Il Pd si ritrova nel segno di Giovanni Burtone


Pubblicato il 05 Maggio 2024

di iena marco pitrella

Per chi alle cose della politica è interessato, quella del sabato appena trascorso è stata mattinata che ha fatto bella una giornata; una mattinata tutta nel segno di Giovanni Burtone.

Più volte parlamentare nazionale e regionale, all’Ars deputato lo è tutt’ora; come tutt’ora è sindaco di Militello.

Gli interventi pronunciati in quest’anno e mezzo di legislatura all’Assemblea Regionale Siciliana, Burtone li ha raccolti in un libro edito da “Algra” il cui titolo è perfetta sintesi della situazione attuale: “La Sicilia in mare aperto”.

In sostanza, questo è il senso: “La Sicilia oggi naviga in mare aperto tra mille difficoltà, tra l’essere e un voler essere che la pone in un drammatico limbo. Da piattaforma naturale all’interno del Mediterraneo, da terra di incontro delle culture a terra di disperazione per il lavoro che manca, per i giovani che vanno via, per le storiche piaghe che continuano ad attraversare la carne viva delle nostre comunità”, parole di Burtone sono.

A dar profondità all’incontro, moderato da Mario Barresi, giornalista de “La Sicilia”, è l’amico di tutta una vita, Pierluigi Castagnetti, che del volume ne ha scritto la prefazione.

Tutti presenti, dal gruppo dirigente regionale del Partito Democratico, in particolare il segretario Anthony Barbagallo, al gruppo dirigente provinciale; i parlamentari nazionali e i deputati regionali.

Tanti gli interventi, tra gli altri, Enzo Bianco, Giuseppe Berretta e Turi Ardizzone, e tutti tesi a sottolineare la stima per il politico ma soprattutto per l’amico e ancora di più per l’uomo.

Di che stupirsi? è stata, dicevamo, mattinata che ha fatto bella una giornata e le premesse a leggere appunto la prefazione c’erano tutte.

Scrive Castagnetti: “Ho ricavato che gli interventi di Burtone avessero come hanno, un altro respiro, quello del ragionamento politico. Basterebbe elencare le materie di cui sì è occupato sinora in questa legislatura regionale: politica estera come la questione della pace nel mondo, Russia-Ucraina, Israele-Palestina, attualità del valore della resistenza italiana”.

E a proposito di resistenza, del resto, il padre, l’avv. Giuseppe Burtone, suo primo maestro, è stato partigiano, Capitano Morello il nome; ha combattuto nella Val d’Ossola, nella brigata intitolata alla memoria di altri due partigiani siciliani, Alfredo e Antonio Di Dio, al fianco di Enrico Mattei, Eugenio Cefis, e Antonio Marcora.

Se il padre è stato il primo maestro, in politica c’è stato Rino Nicolosi.

Non a caso è stato proiettato un documentario curato da Marcello Trovato che allo stesso Nicolosi è dedicato; come, non a caso, il primo dei discorsi che si trovano nel libro è un ricordo: “Non ho mai detto, Nicolosi avrebbe scelto questo o quell’altro partito … so, però, che cosa avrebbe fatto”.

Fatto sta che all’iniziativa chi c’era s’è divertito, chi non c’era se n’è pentito e per una volta pure il PD è sembrato essere un partito.

“Finalmente un po’ di politica”, qualcuno sussurra in sala; “un livello altissimo”, fa eco qualche altro, livello a cui in effetti non si è più tanto abituati.

“Il Pd sia più incisivo nel ruolo d’opposizione – l’auspicio di Castagnetti – su temi come il premierato e l’autonomia differenziata c’è da fare le barricate”.

La platea si infiamma quando si dice basta con il trasformismo, che poi a parere di chi scrive è certamente sinonimo di tradimento.

“Vivere il tempo senza rimpianti”, afferma Castagnetti, evocando uno dei tanti insegnamenti della “scuola morotea”.

Anche se, a dire il vero, per citare l’incipit con cui Burtone comincia il libro, “è un tempo strano quello che viviamo. Anomalo” … purtroppo.


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