Quando ambire alla presidenza della Regione diventa un rischio calcolato. E il timing delle inchieste diventa sospettosamente preciso Gli antichi romani avevano un detto: ripeti una storia abbastanza volte e diventerà leggenda. In Sicilia sta accadendo qualcosa di simile con quella che ormai viene chiamata la Maledizione dell’Aspirante Presidente. Con un dettaglio inquietante: la maledizione sta diventando […]
M5s: Difendiamo la scogliera dell’Armisi, fermiamo il nuovo porto che distrugge il mare di Catania
Pubblicato il 31 Ottobre 2025
Catania, 31 ottobre 2025 – Il 9 ottobre scorso il Ministero dell’Ambiente ha approvato la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano Regolatore del Porto di Catania, accompagnandola con pesanti prescrizioni. Quelle condizioni – che recepiscono in gran parte le osservazioni del Comitato Parco Territoriale Monte Po-Vallone Acquicella, della Lipu, di Volerelaluna e di molte altre realtà civiche – dimostrano che il progetto presentato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale era sproporzionato, invasivo e incompatibile con la tutela ambientale e paesaggistica.
Eppure, nonostante le prescrizioni ministeriali, la stessa Autorità portuale – già protagonista di gravi contestazioni e oggetto di interventi dell’ANAC e del TAR (gara sui servizi portuali) – si appresta a realizzare il nuovo porto di Catania, con un ampliamento che mette a repentaglio la scogliera dell’Armisi, una delle ultime falesie naturali rimaste intatte nel tessuto urbano della città.
La scogliera dell’Armisi non è un ostacolo allo sviluppo, ma un bene comune di valore geologico, biologico e paesaggistico inestimabile. Distruggerla per costruire una nuova darsena turistica o commerciale significherebbe compromettere per sempre un punto delicatissimo del nostro ecosistema costiero, alterando i flussi marini, aggravando la pericolosità geomorfologica e cancellando un tratto identitario del rapporto tra Catania e il suo mare.
Il decreto ministeriale è chiaro:
le nuove strutture portuali devono allontanarsi dalla scogliera dell’Armisi;
va salvaguardata la falesia e gli affioramenti rocciosi;
le funzioni commerciali devono essere riequilibrate con Augusta, destinando Catania al traffico passeggeri e crocieristico;
gli interventi edilizi vanno ridotti drasticamente e arretrati almeno di 150 metri dalla costa.
Disattendere queste prescrizioni significa violare la ratio stessa dell’approvazione della VAS, oltre che mettere a rischio la sicurezza e la bellezza del nostro litorale.
Come consiglieri comunali, abbiamo sempre votato contro questo progetto in Consiglio, denunciandone gli impatti ambientali e l’irragionevolezza urbanistica. Continueremo a opporci in tutte le sedi istituzionali, dentro e fuori l’aula consiliare, perché questo piano non rappresenta l’interesse della città, ma un’idea di sviluppo miope e distruttiva.
Per questo chiediamo che nessuna nuova darsena venga realizzata nell’area nord del porto, che la scogliera dell’Armisi sia integralmente tutelata e che si apra subito una discussione pubblica e trasparente tra città, amministrazione e Autorità portuale sul futuro del mare di Catania.
Non possiamo accettare che scelte calate dall’alto decidano il destino del nostro ambiente e del nostro territorio.
Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine, le realtà sociali, culturali e ambientaliste, a mobilitarsi per difendere la scogliera dell’Armisi e per chiedere un modello di sviluppo portuale sostenibile, rispettoso della natura e della città.
Un’altra Catania è possibile, ma solo se sapremo difenderla insieme.
Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio
Consiglieri comunali M5s.



Lascia un commento