Catania “ritorno al futuro”: la scelta “cool” (“spacchiusa”) del prof. Caserta


Pubblicato il 19 Gennaio 2013

Andiamo…alle “radici” della candidatura annunciata stamane a Villa Pacini…

di iena azziccusa

Una decina di giorni fa un articolo del prof. Caserta, cui un quotidiano cittadino ha dato uno spazio di tutto riguardo, ha aperto un dibattito sul futuro della nostra città. Il quotidiano ha pubblicato idee di gente e rappresentanti politici che in altri tempi, se non fosse stato appunto per l’inusitato spazio concesso al deus ex machina degli stati generali del Comune di Catania per dargli forza e autorevolezza, non avrebbero avuto nemmeno due righe.Una candidatura a sindaco a tutti gli effetti.Ogni tanto qualcuno, anziché parlare di strategie e alleanze inverosimili, inizia la campagna elettorale parlando di futuro. Un fatto normale, anche se per la nostra città si tratta di una novità assoluta.

Domenica scorsa Giuseppe Berretta, autorevole esponente del PD e figlio della sinistra catanese benestante e salottiera, annuncia la sua candidatura a sindaco. Le linee programmatiche enunciate sembravano lontane anni luce dal futuro prospettato da Caserta e soprattutto non mi è sembrato contenessero nulla che non fosse stato già detto.

Enzo Bianco invece è in campagna elettorale da più di un anno. Una campagna elettorale contraddistinta da conferenze stampa di denuncia, qualche provocazione e null’altro.I consiglieri comunali del PD fanno sempre compagnia alle parole del senatore di Aidone che dopo quasi 20 anni continua a cavalcare la scena politica.Ciò malgrado è il candidato sindaco di Orazio Licandro, di Oliviero Diliberto, di Daniele Capuana e di Francesco Navarria, ma non del suo partito. Si direbbe un’alchimia.Raffaele Stancanelli, odierno sindaco di Catania, – lo ricordo ai molti che ancora non lo sanno -, dovrebbe essere il candidato naturale delle forze che l’hanno eletto nel 2008.La seconda chance nella storia dell’elezione diretta dei sindaci non è stata mai negata a nessuno, soprattutto quando si incassano buoni voti in ordine all’opera di risanamento di 10 anni di sprechi e di malcostume politico. Ma, strano anche a pensarsi, non sembrerebbe il candidato ufficiale. Si parla invece di Salvo Pogliese, un volto giovane, che però sembra rappresentare la stessa classe politica che, nei 10 anni di cui sopra. ha fatto di Catania la città più processata dalla legge e dai giornali nazionali.Ed infine Lino Leanza, vicepresidente della regione siciliana del detenuto Cuffaro. Si direbbe il nuovo che avanza.

E’ veramente strana la mia città: Negli ultimi 20 anni abbiamo visto candidati dell’ultima ora, addirittura scambiati in una notte tra Provincia e Comune, e oggi 5 candidati a distanza di due anni dal voto. Saremo costretti a subire due anni di campagna elettorale, fatta di alleanze, tatticismi, logoramenti, strategie e accordi lontani dagli interessi reali della gente?Se questo dev’essere l’agone politico, allora per i prossimi due anni meglio leggere sul quotidiano locale il futuro del cool Caserta: alta teoria incomprensibile ai più, ma almeno nuova nell’impostazione.Il nuovo, troppo nuovo, si sa perde sempre, salvo che Caserta non si trasformi da scrittore intellettuale a rozzo propagandista sui palchi di Nesima e Monte Po’.Lì, ma non solo lì, temo fortemente sbadigli e fughe, ma almeno sarà l’uomo che ha iniziato la campagna elettorale pensando ai prossimi 20 anni per Catania, senza annunci formali di candidature, senza alleanze e strategie ormai invise a chiunque e in ogni dove, non ultimo a Catania.Sì, forse troppo nuovo, ma almeno libero. Speriamo.

Nb: quello che avete letto è un articolo dell’ 8 luglio 2011: cos’è cambiato dopo due anni? 


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