Palazzo degli Elefanti: scontro…all’ultima poltrona


Pubblicato il 16 Febbraio 2012

Il “ragioniere” Stancanelli vede arrivare all’orizzonte…l’uomo di Bronte, Giuseppe Castiglione! Scontro fra titani?di Iena Verde Pistacchio

Se il Pd siciliano piange, il Pdl non ride. Tanto meno a Catania, dove le tre anime principali degli azzurri si confrontano a muso duro con una certa frequenza. Un confronto basato sulla forza che, adesso, in vista del congresso provinciale, sembra poter diventare uno scontro vero e proprio.Sull’asse Firrarello-Catanoso si è consolidata un’alleanza che mira a mettere in difficoltà il sindaco para-autonomista Raffaele Stancanelli, al quale si vorrebbero far pagare troppe scelte ispirate, o quanto meno gradite, dal governatore Raffaele Lombardo. Non ultima la decisione di optare per la carica di sindaco piuttosto che per quella di senatore, mentre una larga parte della dirigenza pidiellina avrebbe gradito rimettere in palio la poltrona di Palazzo degli elefanti. Così si sarebbero potuti determinare nuovi assetti politici che al momento premiano gli uomini del Mpa con l’intollerabile presenza di assessori lombardiani in una coalizione presieduta da un esponente del Pdl, sulla carta, almeno.Stancanelli fa l’equilibrista, un po’ per vocazione, un po’ per necessità perché i numeri in consiglio comunale lo costringono ad un’alleanza contro natura.I soci di maggioranza del Pdl catanese, però, gli chiedono di saltare il fosso con decisione, di dare una dimostrazione di lealtà, di uscire dall’equivoco.Sembra che il co-coordinatore Giuseppe Castiglione abbia addirittura minacciato di entrare in competizione con lo stesso Stancanelli per l’elezione a sindaco di Catania. Una prova di forza forse, oppure un modo per esorcizzare il dirottamento su Palazzo Minoriti voluto proprio da Lombardo nel 2008, che all’ultimo momento riuscì ad imporre tutte le sue scelte: la sua autocandidatura per la Regione, la continuità amministrativa al Comune, garantita appunto da Stancanelli, e il declassamento di Pippetto Castiglione in un ente da sempre considerato di secondo piano, come lo è realmente adesso, la Provincia, appunto.Tra i due poi, c’è ruggine da tempo. Castiglione tempo fa voleva mandare a casa Francesco Ciancitto, Stancanelli rispose chiamando gli assessori firrarelliani al Comune per mostragli la porta. Tutto rimase come prima. Carissimi nemici.Adesso Castiglione vuole alzare il livello dello scontro, convinto com’è di essere un vero leader, confortato dagli incarichi istituzionali e non di cui fa collezione, che sono in gran parte frutto di “nomina” mascherata da elezione, e premessa, secondo lui, ad una futura carica di ministro se il prossimo governo nazionale dovesse essere di nuovo a trazione forzista.Ma tra il pensare e il fare ci sono gli scogli delle elezioni, la riconferma del ruolo di delfino per Angelino Alfano e i vortici dei veti incrociati delle correnti e una emorragia di voti che ha alleggerito i contrappesi e le rappresentatività.


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