Crisi o non crisi, Salvini, il Pd e tanto altro: parla il “Gian Burrasca della politica siciliana” Pippo Caudo!


Pubblicato il 10 Agosto 2019

Lo ricordate? Guarda link https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=7325

puoi detestarlo, puoi amarlo, ma quando ti passa accanto lo devi acchiappare. Perchè non ti fa addormentare, come tanti. Insomma, parliamo di Pippo Caudo (nella foto con Michele Emiliano)

Proviamo a fare con lui una chiacchierata su questa strana crisi balneare.

Iniziamo subito dal tormentone, ma allora si va a votare?’

“Proviamo a riflettere! Nell’intero arco parlamentare l’unica forza che ci guadagnerebbe da imminenti elezioni è la Lega. Nessun altro partito è pronto, quindi non credo proprio che si sia aperta una crisi per andare a votare; la crisi nasconde qualcosa di più meschino, dopo la ‘luna di miele’ tipica di un nuovo governo sarebbe iniziato un autunno dove affrontare le questioni, Salvini ha preferito capitalizzare la ‘luna di miele’ e iniziare una campagna elettorale lunghissima senza dover scontare i risultati del governo, che come accade ormai in tutte le democrazie non aiutano i partiti a prendere consensi anzi l’esatto contrario.

Per capirci, quando tra qualche mese gli italiani si sarebbero accorti che i clandestini nei nostri parchi, nelle nostre stazioni ai semafori non diminuivano ma anzi forse addirittura sarebbero stati più invasivi, visto i recenti provvedimenti che hanno azzerato le politiche di integrazione, beh in quel dato momento meglio non essere al governo o sarebbe stata la fine.

Il populismo che spesso fa rima con sovranismo non si sposa con il governare un paese, ma con il gridare in piazza o in spiaggia e lui questo lo sa bene.”

E quindi?

“E quindi niente… adesso tocca a tutti gli altri, l’Italia ha bisogno di un governo! Bisogna fare la legge finanziaria, la legge elettorale, perchè quella che c’è oggi è un abominio, ma sopratutto bisogna normalizzare la politica Italiana e mettere ai margini quelle forze che in Europa e in Italia stanno avvelenando di odio i social prima e le piazze dopo. O si fa qualcosa per rimettere al centro le istituzioni e la politica o tra poco vederemo le scene dei gilet gialli di Parigi anche nella nostre città dove per inciso la disperazione e ben più alta di quella francese.”

Scusa Pippo ma chi dovrebbe farlo questo governo?

“La nostra Costituzione parla chiaro, prima di sciogliere le Camere il Presidente Mattarella inizierà le consultazioni per verificare se esistono le condizioni per una maggioranza che sostenga un nuovo governo; diciamo che rimettiamo le lancette a 14 mesi fa ad un incarico al Presidente Fico e ad una maggioranza che nasca attorno ad un contratto Pd-5stelle: senza la rottura di Renzi di allora non avremmo assistito a questi pessimi mesi ed ad una lega al 40%, meglio tardi che mai!!”

Continuo a non capire e perché Renzi dovrebbe dire si oggi ad un governo a cui ha detto no 14 mesi fa?

“Semplice! Se si va a votare l’intera pattuglia parlamentare renziana non verrebbe ricandidata e questo significherebbe la vera dipartita di Renzi. Oggi Renzi e 5stelle hanno un obbiettivo comune: trovare un porto sicuro per la sopravvivenza politica”.

E Di Maio accetterebbe una roba del genere?

“Mi pare chiaro che Di Maio e Di Battista sono il passato, il nuovo leader dei 5stelle non potrà che essere Giuseppe Conte e mi pare che le sue prime dichiarazioni post crisi lo dimostrino ampiamente. Adesso Conte dovrà conquistarsi la base elettorale della ‘sinistra’ del movimento, la destra del movimento è ormai tutta leghista. Posso farti un esempio! Ora che Salvini ha rotto il contratto, il Presidente Conte dovrebbe subito mandare due segnali.

Il primo chiamare il Ministro Toninelli e fare aprire il porto di Lampedusa alla ‘Open Arms’, chiamare il Ministro della Difesa Trenta e chiedere alla Guardia Costiera di dare supporto a queste navi che salvano delle vite umane. Penso che Salvini abbia già fatto troppa campagna elettorale sulla pelle di disperati tra cui donne e bambini e oggi il Presidente Conte ha la possibilità di allontanare il suo nome da questa pessima pagina della storia italiana”.

In tutto questo il Pd e Zingaretti?

“Come ricorderai alle ultime elezioni per la prima volta nella mia vita non ho votato il mio partito, pensa nel collegio uninominale avrei dovuto scegliere tra la Grillo, oggi Ministro della Salute, Catanoso esempio della destra catanese e Nicola D’Agostino candidato dal Pd renziano senza mai essere del pd nè prima nè nel frattempo, ne dopo chiaramente non si poteva votare.

Scelsi la Grillo e la mia non era una protesta, era ed è una proposta, nei 5stelle c’è molto altro, non solo Di Maio, Di Battista e Casaleggio, per dirla alla Bersani ci sono i nostri che sono arretrati nella foresta, o noi andiamo da loro o loro non torneranno mai da noi.

Non è un mistero non sono mai stato renziano, il tasso di violenza usato contro i non renziani è noto, vedi la fine che hanno fatto fare al sindaco Roma Marino o al Presidente Crocetta. Zingaretti oltre ad essere un ottimo amministratore è un dirigente attaccato alla storia del nostro partito, con lui si è tornato a parlare del Noi e non del super Io, ha bisogno di tempo per ricostruire una sintonia elettiva con il nostro popolo e questo tempo arriverà.”

In tutto questo il Presidente Musumeci si dice pronto al sostenere Salvini per aiutarlo ad entrare nel Sud del Paese tu che ne pensi?

“Ho un incondizionata stima nel Presidente Musumeci, anche se considero il suo governo impantanato in una palude nota ai tanti che hanno frequentato quelle stanze negli anni. Credo di conoscere lo stato di sofferenza che starà provando in questi mesi nel vedere i suoi enormi sacrifici spesso sotterrati da un Parlamento siciliano litigioso e troppo spesso inconcludente.

La sua scelta migliore in questi mesi è stata stare fuori dall’ agone politico, capisco le pressioni dei suoi, ma non consegni alla Storia che proprio lui ha traghettato Salvini in Sicilia, il modello della destra di Salvini, rozzo, violento, volgare,opportunista spesso nel totale disprezzo delle istituzioni nulla a che fare con la storia di Nello Musumeci e con la storia della destra siciliana.”

Due parole sul Pd catanese?

“Ma proprio due parole! Ho sentito che qualcuno non si occupa più del Pd in questa provincia e sta gia pensando ad altro, penso sia un errore, un rinnovato impegno del Pd per l’ Italia ha bisogno di tutti, ma voglio ricordare a me stesso un vecchio motto tra compagni ‘senza la base scordatevi le altezze’.

 

 

 

 


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