CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Catania sottosopra
Pubblicato il 01 Ottobre 2019
Marco Iacona
Deliziose anzichenò le rivelazioni circa le disavventure di Pogliese, come deliziose furono quelle circa il ventennale bianchismo. Colta e utile la satira politica anche se dannatamente conservatrice. Il potere sbeffeggiato è e rimarrà potere, ottenendo dai frizzi parte – minima – della sua legittimazione. Il buffone del re, è buffone del re per professione; come lo è il re, un “professionista” a tratti liberale.
Catania ha bisogno d’altro, la rappresentanza presume un rappresentato sovente “peggiore” della persona rappresentativa. In breve: università “bandita”, caotica d’inverno, noiosa (e inutile) d’estate, comune fallito per reiterati eccessi (società civile del tutto “innocente”?), cittadinanza maleducata e ignara del proprio misero destino, rozza: incolta, sporca, disutile. Poco pane, circo sofferente: spettacoli in genere scadenti, muti, critica ignorante, autoreferenziale, opportunista. Letteratura da paese dei balocchi. Una città-zombie in spazi e tempi di periferia e fine “impero”, che stenta a riconoscere la verità, spersa nella mitizzazione di se stessa mercé una “cultura” priva di aperture, perfidamente obbligata alla perenne esegesi di se stessa; “teologicamente” e “teleologicamente” indaffarata nella ripetizione degli stessi tic.
Vien quasi da difenderlo questo caravanserraglio di fascio leghisti (adesso) e di masso-piddini (prima). Uomini e no. La sconfinata Catania non si può e non si deve sostenere; la filosofia del buffone del re, qui, non ha diritto di cittadinanza.
Rigoletto conosceva alla perfezione la dissomiglianza “situazionale” tra l’istante del ridere e l’istante del piangere severo, ai catanesi è bene che qualcuno spieghi anche questo.



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