CRONACHE DELLA TRAGICA CATANIA: AGGREDITO IL SINDACO. UN GESTO VILE, MA NEMMENO DI FRONTE A QUESTO SI FERMA LA PROPAGANDA PER UNA CITTA’ CHE TANTI USANO E POCHI AMANO


Pubblicato il 19 Novembre 2014

Nemmeno il tempo di capire cos’è successo e subito….

di iena miscredente marco benanti

“Catania fa paura”: lo scriveva Pippo Fava negli anni Settanta. Decenni fa.

Catania oggi è una città in ginocchio, socialmente, economicamente e sopratuttto culturalmente. E fa vedere il peggio di sè. Chi ancora crede che sia un problema “di destra” o “sinistra” si accomodi: tanto resta solo e drammaticamente un problema di sistema. Il maledetto “sistema Catania” sempre rinascente, sotto mentite (o note) spoglie. Il sistema che crea e si alimenta di disperazione.

Stamattina, una persona con probabili problemi personali ha aggredito il sindaco Bianco. Un gesto che condanniamo. Punto. 

Non ci accodiamo, di certo, alla “pioggia” di farisaici commenti che stanno cadendo sulla città. Messaggi che si arrampicano sul passato, per non guardare in faccia il presente. Che fa paura.

Certo, il nostro “no alla violenza” è netto. E non ci torniamo a dirlo.

Ma non possiamo non vedere e scrivere che Catania oggi è una città a pezzi. E’ una città che vive un disagio sociale dirompente, non attira investimenti; è una realtà che sopravvive di un’economia drogata, che propone una classe dirigente che vive di propaganda, di flash, autoreferenziale e irresponsabile, potendo contare su “sponde medatiche” da tempo evidenti. Che si assuomono la corresponsabilità di non raccontare -per davvero fino in fondo- la città, le occasioni mancate, il disastro civile, le giovani generazioni lasciate allo sbando, senza modelli culturali.

La propaganda uccide molto più della violenza spicciola di ogni giorno: la propaganda è di per sè violenza, “pialla” le teste e le coscienze. “Uccide”, insomma. 

Non vi proponiamo tutti i messaggi di solidarietà al sindaco: vengono anche da soggetti che dovrebbero riflettere sul loro operato di ogni giorno, per capire se per caso non sono anche loro corresponsabili del disastro culturale e civile di una città.

“Catania fa paura”: dopo decenni, dopo tre, quattro decenni, è la solita città. Che fa paura. Che fa paura soprattutto per la sua “classe dirigente”. Che la usa, usa Catania, per sè: la “prende”, la “paga” (metaforicamente s’intende) e va via. Verso il proprio tornaconto. Proprio come si fa, pensateci bene, con le buttane.

 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]

2 min

comunicato stampa La FP CGIL Catania e la CGIL Catania annunciano la partecipazione allo sciopero nazionale dei lavoratori del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, indetto per venerdì 5 dicembre. La mobilitazione territoriale si svolgerà davanti alla prefettura di Catania dalle ore 10 alle ore 13 con un sit-in […]

3 min

comunicato stampa Sinistra Italiana Catania denuncia con forza il nuovo regolamento della tassa di soggiorno 2026 approvato dall’Amministrazione Trantino: una misura ingiusta, socialmente regressiva, tecnicamente sbagliata e potenzialmente illegittima ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 23/2011. Il comune aumenta la tassa di soggiorno, colpisce i turisti più poveri e tutela i più ricchi, le nuove […]

3 min

L’arresto di Cuffaro e del suo cerchio magico marchia a fuoco la sua creatura, la Nuova DEMOCRAZIA CRISTIANA, e rende esplicita la natura affaristica della coalizione di centrodestra. Paradossalmente, le misure restrittive e le incriminazioni dei componenti del comitato d’affare che ha lucrato cinicamente sulla sanità siciliana, e non solo, arrivano il giorno dopo la […]