Comunicato stampa dei gruppi consiliari del PD e del M5S – SERVIZI IDRICI


Pubblicato il 09 Giugno 2025

In vista del completamento del passaggio dei servizi idrici integrati al gestore unico SIE, si discute, a Catania di acque. Sono noti i disservizi e le incertezze legali. Tuttavia, entro il mese di aprile del 2026 il gestore unico dovrà provvedere all’intero servizio integrato in tutta la provincia di Catania.

In questo quadro il consiglio comunale di Catania è stato coinvolto per approvare (o no) la decisione della Sidra, società di cui il Comune è l’unico azionista, di partecipare ad un aumento di capitale della società Hydro Spa, che possiede il 49 per cento della società SIE.

Questa proposta di deliberazione, ha avuto una vita difficile, poiché si è contestato la mancanza di sufficienti informazioni per poter deliberare. Un dato di fatto riconosciuto anche dai dirigenti del settore delle società partecipate. L’ultimo passaggio si è consumato proprio in commissione bilancio mercoledì 4 giugno dove, all’unanimità, la commissione si è astenuta dal fornire un parere sulla proposta di deliberazione, proprio perché sfornita di tutte le informazioni necessarie.

Lo stesso giorno in consiglio comunale la maggioranza fa mancare il numero legale sulla delibera. Il giorno dopo, quando basta un numero di 15 consiglieri per costituire il numero legale, la delibera viene approvata con 14 voti a favore. Cos’è successo nella notte per convincere i consiglieri di maggioranza che il giorno prima, con astensioni dal voto, avevano manifestato grandi perplessità sulla proposta? Nulla di visibile, nessuna informazione in più, nessun piano industriale, nessuna dichiarazione degli amministratori della Sidra.Forse qualcosa di invisibile è invece successo. Sono state offerte garanzie politiche. Il re è nudo. È questa la politica delle società partecipate dell’amministrazione Trantino e della maggioranza (sfilacciata) che la sostiene. Le società partecipate servono a rinsaldare, indebolire, modificare, ricostruire accordi politici. Dovrebbero essere strumento di efficacia ed efficienza nella fornitura di servizi essenziali ai catanesi. Sono invece strumento della tenuta degli equilibri politici della città. Si potrebbe dire che non c’è nulla di nuovo. È vero. Di nuovo potrebbe esserci però una consapevolezza diversa della città che potrebbe non sopportare più che la classe politica che governa la città si faccia solo gli affari suoi. 


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