Dissociazione…a sbagliare, inconsciamente?


Pubblicato il 13 Gennaio 2024

Ieri il Sindaco di Belpasso ha incontrato il Direttore Generale FCE e gli ingegneri che si occuperanno della tratta della “metropolitana” da Misterbianco a Paternò, ed ha diramato il comunicato stampa riportato in calce (vedi alla fine dell’articolo). Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) definisce la dissociazione come la “mancanza di connessione tra coscienza, pensieri, identità, memoria, rappresentazione corporea e comportamento”. Utilizziamo metafore che ironicamente servono a comprendere meglio.

Ad esempio: sei il Sindaco di Belpasso e parli delle fermate di Piano Tavola, Valcorrente e Giaconia, attive nel tuo territorio comunale da 128 anni, come se non fossero mai esistite, ma verranno realizzate presto:

«La linea avrà una tratta di 11,5 chilometri con 5 stazioni da realizzare, e ben 3 di queste ricadranno sul territorio di Belpasso. […].»

Oppure: sei il Sindaco di di Paternò ed a poche ore da quelle dichiarazioni gli fai eco e rilanci affermando che:

«Cambierà la storia della nostra comunità.»

L’amnesia dissociativa, in particolare, è un tipo di disturbo che comporta l’incapacità di ricordare importanti informazioni personali che non sarebbero normalmente dimenticate.

Ad esempio: quando eri presidente del Parco dell’Etna avevi denunciato con forza il taglio scellerato delle corse ferroviarie, mentre oggi non ti ricordi più neanche dell’esistenza della ferrovia.

(devo ammettere che la cosa mi aveva particolarmente colpito, perché era stato l’unico e solo ad aver sollevato la questione)

Nel disturbo dissociativo dell’identità, invece, due o più identità si alternano nel controllo della persona.

Ad esempio: sei il gestore della Ferrovia Circumetnea ed investi due miliardi per il potenziamento dell’infrastruttura mentre tagli i finanziamenti del servizio.

A suggello della prognosi infausta è stato verificato che:

  • dal rendiconto finanziario di FCE non risulta che la riduzione del servizio nel 2020 sia stata determinata da un taglio del finanziamento ministeriale, bensì da un’autonoma iniziativa aziendale, esattamente come quella dell’anno scorso, quando nonostante le fosse stato assegnato un extra finanziamento di 5 milioni al fine dichiarato di estendere l’orario fino a mezzanotte ed incrementare la frequenza delle corse pomeridiane, non ha fatto né l’uno né l’altro; i tagli di 1,5 milioni di quest’anno e di 5,2 milioni nel 2026 quelli sì, invece sono ministeriali e documentati nel bilancio preventivo del 2024, ma questa volta nessun Sindaco si è turbato;
  • la stazione di Paternò sarà spostata in periferia, per cui nel progetto era previsto un people-mover di collegamento dal centro, ma nel finanziamento di 672 milioni in oggetto, nonostante il singolare incremento del 70% per “rincaro materiali” prima della gara a procedura ristretta, questo non è compreso ed è stato depennato;
  • l’infrastruttura non è affatto strategica per la zona perché questa è già servita, come risulta immediatamente da una semplice ricognizione in loco da parte di soggetti normodotati, da una ferrovia, infrastruttura che, come si evince anche dall’esame dei dati storici e dalle analisi contenute nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Catania, risulta essere già più che sufficiente per le esigenze dei territori in oggetto;
  • il finanziamento di quell’opera non è stato valutato secondo le prescrizioni del D.M. 397/2017 e ss.mm.ii. e quindi rappresenta possibilmente un grave danno per la città metropolitana, non potendosi impiegare quelle risorse per la realizzazione delle infrastrutture correntemente programmate e certamente più urgenti, il cui continuo rinvio è la principale causa delle attuali condizioni di traffico insostenibile;
  • all’avvio dei lavori del lotto Misterbianco-Paternò verrà dismessa l’intera tratta della linea storica di superficie tra Paternò a Catania Borgo, ma per il lotto “intermedio” Monte Po -Misterbianco è ancora in corso un contenzioso tra la FCE e la ditta appaltatrice, per cui non si sa neanche se e quando partiranno i lavori, quindi pur di non perdere i fondi PNRR si potrebbe arrivare a troncare la linea a monte prima di sapere quando potrà essere ricollegata con la parte rimasta nel frattempo isolata a valle;
  • la realizzazione dell’opera secondo il progetto attuale comporta la distruzione di un patrimonio storico/paesaggistico sconsideratamente ignorato.

