La natura ci viene in soccorso: l’ippocastano e le sue proprietà terapeutiche


Pubblicato il 08 Dicembre 2011

IPPOCASTANO Aesculus HippocastanusFamiglia HippocastanaceaeNome siciliano Castagna equinaAltri nomi Castagno d’India, castagno amaro, castagna cavallinaParti utilizzate Corteccia, semi e fruttiProprietà E’ un vasocostrittore, un tonico venoso antiemorragico, fluidificante del sangue, facilita la minzione nei sofferenti di prostata, astringente e antinfiammatorio.

L’Ippocastano è un albero ornamentale di grandi dimensioni, ha il fusto alto dai 15 ai 30 metri e predilige le zone ombrose. Originario dei Balcani, è presente in molti giardini d’Europa e del Medio Oriente. Le foglie sono opposte, a due a due, ed hanno un picciolo lungo 15-20 cm circa, tondeggiante nella parte mediana che si slarga all’apice, ciò per potere sostenere le foglioline. Le foglie sono composte da cinque foglioline disposte come le dita di una mano ed hanno il margine dentellato. Si può facilmente osservare come la fogliolina centrale sia sempre più grande delle altre. I fiori hanno una simmetria bilaterale e appaiono abbastanza evidenti, sono riuniti in pannocchie e hanno forma piramidale. Il frutto è costituito da una grossa capsula sub globosa di colore verde, che forma degli aculei, ed ha esternamente delle spine brevi e tozze. I semi, da 2 a 4, sono simili alle castagne e si presentano di colore bruno rossiccio all’esterno e bianche all’interno.

È una pianta molto nota per le sue proprietà drenanti a livello venoso, ma è anche un ottimo antinfiammatorio per l’apparato vascolare. Da essa si estrae una sostanza caratteristica, specie dai giovani rami e dai semi. Questi ultimi sono noti come “Castagne matte”, contengono glicidi, una frazione lipidica e una miscela di saponine che prendono il nome di escina e cumarine, categorie di molecole appartenenti alla biogenetica dell’acido scichimico.La miscela di saponine è presente soprattutto nel periodo primaverile, distribuita nei tessuti giovani e ricchi di linfa. Questi costituenti principali della pianta hanno importanti proprietà antiedemigene, favoriscono la riduzioni di edemi e gonfiori e con essi il riassorbimento di liquidi formatisi a seguito di contusioni o fenomeni irritativi. Inibiscono, inoltre, la permeabilità dei vasi sanguigni aumentando il tono della muscolatura vasale svolgendo, come è ormai noto agli studiosi di medicina erboristica, una forte azione antinfiammatoria.

PROPRIETÀL’Ippocastano e ricco anche di altri componenti che favoriscono la circolazione del sangue, come proantocianidine, tannini e flavonoidi, la cui azione è astringente. È inoltre utile nel trattamento delle emorroidi, delle flebiti e delle ulcere varicose, toglie il prurito e il dolore favorendo in tempi brevi il riassorbimento dei liquidi che ristagnano nei tessuti. Queste sostanze agiscono sul processo di regolarizzazione della circolazione dei liquidi, sciolgono gli edemi, vivificano il sangue impedendo inoltre di appesantire i tessuti e favorire la formazione delle cellule adipose.L’industria cosmetica ne fa largo uso per la preparazione di prodotti anticellulite e rassodanti, ma anche contro la stanchezza degli arti inferiori. Questo problema comune a molte donne viene determinato da un’alterazione della circolazione capillare e venosa che genera di conseguenza gonfiore ed edema agli arti. Creme ad uso topico, a base di sostanze contenute nell’ippocastano, forniscono sicuramente risultati apprezzabili. In ogni caso, si consiglia di leggere sempre attentamente la composizione di questi prodotti o, meglio ancora, di farsi consigliare da persone esperte in materia.

POLVERE STERNUTATORIAL’Ippocastano viene detto anche “castagno d’India” pur non avendo nulla a che vedere con l’Estremo Oriente. Esso è stata introdotto in Europa nel XVII secolo. Si deve ad uno speziale veneziano la scoperta delle proprietà curative della pianta, a partire dall’uso della farina come polvere sternutatoria, ma anche contro il mal di testa dovuto a sinusite. Il suo impiego nel trattamento delle emicranie e quale febbrifugo si diffuse assai rapidamente proprio per gli importanti risultati.I suoi semi hanno l’aspetto delle castagne, non commestibili a causa del loro sapore amaro. In passato veniva usato dai turchi per curare alcune malattie dei cavalli come ad esempio la “bolsaggine”, patologia che colpisce l’apparato respiratorio di questi quadrupedi. Proprio da quest’impiego deriva il nome “HIPPOCASTANUM”, che vuol dire, per l’appunto, castagna dei cavalli.

IL SEGRETO DELL’ALBERO DI IPPOCASTANOCercate un frutto d’Ippocastano appena caduto dall’albero, trovatelo in mezzo ai resti dei ricci schiacciati o ancora chiusi, essi sono scrigni che la natura perfetta ha creato per custodire questo misterioso tesoro tra le foglie. Appena ne scorgete qualcuno, raccoglietelo e portatelo sempre con voi, vi preserveranno dal raffreddore, dai ragni, dai funghi velenosi, dalla tosse e persino dalla malinconia. I frutti d’Ippocastano vi racconteranno storie fantastiche e vi sveleranno i misteri del Bosco Incantato dove questi sono vissuti, vi parleranno degli elfi che vivono dentro ai tronchi degli alberi e finanche delle storie degli scoiattoli innamorati, ma anche di mille altre cose che scoprirete osservando questi meravigliosi doni della natura. Riponeteli nella tasca del cappotto, nel cassetto della vostra scrivania o dove vi farà più piacere, i frutti dell’ippocastano resteranno sempre una miniera di mistero e di magia e questo che voi ci crediate o meno.

Dell’Ippocastano vengono usate diverse lavorazioni. Eccone alcune:- la tintura madre (soluzione dei semi freschi);- l’estratto fluido e l’estratto secco titolato (in capsule o compresse);- il macerato glicerico gemmoterapico (preparato con le gemme fresche).

INFUSO DI IPPOCASTANOInfuso per attenuare la stanchezza delle gambe e delle caviglieIn una tazza di acqua bollente, versate 2 capsule di estratto secco di Ippocastano. Lasciate in infusione per dieci minuti, filtrate, fate raffreddare e usate il liquido per degli impacchi alle caviglie.

DECOTTO PER BAGNO TONIFICANTEIn un litro d’acqua fate bollire, per 15 minuti, 50 gr di Ippocastano corteccia, spegnete il fuoco, filtrate il tutto e versate il preparato nell’acqua da bagno. Noterete gli effetti benefici come tonificante della circolazione sanguigna.

PER RIATTIVARE LA CIRCOLAZIONEVersate almeno 50 gocce di tintura madre di Ippocastano in una vasca piena d’acqua e immergetevi le gambe per almeno 10 minuti. Eseguite alla fine un massaggio con almeno 30 gocce di macerato glicerinato di Ippocastano, ottimo per stimolare i canali energetici.


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