Catania, Caltagirone affair: per la nota vicenda del “Mulino Santa Lucia”, la Procura di Catania chiede condanne per tutti


Pubblicato il 20 Luglio 2012

Ieri requisitoria dei Pm Fanara ed Ursino, ecco cosa chiede l’Accusa…

di Iena Giudiziaria, Marco Benanti

Richieste di condanna per tutti gli imputati: ieri, i Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica di Catania, Antonino Fanara ed Andrea Ursino, hanno avanzato, al termine della requisitoria, le richieste dell’Accusa nel processo cosiddetto del “Mulino S. Lucia”. Non solo, ma anche la richiesta di confisca della struttura nata sulle ceneri del vecchio stabilimento. E’ nata, infatti, sulle macerie di un antico mulino, un grande centro direzionale e commerciale (nella foto del Gar di Catania) di “Acqua Marcia” del gruppo Caltagirone. Proprio lui, quello della “laurea honoris causa” datagli dall’Ateneo di Catania, guidato dal magnifico rettore Tony (per gli amici più stretti) Recca. Dal 7 marzo 2009 l’Autorità Giudiziaria ne ha disposto il sequestro (confermato anche dal tribunale del riesame che nell’ordinanza ha parlato di reato edilizio e non di lottizzazione abusiva).

E’ in corso, davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania (Presidente Rosalba Recupido, a latere Cannella e Bacianini), un processo che, in generale, ipotizza i reati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva. Queste le richieste dell’Accusa, formulate ieri in aula: due anni di reclusione , oltre a otto mesi di arresto ed 10.000,00 euro di ammenda per Giovanni Beneduci, amministratore della “Acqua Marcia holding spa”(contestate le contravvenzioni indicate ai capi A ed E, cioè per lottizzazione abusiva e violazione della norma del codice della navigazione sulla distanza della costruzione dal demanio marittimo, senza autorizzazione del Demanio Marittimo della Regione Siciliana. Inoltre contestati i delitti previsti dai capi B-con la continuazione, ritenuto più grave-, C e D, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite.

Un anno e dieci mesi di reclusione, oltre ad otto mesi di arresto ed 10.000,00 euro di ammenda per Maurizio Pennesi, amministratore della “Italgestioni srl”(contestate le contravvenzioni indicate ai capi A ed E, cioè lottizzazione abusiva e violazione della norma del codice della navigazione sulla distanza della costruzione dal demanio marittimo, senza autorizzazione del Demanio Marittimo della Regione Siciliana. Inoltre contestati i delitti previsti dai capi B-con la continuazione, ritenuto più grave-, C, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite.

Un anno e otto mesi di reclusione, oltre ad otto mesi di arresto e 10.000,00 euro di ammenda per Giovanni Cervi, amministratore della “Grand Hotel Bellini srl”(contestate le contravvenzioni indicate ai capi A ed E, cioè per lottizzazione abusiva e violazione della norma del codice della navigazione sulla distanza della costruzione dal demanio marittimo, senza autorizzazione del Demanio Marittimo Regione Siciliana. Inoltre contestato il delitto previsto dal capo B-con la continuazione ritenuto il più grave-, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite.

Due anni di reclusione, oltre ad otto mesi di arresto e 10.000, 00 di ammenda per Vito Padalino, funzionario in pensione dell’ufficio urbanistica del comune di Catania (contestata le contravvenzione indicata al capo A, cioè per lottizzazione abusiva. Inoltre contestato i delitti previsti dai capi B-con la continuazione, ritenuto più grave-, C, D, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Un anno e otto mesi di reclusione per Mario Arena, ex componente della commissione edilizia del comune di Catania (contestato il delitto di cui al capo B, cioè ipotesi di abuso d’ufficio).

Per questo procedimento, il Gup di Catania, Laura Benanti (nessun rapporto di parentela con l’estensore dell’articolo, ndr) aveva rinviato a giudizio per abuso d’ufficio Giovanni Beneduci, amministratore della “Acqua Marcia holding spa”; Giovanni Cervi, amministratore della “Grand Hotel Bellini srl”, Maurizio Pennesi amministratore della “Italgestioni srl”; Mario Arena, ex componente della commissione edilizia del Comune di Catania; Vito Padalino funzionario in pensione dell’ufficio urbanistica del comune di Catania. Beneduci, Cervi, Padalino e Pennesi sono stati rinviati a giudizio anche per lottizzazione abusiva. Prossime udienze previste il 4 ottobre e il 6 dicembre prossimi, quando prenderanno la parola del Difese, poi la sentenza.


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