E dire che a fine ‘800, durante la definizione del tracciato della Circum, il Sindaco di Belpasso Rosario Russo lottò strenuamente per avvicinare la linea quanto più possibile al suo centro abitato, riaccendendo anche le speranze dei “paesi del Bosco” (l’odierno hinterland Nord), che, con una consapevolezza e lungimiranza sconosciuta ai loro successori, da tempo reclamavano senza successo una “variante per Mascalucia”. Poi con un colpo di mano del Ministero, prevalse anche allora il miope opportunismo economico-politico, e fu imposta la “direttissima” per Paternò, con la promessa che per ’hinterland nord sarebbe stata realizzata una tramway, che stiamo ancora aspettando. Per il Comune di Belpasso fu riconosciuto uno sconto sulla quota di concorso e venne concordata la realizzazione di un’ulteriore fermata: è così che il 18 aprile 1890 nacque l’odierna stazione di Piano Tavola.

Ecco il comunicato del Comune di Belpasso:

COMUNICATO STAMPA

COMUNE DI BELPASSO, IL SINDACO CARLO CAPUTO INCONTRA IL DIRETTORE GENERALE DI FCE E I DELEGATI DEL CONSORZIO STABILE SIS DI TORINO CHE SI OCCUPERANNO DELLA TRATTA DELLA METROPOLITANA MISTERBIANCO – PATERNO’.

“Ho incontrato questa mattina il Direttore Generale di FCE, Ing. Salvo Fiore, e gli ingegneri che hanno sviluppato e realizzeranno il grande progetto infrastrutturale che è la tratta della Metropolitana Misterbianco-Paternò.

La linea avrà una tratta di 11,5 chilometri con 5 stazioni da realizzare, e ben 3 di queste ricadranno sul territorio di Belpasso. Nello specifico le stazioni saranno: Gullotta – Misterbianco, 𝗕𝗲𝗹𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 – 𝗣𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗧𝗮𝘃𝗼𝗹𝗮, 𝗕𝗲𝗹𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 – 𝗩𝗮𝗹𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲 (𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗿𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗘𝘁𝗻𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶𝘀), 𝗕𝗲𝗹𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 – 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮 (𝗰𝗼𝗿𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗣𝗮𝗹𝗮𝘇𝘇𝗼𝗹𝗼), Ardizzone – Paternò”, dichiara il Sindaco di Belpasso Carlo Caputo.

La formalizzazione del contratto, per la realizzazione della tratta Misterbianco-Paternò della metropolitana di Catania, è avvenuta a settembre scorso e rappresenta il completamento della linea metro che dall’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania condurrà fino a Paternò.

Con questa tratta, la metropolitana di Catania, disporrà di una linea lunga circa 30 chilometri ai quali, in una fase successiva, potrebbero aggiungersi ulteriori 15 chilometri della dorsale Paternò – Adrano, definitivo terminale dell’infrastruttura di trasporto la quale oggi risulta parzialmente attrezzata.

L’importo dell’intervento complessivo, affidato mediante accordo quadro, è di circa 672 milioni di euro, mentre l’importo del primo contratto applicativo, ammonta a circa 554 milioni di euro.

L’opera dovrebbe realizzarsi entro la fine del 2026, rispettando i tempi imposti dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). A effettuare l’intervento sarà la 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗦𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗦𝗜𝗦 𝗦𝗰𝗽𝗮 𝗱𝗶 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼, presente coi suoi delegati all’incontro di stamani al Comune di Belpasso.

“L’infrastruttura non è solo strategica per tutta l’area della provincia catanese ma rappresenta una svolta per la mobilità del nostro territorio. Mi auguro che i lavori vadano avanti speditamente, così come ci è stato illustrato stamattina, nonostante la storia ci insegna quanto sia difficile rispettare le tempistiche quando si parla di grandi opere come queste”, conclude il sindaco Caputo.

Belpasso, 11.01.2024                                                                                      A.L.

In foto: l’incontro di oggi

(Nota diffusa dal Portavoce del Sindaco Carlo Caputo.”

Attilio Pavone.


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