Palermo, la Sais autolinee e quello strano ufficio con l’insegna dell’azienda ma con l’impiegato che dice di lavorare per altri


Pubblicato il 08 Giugno 2012

iena bus

Chiacchierano, chiacchierano nel Palazzo, ma alla fine la gente resta con i suoi problemi di sempre. Sempre. Come quello dei trasporti. C’è un’autentica vergogna che dura da decenni: il trasporto da Catania e Palermo e viceversa. Due città fondamentali per la Sicilia, che interessano a milioni di persone, soprattutto per motivi di lavoro. Ebbene, sapete cosa significa per una persona stare a Palermo dopo le ore 20,30? Rimanerci! Già perché treni e pullmann per Catania dopo quell’orario non ce ne sono! Rischierete, allora, se non avete un amico, di rimanere a Palermo, con tutte le noie, per l’alloggio e l’organizzazione della giornata, che ne conseguono. E tutto questo per 250 chilometri di strada! Che poi –lo ribadiamo- collegano le due città più importanti della Sicilia. Non ci sono parole ulteriori.

Bene, ma non è finita: perché il collegamento pullmann è curato dalla “Sais”. Se volete informazioni e vedete l’insegna della ditta di trasporti in questione in una strada vicina alla stazione di Palermo, da dove partono i bus, bene non vi entrate: l’impiegato vi spiegherà subito che lui lavora per un’altra ditta! Peccato: si sono dimenticati di togliere l’insegna! Tragicomico!

E non è finita: perché entrando in stazione cercherete a lungo l’ufficio della “Sais”: farete fatica a vederlo, perché è coperto ben bene, come testimonia la foto da noi scattata (l’ufficio-biglietteria palermitano della Sais autolineee, vi assicuriamo che si trova propria dietro gli stand). Il rischio è che potrete perdere l’appuntamento con il pullmann. E poi: affari vostri! Niente male come “nuovo corso” dei trasporti in terra sicula.


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