegue Berretta- “…mi spingono ad andare avanti proseguendo il lavoro di questi quattro anni e mezzo a Montecitorio. Un lavoro svolto a Roma ma con una particolare attenzione rivolta sempre a Catania e ai suoi problemi”. Che da questa opera -aggiungono in non pochi- hanno avuto una soluzione radicale. Basta girare per la città.

Comunque, Berretta è stato il più votato alle primarie. Almeno questa volta il centrosinistra ha vinto, anche perchè “giocava da solo”. Era difficile perdere, ma adesso, all’orizzonte c’è uno “scontro epico”, addirittura contro Raffaele Stancanelli, roba forte, sopratutto roba per stomaci forti visto il disastro di Catania. Occorrerà uno “sforzo collettivo” perchè il centrosinistra perda, ma la speranza è l’ultima a morire.

Ma come sono andati i risultati? Berretta è risultato primo in provincia di Catania, con 4774 preferenze. Numeri netti nella città di Catania, dove su circa 2400 votanti, il deputato rossazzurro ha ottenuto 1140 voti, con quasi il doppio dei voti del secondo più votato, addirittura Giovanni Burtone! Sensazionale!

“Aver ottenuto la preferenza nella città di Catania dalla metà degli elettori del centrosinistra è un’affermazione che mi gratifica molto – sottolinea Berretta – Sono convinto che il risultato di queste elezioni primarie abbia rappresentato un primo test in vista di altre sfide che si profilano nel 2013: le primarie per consentire ai catanesi di scegliere il proprio candidato sindaco e la corsa per Palazzo degli Elefanti”.

“Mettersi alla prova di fronte agli elettori è sempre un rischio – conclude Berretta – io ho deciso di correrlo per capire cosa pensano gli elettori del centrosinistra ma se dovessi scegliere tra il ruolo di parlamentare e quello di sindaco non avrei dubbi e lo ribadisco: io sceglierei Catania”.

E qui -si sottolinea dagli esperti “sperti”- le speranze di una volontà -sempre sulla base di risultati- di andare a Roma e restarci subiscono un primo colpo. Ma mai disperare. Ma un sorriso non manca mai, te lo fa tornare subito Luca Spataro, leggendario segretario provinciale del Pd, una sorta di Highlander della politica rossazzurra. Ecco il suo pensiero: “queste primarie sono state una grande prova per il nostro partito. Siamo molto soddisfatti di questa competizione che, nonostante il periodo festivo, ha richiamato ai gazebo tantissimi elettori del centrosinistra anche nella nostra provincia. Un risultato che ci fa gioire perché conferma che stiamo seguendo la strada giusta, quella della partecipazione e del coinvolgimento dei nostri elettori alle scelte importantissime per la vita del Paese. Voglio ringraziare ancora una volta i tanti volontari, i ragazzi e le ragazze senza cui sarebbe stato impossibile allestire i gazebo e tutti gli elettori del centrosinistra che hanno espresso ieri le loro preferenze, dimostrando di voler partecipare con entusiasmo ad una fase di cambiamento e rinnovamento per il Paese”.

 


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