Cronache del Regime catanese, sindacati su dissesto: il “non-silenzio” degli “innocenti”


Pubblicato il 25 Ottobre 2018

                                                      Oggi

comunicato stampa
Oggi summit nella sede Cisl

DISSESTO FINANZIARIO AL COMUNE, IL 30 NOVEMBRE È VICINO: URGE UN CONFRONTO

«Il sindacato confederale non ha mai taciuto, ora con responsabilità vuole un fronte comune per salvare Catania»


Catania, 25 ottobre 2018 – «La condizione di Catania precipita: la delicata situazione economica in cui versano le casse del Comune porterà all’implosione facendo pagare i ceti più deboli e le famiglie più bisognose. Un allarme che sindacato confederale catanese grida da più tempo: ora il sindaco Pogliese apra subito il confronto e anche la politica faccia sentire la propria voce».

 Sono preoccupati i segretari generali provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, che oggi, nella sede della Cisl, hanno fatto il punto sui passi da fare in vista del 30 novembre, data entro cui il Comune dovrà presentare un piano di risanamento finanziario, rimarcando ancora una volta la propria contrarietà a un eventuale dichiarazione di dissesto finanziario.

 «La data è sempre più vicina – dicono Rota, Attanasio, Meli e Musumeci  –  ma non c’è stato ancora stato nessun confronto con le parti sociali sull’eventuale dissesto o sul piano di rientro che dovrà essere comunque approntato. Nel frattempo, la pace sociale a Catania corre sul filo del rasoio: sfratti e sgomberi, proteste dei lavoratori di partecipate e servizi di questi giorni testimoniano che la situazione può volgere in peggio anche a breve e questo ci preoccupa. Comunque vada, il disastro delle casse comunali andrà governato con un piano di rientro dove dovranno necessariamente esser previsti dei tagli che vanno concertati».

 «In questi anni – ricordano i quattro segretari generali – Cgil, Cisl, Uil e Ugl non hanno mai taciuto e si sono impegnate a sollecitare le amministrazioni comunali sin dal primo piano di rientro, si sono battute contro la restrizione dei servizi sociali e contro la chiusura degli asili nido». «Insomma – ribadiscono – noi lo abbiamo detto e continuiamo a dirlo in tutte le sedi di contrattazione, l’abbiamo detto a proposito del piano regolatore generale, l’abbiamo detto in occasione del confronto sulle cooperative sociali».  

 «Noi stessi, sin dal primo sentore del rischio di dissesto finanziario, ci siamo messi a disposizione del sindaco Pogliese, al quale ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare assieme anche alle sigle datoriali, perché il salvataggio di Catania è un bene supremo che ha bisogno di un fronte comune: il mondo del lavoro è pronto a farlo e noi siamo in prima linea a chiederlo con responsabilità».

 Per Rota, Attanasio, Meli e Musumeci, infine, «Catania è tra le prime dieci città d’Italia e il polo produttivo e commerciale più importante della Sicilia. Per questo, al governo nazionale chiediamo di avere il coraggio di fare una scelta e di assicurarle un aiuto concreto, esercitando se necessario un controllo rigorosissimo sulla spesa delle eventuali risorse accordate. Ma la città non può essere abbandonata a se stessa e vanno tutelati i ceti più deboli e il mondo del lavoro: non può pagare le colpe di un ceto politico che è stato incapace ad amministrare e che oggi tace».

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                                                                   Ieri

L’INCONTRO A PALAZZO DEGLI ELEFANTIBlogsicilia 23/7/2017

Si insedia la cabina di regia del Patto per Catania

Un patto per il lavoro, la sicurezza, la legalità e per la premialità per l’uso di maestranze locali. Sono le richieste avanzate da Cgil, Cisl, Uil e Ugl nell’ambito della cabina di regia del Patto per Catania, insediata oggi dal sindaco Enzo Bianco.

La delegazione delle organizzazioni sindacali era costituita da Giacomo Rota e Rosaria Leonardi (segretari generale e territoriale Cgil Catania), Maurizio Attanasio, Rosario Portale (segretario generale e territoriale Cisl Catania), Nunzio Turrisi (segretario generale Filca Cisl Catania), e i segretari generali Fortunato Parisi (Uil Catania) e Giovanni Musumeci (Ugl Catania).

La grande quantità di somme messe a disposizione degli appalti per il Patto che sia girano sui 2,3 miliardi di euro – sottolineano Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania – impone a tutti i componenti della cabina, organizzazioni sindacali, imprenditoriali e ordini professionali, un’intesa supplementare sui temi della flessibilità contrattuale in ingresso per i giovani alla prima esperienza, della salute e sicurezza sul posto di lavoro e della legalità, per quel che attiene alla corretta applicazione dei contratti.

Sull’impiego di maestranze locali, Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania hanno proposto di utilizzare tutti gli strumenti legali per attribuire un punteggio premiante, nei bandi delle gara d’appalto, per quelle imprese che decidono di impiegare professionalità provinciali.

Saranno incontri a cadenza mensile – ha detto il sindaco – per quel che riguarda le normali prassi, una volta ogni due mesi al massimo livello per le questioni importanti o per le verifiche. A latere ci saranno anche dei tavoli tematici per affrontare specifiche problematiche. Questa è una “Cabina di regia” vera e non pletorica, di sostanza e non di apparenza. Per questo ho chiesto ai Rup (Responsabile Unico del Procedimento) di essere presenti in maniera da potere avere tutto l’apporto tecnico necessario per illustrare e condividere adeguatamente i progetti, esporre problemi e soluzioni, fissare gli obiettivi. Le regole sono molto rigorose e quindi bisogna lavorare intensamente e bene per elaborare correttamente i progetti da inserire in un cronoprogramma per mandarli in gara dopo i primi 17 riguardanti altrettante scuole della città”.”


a cura di Iena al Servizio della Reazione Marco Benanti.


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