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L’opposizione a Salvini
Pubblicato il 03 Ottobre 2020
Una mattinata surreale, nel vuoto pneumatico di un paese che da tempo non crolla più, perchè semplicemente non esiste. Non cede, quindi, solo la lastra di marmo del cosiddetto “Palazzo di giustizia” (facendo uscire in carrozzina l’avv. Giulia Bongiorno), ma cede ogni idea appena plausibile di serietà. E di rispetto di sè stessi.
Dopo giornate di propaganda, con la “politica” ridotta a stadio fra soggetti che in buona parte affidano il loro cervello -metaforicamente parlando- ad un “tamburo” da “curva sud”, il finale è un “processo” che tra mesi (a proposito, da qui a Natale quante interviste, quanti approfondimenti sulle loro scelte, quante citazioni avranno sui giornali i magistrati di Catania? Così tanto per ricordare che tutti hanno le loro esigenze…) finirà come dovrà finire per chi vuole addirittura usare il ragionamento. Nel frattempo ci sarà spazio per una marea di fumo, pardon di parole.
Così mentre si è bloccata per una mattinata mezza città (Catania, quell’ombra di città che ancora si rappresenta sui media) a costi imprecisati ma probabilmente non ridotti, l’unica sicurezza che conta…ha fatto cilecca. Dentro il “palazzo della legalità”, una struttura vetusta che necessita di interventi manutentivi seri da imprecisati anni: e a sinistra -questa “sinistra”- si continua ad inseguire il nulla della “legge che porta la giustizia”.
Il resto è uno show, una spettacolalizzazione di tutto e di tutti, in uno scenario di provincia dove tutti cercano il loro spicchio di “celebrità” da piccoli borghesi. che inseguono una collocazione in una lista elettorale. O in un “circo mediatico”.
Auguri, ne avete davvero di bisogno.
iena marco benanti.
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