Cronache catanesi, impianti pubblicitari senza piano generale aggiornato: il comune a rischio commissariamento!


Pubblicato il 02 Maggio 2015

di iena senza cartellonistica (da tutelare mediaticamente) marco benanti

 

Malgrado una formale diffida, risalente al gennaio del 2014(!), il comune di Catania non ha adempiuto: anzi, ha messo in moto una “operazione antiabusivismo” sulla base di un protocollo d’intesa, firmato senza la presenza di alcune aziende operanti nel settore. E ora, proprio queste ultime, perdurando questa situazione, stanno valutando, di concerto con gli avvocati Giuseppe Lipera e Salvatore Cavallaro, di adire il Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale. Se accadesse, il comune di Catania potrebbe essere commissariato: un funzionario, infatti, arriverebbe per fare approvare finalmente il Piano Generale degli Impianti Pubblicitari, previsto dalla Legge.

Sono in vista, quindi, sviluppi per una vicenda che dura da anni: a Catania, tanto per cambiare non c’è un nuovo, rivisitato, piano generale per gli impianti. La nuova amministrazione, con celerità degna dell’abbattimento del ponte del Tondo Gioeni, ha promosso un protocollo d’intesa, firmato  un anno fa circa, con le aziende operanti nel settore (ma non con tutte, alcune non sono state invitate) e ha avviato un “battage mediatico” all’insegna dello slogan “legalità e antiabusivismo”. Peccato che l’applicazione pratica di questi principi susciti da più parti critiche e osservazioni: in particolare, l’applicazione della legalità è davvero uguale per tutti?

Ma ancora ci si chiede: senza l’aggiornamento del Piano Generale si può dare corso all’installazione di nuovi impianti?  E perché il protocollo d’intesa non prevede un termine per l’aggiornamento del Piano Generale degli Impianti?  

Tutto bene davvero? Oppure si opera in una situazione di temporaneità della…legalità? Di certo, c’è il dato che attorno alla cartellonistica ruota un giro d’affari di diversi milioni di euro.

A proposito: ma per caso questo tipo d’interessi ha forse prodotto qualche forma di “accordo” fra pochi? A Catania, mai dire mai. Ci torneremo presto.


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